Ogni quanti anni si può riutilizzare un calendario?

Lo sapevi che il calendario che stai usando quest'anno si può riutilizzare nel futuro? E che puoi riutilizzare calendari del passato? La disposizione dei giorni della settimana resta la stessa. Ogni quanto? Ecco le regole.

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Nel 2020 si può riutilizzare il calendario del 1992: ecco perché!

Forse non ci hai mai pensato, ma il calendario che stai usando quest'anno si può riutilizzare più volte. Non troppo frequentemente però, e ci sono delle eccezioni.

La regola più conosciuta è che il tempo che deve passare perché un calendario torni ad essere valido (quindi con i giorni della settimana che coincidono), è di 28 anni. Nel 2020, ad esempio, potremmo attaccare al muro o mettere sulla scrivania un calendario del 1992. Ci sono però numerose eccezioni a questa regola, e in certi anni il calendario può essere riutilizzato molto prima!

1992, 1964, 1936...calendari che puoi riutilizzare nel 2020 per la regola dei 28 anni

Se poi sei un collezionista di calendari antichi, nel 2020 potrai tranquillamente usare anche un calendario del 1964, o del 1936! Se ne trovano, nei mercatini di antiquariato o su Internet; fai una prova, vedrai che i giorni coincidono con quelli del 2020.

Se sei un collezionista di calendari, potrai quindi tirar fuori dal cassetto un calendario del 1992 e usarlo come fosse del 2020 in totale tranquillità: dal 1° gennaio al 31 dicembre, non avrai sorprese! Ai giorni del mese corrisponderanno con esattezza quelli della settimana.

Eccezioni alla regola dei 28 anni

Come sempre le cose sono più complesse, e ci sono numerose eccezioni.

Ad esempio, gli anni che precedono di 3 anni un bisestile (recentemente, ad esempio, il 2017), tornano con la stessa combinazione di giorni della settimana 3 anni dopo un bisestile (nel 2023, nel nostro caso). In sostanza, quindi, il 2023 avrà gli stessi giorni della settimana del 2017.

In effetti, è certamente più comodo riutilizzare un calendario di pochi anni prima.

Altre regole: gli anni che precedono di 1 o 2 anni un bisestile tornano con la stessa disposizione dei giorni della settimana dopo 11 anni. Per esempio: il 2019, che precedeva di un anno il 2020 (bisestile), tornerà nella stessa disposizione nel 2030! Ma anche il 2018 tornerà dopo 11 anni, nel 2029.

Perché la regola dei 28 anni?

Il motivo per cui un calendario si ripete ogni 28 anni è che ci sono di mezzo gli anni bisestili. Ad esempio il 2020 è un anno bisestile (con 366 giorni invece che 365). Gli anni bisestili si ripetono ogni 4 anni, e sono stati "inventati" per correggere un errore che altrimenti si accumulerebbe nel tempo (ne abbiamo parlato qui). Quindi ogni quattro anni si produce un salto fra il giorno della settimana dell'anno precedente e quello attuale.

Ad esempio, il primo maggio del 2019 era un mercoledì, mentre nel 2020 cade di venerdì: di mezzo infatti c'è stato l'anno bisestile, con il 29 febbraio (che cade ogni 4 anni), che ha "scombussolato" un po' le cose. Ecco quindi che per essere riutilizzabile, un calendario, non bastano 7 anni ma bisogna aspettare fino a 28 anni. Ogni 28 anni infatti, i giorni della settimana si riallineano. Proprio poche settimane fa avevamo parlato di come il 29 febbraio è caduto di sabato in questo 2020, e che questo non accadeva... dal 1992!

Altre eccezioni alla regola dei 28 anni

Altre eccezioni alla regola dei 28 anni: nel calendario gregoriano gli anni bisestili si ripetono ogni 4 anni ma sono bisestili soltanto gli anni di inizio secolo divisibili per 400. Quindi, per esempio, il 1900 non è stato un anno bisestile mentre il 2000 sì (perché si può dividere per 400). Nel 2100 quindi, si romperà la regola dei 28 anni perché quell'anno non sarà bisestile (non si può dividere 2100 per 400). Al momento però non è un nostro problema, visto che siamo ancora nel 2020.

Che calendario potremo usare nel 2021?

Tornando a noi, nel 2021 potremo usare un calendario di 28 anni prima, quindi del 1993. Ma ne possiamo usare anche altri più recenti, grazie alla regola spiegata prima. Ad esempio possiamo usare il calendario del 2010, perché quell'anno - 2 anni prima del bisestile 2012 - si ripresenta 11 anni dopo.