Questa configurazione di blocco, meglio nota con il termine di “rex blocking” creerà i presupposti per piogge di carattere torrenziale, specialmente sulle coste della Calabria ionica, lungo il versante orientale della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte, dove fino a lunedì 21 potrebbero cadere oltre 200/300 mm.
Daniele Ingemi
Meteorologo - 956 articoli“Tecnico meteorologo”, a norma WMO, certificato Dekra. Nel 2011, Daniele Ingemi ha iniziato a studiare meteorologia, seguendo un corso di specializzazione in meteorologia sinottica e previsioni nella media e breve scadenza, studiando i modelli concettuali per l'area euro-mediterranea, presso l'Aeronautica Militare. Dal 2010 ha iniziato a collaborare con molti giornali, radio e televisioni locali, come previsore e divulgatore. Dal 2013 ad oggi ricopre la carica di meteorologo presso il quotidiano online Tempostretto.
Dal 2015 ha ricoperto l'attività privata di consulente meteorologo, realizzando previsioni in ambito locale, per alcuni piccoli comuni della Sicilia e imprese private, operanti nel settore della produzione di energia, trasporti e attività agricole, che necessitano di previsioni dettagliate e accurate per la singola area territoriale.
Dal 2016 è iscritto presso l'Ordine dei Giornalisti della Sicilia, in qualità di Giornalista pubblicista. Fra il 2016 e il 2018 ha collaborato, come previsore e analista meteorologico, per un giornale ungherese e una rivista scientifica russa, curando articoli che trattavano di sinottica e studio dei fenomeni meteorologici estremi, come alluvioni, tempeste di vento, ondate di calore e siccità.
Nell'aprile del 2019 ha preso la certificazione Dekra, come “tecnico meteorologo” a norma WMO. In seguito l'iscrizione ad AMPRO, l'Associazione Meteo Professionisti, dove ricopre la carica di “tecnico meteorologo”.
Si occupa principalmente di meteorologia dinamica, sinottica e studio dei fenomeni meteorologici estremi, e di previsioni meteo marine per il basso Tirreno, Canale di Sicilia e Ionio.
Articoli di Daniele Ingemi
Proprio fra sabato 19 e domenica 20 ottobre, fra Sicilia e Calabria si svilupperà una linea di convergenza venti molto pericolosa. All’interno di quest’area di discontinuità si potranno sviluppare autentici nubifragi, con situazioni potenzialmente ideali per delle alluvioni lampo.
Con il termine cut-off, meglio nota come “goccia fredda” dai meteo appassionati, si intende una particolare figura barica a scala sinottica caratterizzata da una circolazione depressionaria, a carattere chiuso, strutturata nella media e alta troposfera.
La stazione è stata già collegata con successo alla grande infrastruttura sottomarina KM3NeT/ARCA, il più grande telescopio abissale per neutrini nel mar Mediterraneo.
Fra domani e la giornata di sabato 19 tale fiume di vapore acqueo dalla Libia risalirà fino al basso Mediterraneo centrale, andando poi a penetrare all’interno della circolazione depressionaria che causerà forti piogge fra la Sicilia ionica e la Calabria orientale.
Si separò dalla terraferma prima rispetto alle altre isole della Sicilia, circa 600.000 anni fa. L’insularità favorì, nel corso dei millenni, l’evoluzione di una flora e di una fauna autoctona nell’isola.
Sembra ormai certo che nel prossimo fine settimana il grosso del maltempo colpirà la Sicilia e il settore ionico della Calabria, dove si potranno registrare accumuli anche a 3 cifre sui versanti esposti a scirocco e levante, con rischio di fenomeni estremi e conseguenti criticità
Nel corso dei prossimi giorni il maltempo raggiungerà pure la Sicilia, duramente colpita da una grave siccità. Nell'isola si attendono piogge, rovesci, ma anche temporali, localmente intensi.
Il minimo depressionario atteso nel weekend sui mari attorno l’Italia scivolando verso sud, su mari ancora caldi in superficie, potrebbe davvero evolversi in una ciclogenesi con caratteristiche tropicali?
Una violentissima esplosione da 15 megatoni, prodotta probabilmente da un meteorite di circa 50-80 metri di diametro. Decine di milioni di alberi furono improvvisamente rasi al suolo dalla terrificante onda d'urto, su un'area di oltre duemila chilometri quadrati.
Dopo la breve parentesi stabile d'inizio settimana nel corso dei giorni successivi sui mari attorno l'Italia si potrebbe sviluppare una depressione, capace di apportare instabilità e precipitazioni, anche temporalesche.
Molti appassionati di ornitologia lo soprannominano il piccolo folletto dei boschi. Con i suoi 8 centimetri di lunghezza e 5 grammi di peso il regolo è l’uccello più piccolo presente in Europa.
Uno studio molto recente ha dimostrato come negli ultimi anni i cicloni tropicali siano diventati sempre più potenti, intensificandosi in maniera repentina, nello spazio di pochissime ore.
Anche il Mediterraneo, soprattutto durante il periodo autunnale, può sfornare dei cicloni che assumono caratteristiche tropicali, capaci di alimentarsi dal solo calore latente fornito dalla calda superficie di un mare chiuso come il Mediterraneo.
Con il termine “fiume atmosferico” si intende un flusso di umidità, alle medie e basse quote della troposfera, che trasferisce enormi quantitativi di vapore acqueo, dalle latitudini tropicali fino all’Europa e al Nord America.
Una sorprende scoperta arriva dalla Cina. Dall’analisi del DNA di una sostanza biancastra ritrovata su delle mummie cinesi dell'Età del Bronzo sono stati scoperti i resti di formaggio di kefir, il più antico di cui abbiamo evidenza archeologica.
Il fiume atmosferico in uscita dall'uragano "Kirk" rischia di potenziare la perturbazione atlantica che in settimana colpirà l'Italia, producendo fenomeni violenti in queste aree.
Questo rapace ha un’apertura alare di circa 2 metri, tanto che la loro estensione è superiore di qualunque altra aquila. Una delle caratteristiche principali di questo pennuto sono le lunghissime penne marroni presenti attorno alla testa.
Di misteri, storie e leggende nascoste all’ombra della luce del giorno, il mondo ne è pieno. Ma all’interno di questa foresta accadono degli eventi ritenuti inspiegabili. Quando il sole tramonta è possibile sentire suoni e rumori o vedere cose che una mente razionale proprio non riesce a spiegare.
L’Atlantico tropicale meridionale è l’unico grande bacino dove è veramente molto difficile vedere in azione un ciclone tropicale, salvo che in casi davvero eccezionali. In questa porzione di oceano Atlantico, lungo l'emisfero australe, le tempeste tropicali o gli uragani sono una vera rarità. Eppure ci sono delle eccezioni.