Il meteo in Italia la prossima settimana: possibile ciclone mediterraneo, ecco le regioni più a rischio

Ci aspetta una settimana caratterizzata da altra instabilità e da una possibile forte ondata di maltempo per lo sviluppo di un profondo ciclone mediterraneo sui mari attorno l'Italia.

La circolazione depressionaria responsabile dell’instabilità che negli ultimi giorni ha interessato l’Italia tende a diradarsi, lasciando spazio a maggiori spazi di sole un po’ su tutto il territorio nazionale.

Ma non ovunque splenderà il sole. In particolare domenica le regioni meridionali saranno interessate dal passaggio di una perturbazione nord-africana, che causerà un po’ d’instabilità, e anche qualche precipitazione, anche a carattere di rovescio o temporale.

Weekend soleggiato, nubi e qualche pioggia al Sud

La giornata di domenica vedrà una prevalenza di cieli poco nuvolosi o sereni su gran parte del Paese, con ampi spazi di sole. Solo fra Alpi, Prealpi e lungo la dorsale appenninica nel pomeriggio si svilupperanno degli addensamenti cumuliformi che potranno origine a qualche isolato acquazzone, di breve durata.

Sulle estreme regioni del Sud, invece, la giornata domenicale vedrà un cielo molto nuvoloso, per nubi medio-alte, in risalita dal Nord Africa, che diverranno sempre più compatte.

Questa nuvolosità (legata a un "warm conveyor belt" che sale da Capo Verde) fra il pomeriggio e la serata diverrà sempre più compatta, fino a originare delle piogge sparse e dei rovesci, anche di carattere temporalesco, maggiormente probabili fra Sicilia e Calabria.

Ciclone mediterraneo.
Ecco il profondo ciclone mediterraneo che a metà settimana rischia di interessare il Sud Italia, portando piogge forti e temporali.

La ventilazione nei bassi strati si orienterà da Sud e Sud-est, spirando generalmente debole, fino a moderata sui Canali che circondano le Isole Minori, con un conseguente incremento del moto ondoso su questi bacini.

Come inizierà la nuova settimana?

L’inizio della settimana vedrà ancora prevalenti condizioni di stabilità atmosferica, con tempo stabile e prevalentemente soleggiato fino a martedì 13 maggio. Ma nonostante questo sulle aree montuose dell’entroterra sarà vivace una certa instabilità.

Durante le ore centrali del giorno nuovi temporali di calore prenderanno vita fra Alpi, Prealpi e Appennino, con una distribuzione disomogenea sul territorio (una caratteristica delle precipitazioni convettive).

Rischio ciclogenesi a metà settimana

Ma da mercoledì 14 maggio il maltempo potrebbe iniziare nuovamente a fare sul serio, causa l’avvicinamento al bacino centrale del Mediterraneo di una profonda saccatura, che scivolando fino ai mari attorno l’Italia potrebbe evolvere in una ciclogenesi, piuttosto profonda per il mese di maggio.

Questa depressione verrà alimentata da un ramo della “corrente a getto subtropicale” che avvetterà vorticità positiva alla struttura, fino a renderla particolarmente profonda, con un minimo che potrebbe raggiungere i 994 hPa.

Evolvendo verso i mari attorno l’Italia meridionale questo minimo porterà una intensa ondata di maltempo, con piogge, temporali, nubifragi, il tutto accompagnato da venti forti e rischio mareggiate sulle coste esposte.

Al momento sembra che Sardegna e Sicilia saranno le regioni che subiranno gli effetti diretti di questo ciclone, con il rischio di forti piogge, temporali e venti forti. Poi fra giovedì 15 e venerdì 16 maggio 2025 l’area di maltempo si estenderà al Sud peninsulare, con piogge e temporali.

Il maltempo sembra che si spingerà fino al basso Lazio e all’Abruzzo, mentre sul resto del territorio nazionale prevarrà una maggiore stabilità, con ampi spazi di sole.

Prospettive per il prossimo weekend

Il maltempo dovrebbe abbandonare il Centro-Sud non prima di venerdì, quando seguirà un ampio miglioramento. Sulle regioni settentrionali e centrali il fine settimana sarà soleggiato, ma con episodi d’instabilità pomeridiana a ridosso delle principali aree montuose.

Sulle regioni meridionali, fra sabato e domenica, si assisterà anche a un deciso aumento delle temperature massime, che potrebbero spingersi su valori praticamente estivi.