I 10 terremoti più catastrofici degli ultimi 50 anni in Italia

Dal Belice alla sequenza sismica dell'Appennino centrale del 2016-2017, l'Italia è stata interessata negli ultimi 50 anni da numerosi terremoti, che hanno causato pesanti danni e molte vittime. Ecco una selezione con i dieci eventi più forti ed un invito alla prevenzione, unica arma a nostra disposizione per difenderci da eventi futuri.

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L'Italia è soggetta a terremoti frequenti e distruttivi, per la sua storia geologica, per via dell'elevata urbanizzazione e per la vulnerabilità degli edifici.

L’Italia è un paese altamente sismico. A causa della sua posizione lungo il margine fra due placche tettoniche che collidono, quella Eurasiatica e quella Africana, ogni pochi anni si verifica sul territorio italiano un forte terremoto capace di creare danni.

Questo anche per via dell’elevata urbanizzazione e per l’alta vulnerabilità delle strutture. La conoscenza dei terremoti avvenuti in passato è fondamentale perché ci permette di prepararci all'arrivo di nuovi eventi sismici, che sicuramente torneranno a verificarsi. Questa conoscenza va associata alla consultazione delle mappe della pericolosità sismica ufficiali. Vediamo quali sono stati i terremoti più forti e distruttivi in Italia negli ultimi 50 anni.

14 gennaio 1968, il terremoto nel Belice

A partire dal 14 gennaio del 1968 una serie di forti terremoti creava gravi danni nella zona della Sicilia occidentale conosciuta come Belice, fra Trapani e Palermo. Le scosse più forti si verificarono nella notte fra il 14 ed il 15. La più forte di tutte ebbe magnitudo momento 6.1 e causò le distruzioni maggiori.

A Gibellina Vecchia, Montevago e Salaparuta Vecchia, venne raggiunto il X grado nella Scala Mercalli cioè distruzione totale. Le vittime di quel sisma furono centinaia. Oggi sui luoghi dove sorgeva Gibellina vecchia è sorto un monumento, il cretto di Burri (vedi foto più in basso).

1976, i terremoti di maggio e settembre nel Friuli

Nel 1976 una serie di forti terremoti sconvolse il Friuli. L’evento più potente, di magnitudo 6.5, si verificò il 6 maggio 1976 alle 21 della sera, e venne seguito da numerose repliche nei giorni e nei mesi successivi. Il bilancio fu molto pesante, con 990 vittime e migliaia di sfollati. Le aree più vicine all'epicentro furono i comuni di Gemona e Artegna. Dopo una relativa calma durante i mesi estivi, l’11 settembre e il 15 settembre, si verificarono altri forti terremoti, con magnitudo compresa fra 5.8 e 6.0.

23 novembre del 1980, il terremoto in Irpinia

È stato uno dei terremoti più forti e devastanti del XX secolo in Italia. Il sisma, di magnitudo momento 6.9, causò enormi devastazioni in un’area situata fra Campania e Basilicata, fra le province di Avellino, Salerno e Potenza. Una delle aree più colpite fu l’Irpinia, e per questo è conosciuto come il terremoto dell’Irpinia. Vi furono 2.914 morti. Il ritardo nei soccorsi, l’indignazione del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, portarono alla nascita del moderno sistema di Protezione Civile di cui è dotata oggi l’Italia.

7 maggio 1984, San Donato Val di Comino

Fra il 7 e l’11 maggio 1984, un terremoto di magnitudo momento 5.9 colpisce l’Appennino centrale. La zona più colpita è la Marsica. Colpita anche la zona di Sora ed il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. I comuni più colpiti sono quelli situati fra le province di L’Aquila e Isernia. Gravi danni nei piccoli borghi di montagna e tre vittime indirette causate dal sisma.

13 dicembre 1990, il terremoto di Carlentini in Sicilia

Un terremoto di magnitudo momento 5.7 con epicentro nel Golfo di Augusta, causa gravi danni in provincia di Siracusa, in Sicilia. Conosciuto come il terremoto di Carlentini, o di santa Lucia perché avvenne nella notte del 13 dicembre, causò 17 vittime.

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Il cretto di Burri, un'opera artistica realizzata sul luogo in cui sorgeva Gibellina, distrutta dal terremoto del Belice del 1968 (foto: Alessandra Gaddini).

Il terremoto avvenne in una delle aree con più elevata pericolosità sismica d’Italia, nota ai geologi per l’evento sismico del 1693, uno dei più forti e devastanti degli ultimi secoli in territorio italiano.

26 settembre 1997, il terremoto in Umbria e Marche

Una serie di forti terremoti colpì l’Appennino centrale fra il 26 settembre 1997 ed il marzo del 1998. Il più forte ebbe magnitudo momento 6.0. Il bilancio fu di 11 morti, centinaia di feriti ed almeno 80.000 case danneggiate. Il terremoto colpì le aree dell’Appennino umbro-marchigiano, causando gravi danni anche al patrimonio artistico ed architettonico, con il crollo della volta della Basilica di San Francesco, ad Assisi, il crollo della lanterna del palazzo comunale di Foligno, ed il danneggiamento degli antichi borghi medievali di montagna.

31 ottobre 2002, terremoto del Molise

Un terremoto di magnitudo momento 5.7 colpisce il Molise, in particolare la provincia di Campobasso. Le scosse causano il crollo di una scuola a San Giuliano di Puglia, in provincia di Campobasso. Nel crollo muoiono 27 bambini ed una maestra, durante l’orario delle lezioni. Il bilancio generale del sisma è di 30 morti.

6 aprile 2009, il terremoto de L’Aquila

Un terremoto di magnitudo momento 6.3 devasta la città de L’Aquila, in Abruzzo, e decine di Comuni limitrofi. Il terremoto coglie le persone in piena notte e le vittime sono 309. Almeno 80.000 gli sfollati. Crollano anche strutture pubbliche come la Casa dello Studente e parti dell’Università e dell’Ospedale. Il terremoto viene avvertito molto distintamente in tutta l’Italia centrale, anche a Roma, dove vengono lesionate alcune strutture archeologiche. Ancora una volta emerge una totale impreparazione dell’Italia al continuo succedersi di terremoti forti, nonostante siano note da tempo le aree a maggior rischio.

20 maggio 2012, il terremoto in Emilia

A partire dal 20 maggio 2012 una serie di forti terremoti scuote la pianura padana emiliana, fra le province di Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Rovigo. Il 20 maggio il terremoto più forte ha una magnitudo momento 6.1. Il 29 maggio una nuova forte scossa, con magnitudo momento 5.9, aggrava i danni e causa nuove vittime. Le vittime dei crolli sono 27.

2016-2017, il terremoto dell’Italia centrale

Fra l’agosto del 2016 ed il gennaio del 2017 si sono verificati forti terremoti sull’Appennino centrale, fra Lazio, Umbria e Marche. L’evento sismico più forte è stato quello del 30 ottobre, con magnitudo momento 6.5, il terremoto più forte in Italia da quello dell’Irpinia del 1980.

Il terremoto del 24 agosto ha creato devastazione fra i Comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, causando 299 morti. Ad ottobre 2016 ed a gennaio 2017 i terremoti hanno colpito anche le aree più settentrionali, lungo la catena dei Monti Sibillini, causando ancora gravi danni.