L'uragano Eta ha causato danni e molte vittime nel Centro America

L'uragano Eta ha causato inondazioni, frane, mareggiate, molte vittime e ingenti danni materiali al suo passaggio per Nicaragua e Honduras. Ora colpirà Cuba e la Florida declassato a tempesta tropicale, ma è ancora molto pericoloso.

Huracán Eta
Alcune delle situazioni che ha lasciato Eta al suo passaggio per il Centro America.
Il Centro America è tornato a far notizia negli ultimi giorni: questa volta non per le carovane di emigranti diretti verso gli Stati Uniti, in fuga dalla povertà e dalle mafie. Questa volta è stato il maltempo, con un un disastro di grandi proporzioni causato dal passaggio dell'uragano Eta in molte zone dell'Honduras. Un disastro che ha ricordato a molti le devastazioni causate dal grande uragano Mitch, che colpì le stesse zone nel 1998, causando oltre 10.000 morti in tutto il Centro America. L'uragano Eta, il dodicesimo di questa stagione, ha raggiunto la costa atlantica del Nicaragua come ciclone di categoria 4 all'alba di martedì 3, con venti di 225 km/h.

Alluvioni, frane e mareggiate cicloniche

I paesi più colpiti dal passaggio dell'uragano Eta sono stati Nicaragua, Honduras e Guatemala. Oltre alla forza del ciclone, un altro elemento che ha aiutato a potenziare i suoi effetti è stato il suo lento spostamento sulla terraferma, una caratteristica che ha lasciato più tempo per l'accumulo delle precipitazioni. Piogge che sono state abbondantissime. All'arrivo sulla costa nicaraguense l'uragano ha causato inoltre mareggiate con aumento del livello marino tra 4 e 6 metri sopra il suo valore normale. Le piogge hanno superato i 500 mm di concentrazione, con venti sostenuti di oltre 120 km / h. Eta è entrata in Honduras da sud, il 4 novembre, come tempesta tropicale, ed ha lasciato il confine settentrionale come depressione tropicale il giorno dopo. Qui la piovosità media è stata calcolata tra 400 e 600 mm, con aree specifiche che hanno superato gli 800 mm, specie nelle zone montuose. L'Honduras, essendo il paese più montuoso della zona, ha visto crescere molto rapidamente la portata dei suoi fiumi e ci sono state alluvioni improvvise e frane.

La più grande diga del paese, la centrale idroelettrica Francisco Morazán, grazie alla quale viene prodotta una larga parte dell'energia elettrica del paese e che permette anche di controllare le piene, ha dovuto aprire i suoi sfioratori per evitare che fosse travolta dall'alluvione. Un altro simbolo della distruzione di quest'uragano è stato lo storico Ponte Nero, il ponte ferroviario di Potrerillos, inaugurato nel 1923 e distrutto dalla forza dell'acqua. Attualmente non era più in uso a causa della scomparsa della ferrovia nord, ma veniva utilizzato dai residenti della zona. Ha resistito agli uragani mortali Fifi-Orlene nel 1974 e al terrificante Mitch nel 1998, ma non ha resistito all'assalto del potente Eta.

Eta potrebbe tornare a trasformarsi in tempesta tropicale

I resti di questo uragano, ora trasformato in una depressione tropicale, potrebbero presentare una nuova grave minaccia una volta passato nel Mar dei Caraibi, le cui acque sono ancora molto calde e potrebbero causare una rinascita di questo ciclone mortale che ha lasciato una scia di distruzione per il suo passaggio attraverso l'America centrale.

Huracán Eta
Eta continua a spostarsi verso nord-est. Potrebbe ritrasformarsi in tempesta tropicale.
Il National Hurricane Center degli Stati Uniti ha indicato venerdì scorso che Eta si sarebbe potuto riorganizzare ed aumentare nuovamente di forza, passando a tempesta tropicale nel suo spostamento verso Cuba e poi verso la penisola della Florida. Nelle ultime ore (aggiornamento dell'8 novembre), il NHC statunitense conferma che Eta è tornata ad essere una tempesta tropicale e si trova ora proprio sull'isola di Cuba.