La causa delle meravigliose aurore osservate in numerose zone del nord Italia

Ieri è avvenuto un fenomeno molto raro in Italia: sulle regioni settentrionali è stato possibile ammirare l’aurora boreale che solitamente è visibile solo alle alte latitudini, scopriamo insieme come mai.

Aurore rosse
Sulle regioni del nord Italia è stato possibile ammirare delle meravigliose aurore rosse.

Sicuramente abbiamo sentito spesso parlare di aurore, anche nei nostri articoli ne abbiamo scritto in abbondanza. Questo infatti è un fenomeno che avviene in svariati pianeti dotati di un’atmosfera planetaria (non solo nella Terra), requisito fondamentale perché si formino questi spettacoli ottici incredibilmente affascinanti a causa dei loro colori e forme.

Torniamo ora sulla Terra e capiamo bene di cosa si tratta perché proprio ieri in svariate zone del nord Italia è stato possibile ammirare per diversi minuti delle splendide aurore rosse visibili anche ad occhio nudo.

Le aurore sul nostro pianeta prendono il nome di aurore polari proprio perché sono fenomeni tipici delle alte latitudini sia al polo nord, dove prendono il nome di aurore boreali, che al polo sud, dove invece vengono denominate aurore australi.

Da un punto di vista visivo si tratta di bande luminose che possono assumere un’ampia gamma di forme e colori che possono spaziare dall’azzurro al rosso passando per il verde, probabilmente il colore più tipico.

Ma perché si formano le aurore?

Questi giochi di forme e colori vengono generati dall’interazione di particelle cariche, ossia principalmente protoni ed elettroni, di origine solare che raggiungono il nostro pianeta grazie al vento solare e finiscono per interagire con la nostra ionosfera terrestre, ovvero quella parte di atmosfera che si trova tra i circa 100 km e i quasi 500 km di quota, caratterizzata dalla presenza di un grandissimo numero di particelle chiamate ioni, anch’esse elettricamente cariche.

Le particelle di origine solare vengono quindi indirizzate verso la Terra ma sono in gran parte deviate dal campo magnetico terrestre.

A proteggerci da questo flusso di particelle è la magnetosfera terrestre contro cui il vento solare si imbatte distorcendola come la coda di una cometa.

Tuttavia nei due poli, dove il campo magnetico terrestre è più debole, alcune di queste particelle solari riescono a penetrare nella magnetosfera producendo delle potenti correnti elettriche.

Solo in rare occasioni, quando l’attività solare è particolarmente forte e quindi una gran quantità di particelle raggiunge il nostro pianeta, è possibile che questo spettacolo si possa estendere anche alle medie latitudini, in casi eccezionali può arrivare addirittura ai confini dell’Italia.

Raramente si può ammirare questo spettacolo in Italia

Questo è proprio quello che è successo ieri. Grazie ad una forte espulsione di massa coronale, avvenuta qualche giorno prima, un flusso di particelle cariche emesse dalla parte esterna della nostra stella ha raggiunto il nostro pianeta generando una tempesta geomagnetica.

I ricercatori della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), un’agenzia scientifica e normativa statunitense, avevano previsto questo fenomeno ed infatti secondo i dati in loro possesso nella giornata di ieri l’ovale aurorale, ossia l’area in cui le particelle riescono a penetrare e colpire la nostra atmosfera, si sarebbe spinto fino alle medie latitudini.

NOAA
Estensione e posizione dell'ovale aurorale prevista dalla NOAA per il 5 novembre.

Il particolare colore dell’aurora ci da ulteriori informazioni sul fenomeno, infatti per produrre il colore rosso le particelle solari devono aver interagito con singoli atomi di ossigeno presenti ad alta quota, ossia al di sopra dei 400 km. Grazie al fatto che l’aurora si trova più in alto è possibile vederla anche a maggiore distanza dai poli, anche a migliaia di km di distanza, ecco perché l’abbiamo potuta osservare anche nel nord Italia.

Questo fenomeno diventa via via più probabile all’avvicinarsi del picco dell’attività solare, teoricamente previsto per l’estate 2025 ma che probabilmente sarà anticipato al 2024.