In Europa ci sono dei luoghi dove la radioattività è più elevata della media, alcuni di questi si trovano in Italia
Nel vecchio continente esistono delle aree dove la radioattività è più elevata della media continentale, alcuni di questi luoghi si trovano proprio in Italia.

In Europa ci sono aree dove la radioattività di fondo è nettamente superiore al valore medio del continente, stimato attorno intorno a 2,4 millisievert all’anno. Non si tratta di contaminazione da incidenti nucleari, ma di radiazione completamente naturale, presenti in questi luoghi da milioni di anni.
Il motivo principale è la composizione delle rocce. Graniti, tufi vulcanici e alcune rocce ignee contengono quantità maggiori di uranio e torio rispetto a calcari o argille. Questi elementi, decadendo, producono il gas radon, che è la causa principale dell’esposizione più alta.
Queste sono le aree più radioattive d’Europa
Molte delle aree ad alta radioattività si trovano nell’area del Nord Europa. In Finlandia e Svezia i graniti scandinavi fanno sì che la dose media nazionale sia tra le più alte d’Europa.
Nella vicina Finlandia si arriva a 5-7 millisievert all’anno di media, con picchi locali molto più alti. Molte case superano i 400-800 Bq/m³ di radon. Si tratta dei valori più alti registrati in Europa.
Altre aree note sono la Cornovaglia e il Devon sud-occidentale in Inghilterra, parti della Bretagna e del Massiccio Centrale in Francia, la Galizia in Spagna e alcune vallate granitiche delle Alpi (Austria, Svizzera, Alto Adige).

Altre aree note sono la Cornovaglia e il Devon sud-occidentale in Inghilterra, parti della Bretagna e del Massiccio Centrale in Francia, la Galizia in Spagna e alcune vallate granitiche delle Alpi (Austria, Svizzera, Alto Adige).
Anche in Italia esistono aree ad alta radioattività
In Italia il record spetta al Lazio, nelle aree ex vulcaniche di questa regione. Ad esempio, l’area dei monti Cimini, Vulsini, Vico e Sabatini, nei dintorni di città come Viterbo, Civita Castellana, Canino, Bolsena, Bracciano, si registrano valori sopra la media continentale.
Qui i tufi e le pozzolane sono particolarmente ricchi di uranio. In molte case costruite con materiali locali il radon supera di gran lunga i valori medi italiani. Anche alcune zone della Toscana (amiata, zone vulcaniche interne) e dell’Umbria meridionale presentano livelli elevati, ma inferiori al Lazio centrale.
La causa della radioattività sta nella litologia dei terreni
Come si vede ovunque ci sia granito o roccia vulcanica recente, la radioattività naturale è più alta. A queste quote si aggiunge, in montagna, un piccolo contributo extra dai raggi cosmici.

Questi valori, anche quando arrivano a 10-15 millisievert l’anno, restano comunque molto inferiori alle dosi che causano effetti sanitari certi sull’essere umano.
Il rischio reale è legato soprattutto al radon che si accumula dentro le abitazioni, e aumenta il tumore al polmone solo in combinazione con altri fattori, come il fumo di sigaretta.
La soluzione per abbassare le radiazioni
La buona notizia è che il problema si risolve facilmente. Basta misurare il radon in casa (i kit costano poco) e, se è alto, migliorare la ventilazione o installare un semplice sistema di aspirazione sotto il pavimento.
Paesi come Svezia e Finlandia lo fanno da decenni e sono riusciti oggi ad eliminare, quasi del tutto, il problema.