Gran caldo in Sicilia, primi +40°C del 2020 in Europa

L'ondata di calore colpisce duramente la Sicilia, oggi sfondato il muro dei +40°C fra palermitano e messinese tirrenico

Gran caldo in Sicilia, sfondati i +40°C

Dopo il record registrati ieri dalla stazione meteorologica dell’Osservatorio Astronomico di Palermo, che ha registrato una massima di ben +39,4°C, oggi in molte località della costa tirrenica siciliana, grazie al soffio dello scirocco, che scivola dalle ripide vallate delle Madonie, dei Nebrodi e dei Peloritani, si stanno registrando temperature ben più elevate delle tipiche medie estive, fra luglio e agosto.

Sfondato il muro dei +40°C fra messinese e palermitano

In alcune località sono stati registrati persino valori record per il mese di maggio. La stazione meteorologica di Patti, gestita dal Sias (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano), poco fa ha registrato una temperatura massima di ben +40,3°C. Oltre a stabilire il nuovo record mensile di caldo per il mese di maggio, i +40,3°C registrati a Patti stabiliscono la temperatura massima più elevata registrata in tutto il territorio europeo dall’inizio del 2020. Finora nessuna località del vecchio continente è riuscita a sfondare la soglia dei +40°C. La soglia dei +40°C è stata superata pure nel palermitano dalla stazione di Misilmeri che ha raggiunto i +40,2°C.

Aria molto calda e venti di caduta sulla costa tirrenica

Tutto ciò viene favorito dal fatto che in queste situazioni il flusso d’estrazione sahariano, caratterizzato da masse d’aria molto calde e secche in quota (fra 1500 e 4000 metri di altezza), presenta una consistente “energia cinetica” (vento termico) che gli permette di superare di slancio il crinale montuoso delle Madonie, Nebrodi e Peloritani, per scivolare velocemente sulle sottostanti aree costiere del versante tirrenico.

Il vento di scirocco è costretto a scendere dai crinali di Madonie, Nebrodi e Peloritani, per “canalizzarsi”, rafforzandosi ulteriormente, all’interno delle più importanti vallate che degradano sul mar Tirreno. Ciò dà origine a turbolenti raffiche di caduta (effetto favonico), dai rilievi del vicino retroterra, che oltre a superare picchi di ben 40 km/h, localmente anche 50-60 km/h, danno luogo ad un sensibile incremento termico (innescato dalla “compressione adiabatica” della massa d’aria sub-tropicale schiacciata verso il basso).

Il vento continua ad alimentare molti incendi

Per questo motivo in molte località, tra palermitano e messinese tirrenico, le intense raffiche di scirocco hanno fatto schizzare i termometri oltre i +36°C +38°C, con un radicale abbassamento dei tassi di umidità relativa, attestati sul 30-25 %. Tale situazione, purtroppo, sta alimentando i tanti incendi appiccati dalle solite mani criminali dei piromani. In queste ore un grave incendio sta minacciando l'abitato di Spadafora, nel messinese, dove le fiamme spinte dal forte vento hanno raggiunto il centro abitato.

Nel weekend tornerà di nuovo lo scirocco

Lo scirocco continuerà a soffiare fino alla prossima notte e le prime ore del mattino di domani, prima di essere sostituito, domani, da una più tiepida ma umida ventilazione settentrionale che farà abbassare i termometri, pur mantenendoli su valori di +4°C +5°C sopra le medie del periodo. Ma si tratterà di una pausa di poco meno di 24 ore, visto che già sabato 16 maggio lo scirocco tornerà a soffiare su tutto il messinese, con un nuovo aumento termico.