Concentrazione di CO2 nell'atmosfera: sfiorato il valore di 415 ppm

La concentrazione di CO2 nell'atmosfera continua a crescere per le attività umane: raggiunto il livello di 415 ppm. Da milioni di anni, mai una concentrazione così alta.

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Ancora un record di concentrazione di CO2 atmosferico: sfiorate le 415 parti per milione.

Ormai è una costante: anno dopo anno, la concentrazione di CO2 atmosferico supera nuovi valori record. La concentrazione del gas, fra i principali responsabili dell'effetto serra, continua a crescere nell'atmosfera a causa delle attività umane, soprattutto per l'uso di combustibili fossili. Era il 2013 quando venne superata la soglia delle 400 parti per milione, un valore che sulla Terra non veniva raggiunto da milioni di anni. Se nel 2013 il superamento delle 400 parti per milioni sembrò già un dato eccezionale, il valore misurato il 3 maggio 2019 presso l'osservatorio di Mauna Loa, alle Hawaii, dovrebbe allarmare ancora di più.

Sfiorata la concentrazione di 415 ppm

Sono state raggiunte infatti le 414,15 parti per milioni di CO2 nell'atmosfera (sfiorato il livello di 415 ppm, che sembrava superato in un primo momento). Si tratta di un dato medio mensile. Nel giro di pochi anni la concentrazione di CO2 sta superando livelli mai registrati. Osservando la curva di Keeling, l'aumento è costante dagli anni '50 ad oggi.

Le evidenze sulla relazione fra aumento dei gas serra e cambiamenti climatici sono ormai da anni schiaccianti: la Terra sta sperimentando una crisi climatica di enormi proporzioni. Il rapidissimo cambiamento climatico in corso sta accelerando lo scioglimento dei ghiacci del pianeta, non solo quelli situati nelle calotte polari ma anche quello dei ghiacciai continentali di montagna, come confermato dalle misurazioni in atto e dai dati satellitari.

L'osservatorio del Mauna Loa

Le misurazioni di concentrazione media della CO2 nell'atmosfera terrestre vengono effettuate nell'osservatorio del Mauna Loa, vulcano delle Hawaii alto 4169 metri sul livello del mare. In questo osservatorio, che per l'altezza e la posizione geografica è un luogo ideale per questo tipo di misurazioni, vengono raccolti dati sulla concentrazione di CO2 atmosferica fin dagli anni '50.

In assoluto, da quando sono iniziate le misurazioni, non era mai stato registrato un valore così alto. Inoltre, le misurazioni effettuate su bolle d'aria intrappolate nel ghiaccio antartico, risalenti a centinaia di migliaia di anni fa, ci danno un'altra informazione inquietante: concentrazioni così alte di CO2 atmosferica non si toccano sul nostro pianeta da centinaia di migliaia di anni. In particolare, dal periodo che i geologici chiamano Pliocene, terminato circa 2 milioni e mezzo di anni fa.

Come nel Pliocene?

Durante il Pliocene, il nostro pianeta aveva un clima completamente diverso da quello di oggi. Livello dei mari più alto e clima più caldo. Il problema in tutto questo non è certo la sopravvivenza del pianeta, che ha sempre vissuto nella sua storia oscillazioni climatiche, ma quella delle specie viventi attuali, compresa la nostra.

Cambiamenti climatici troppo repentini non consentono alle specie di adattarsi alla nuova situazione, e si va incontro ad estinzioni di massa. L'estinzione della nostra specie potrebbe essere legata anche a quella di altre specie, visto che si verrebbe a creare una grave crisi alimentare. La sesta estinzione di massa è già iniziata. L'innalzamento dei mari, inoltre, farà sparire sotto l'acqua intere aree abitate, costringendo a migrazioni di massa.

L'unico modo per frenare tutto questo è ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica e altri gas serra, ma al momento solo una parte dell'umanità sembra preoccuparsi di questo.