Un segno di vita lontano dalla Terra? Scienziati trovano fosforo sulla luna di Saturno

In un nuovo studio, gli scienziati affermano di aver rilevato la presenza di fosforo su Encelado, una delle lune di Saturno. La scoperta solleva la possibilità di vita extraterrestre sul satellite ghiacciato.

Encelado, Luna di Saturno
Encelado, la sesta luna più grande di Saturno, come ripreso dalla sonda Cassini nel 2009. Crediti: NASA/JPL/Space Science Institute.

Il fosforo è uno dei sei elementi considerati cruciali per l'esistenza della vita. Ad oggi, a parte la Terra la sua presenza non era mai stata rilevata in nessuno dei pianeti del sistema solare. La recente scoperta di questo elemento su Encelado significa che la ricerca di vita extraterrestre nel nostro sistema solare ha appena fatto un enorme balzo in avanti!

Un gruppo di ricercatori, guidati dallo scienziato Frank Postberg, della Università libera di Berlino, in Germania, ha identificato la presenza di fosforo su Encelado, una delle lune di Saturno. Questa scoperta aumenta significativamente le possibilità di esistenza della vita sul satellite ghiacciato.

Encelado è la sesta luna più grande di Saturno, misura 504 km di diametro, ed è ricoperta da uno strato di ghiaccio sotto il quale si trova acqua allo stato liquido. Scoperto nel 1789 dall'astronomo tedesco William Herschel, è considerato uno dei siti più promettenti per la ricerca della vita extraterrestre.

La scoperta è stata recentemente pubblicata sulla rivista Nature e, secondo i ricercatori, la quantità di fosforo potrebbe essere 100 volte maggiore di quella che abbiamo qui sulla Terra.

Come è stato trovato l'elemento?

Il satellite ha delle crepe nella sua superficie ghiacciata, attraverso le quali enormi pennacchi di granelli di ghiaccio e vapore acqueo vengono espulsi nello spazio. I ricercatori hanno individuato uno di questi pennacchi "sorprendentemente grandi" mentre usciva dal polo sud di Encelado.

Encelado ha lunghe crepe nella sua superficie ghiacciata che espellono enormi pennacchi di granelli di ghiaccio e vapore acqueo nello spazio. Credito: illustrazione di Tobias Roetsch/Getty Images.

Poi, la sonda Cassini (un progetto congiunto della NASA e delle Agenzie spaziali europea- ESA e l'italiana- ASI) ha studiato la composizione dell'oceano di Encelado analizzando il materiale espulso da questo pennacchio. L'analisi effettuata dal Cosmic Dust Analyzer (CDA) della sonda ha identificato composti contenenti fosforo nel vapore espulso dal pennacchio.

“Il rilevamento da parte del CDA di granelli di ghiaccio con alte concentrazioni di ortofosfati indica che il fosforo è prontamente disponibile nella parte superiore dell'oceano Encelado, cioè nella regione di origine del pennacchio. Volendo fare una stima molto conservativa, si calcolano concentrazioni diverse centinaia di volte maggiori rispetto all'abbondanza media di fosfato negli oceani terrestri", ha affermato Postberg.

Ma da dove viene il fosforo?

Encelado è molto piccolo, solo un settimo delle dimensioni della nostra Luna, ma sotto la sua superficie ghiacciata succedono molte cose. Quando la sonda Cassini nel 2004 ha rilevato per la prima volta i geyser in eruzione, ha rivelato la presenza di un enorme oceano sotto la sua crosta, che viene mantenuto liquido dal calore derivante dall'interazione gravitazionale tra la luna Encelado e Saturno.

Il fosforo è uno dei sei elementi considerati cruciali per l'esistenza della vita, insieme a carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno e zolfo.

Inoltre, si ritiene che sotto il suo oceano si trovi un nucleo composto da un tipo di roccia noto come 'condrite carbonacea'. Quindi i ricercatori hanno analizzato anche questo e hanno scoperto che il fosforo è un prodotto che nasce dall'interazione tra l'acqua oceanica alcalina e ricca di carbonati e questa roccia.

Gli altri cinque elementi essenziali sono stati precedentemente identificati nelle emissioni dei pennacchi su Encelado. Tuttavia, Postberg ha dichiarato in un'intervista: "Insieme alle precedenti scoperte di Cassini, sappiamo che Encelado ha le condizioni adatte per l'emergere della vita, ma non abbiamo idea se sia effettivamente abitato".