Venezia e lagune: rischio di eccezionale acqua alta

La concomitanza tra gli effetti di marea e l’attuale situazione meteorologica potrebbe generare nelle prossime ore alcune fasi di acqua alta eccezionale a Venezia e nelle zone lagunari dell’Alto Adriatico.

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Oggi giornata a rischio allagamenti a Venezia e nelle lagune: marea e maltempo potrebbero causare acqua alta eccezionale la prossima notte.

Cresce un giustificato allarme per l’evoluzione meteorologica in atto sul settore più settentrionale dell’alto Adriatico in corrispondenza dei massimi di marea. In particolare a Venezia ma in realtà lungo gran parte del litorale che va da Chioggia a Trieste, si temono allagamenti dovuti al fenomeno dell’acqua alta che potrebbe assumere, con l’attuale regime atmosferico, livelli anomali.

Affinché la situazione possa effettivamente diventare eccezionale dovranno sommarsi alcune effetti e gli ingredienti certamente non mancano. Cerchiamo di capire cosa potrebbe accadere nelle prossime ore.

Il fenomeno della marea

Le onde di marea sono le più lunghe che si conoscano in ambito marino con il loro periodo di 12 ore e 25 minuti e la loro lunghezza che di fatto copre metà della circonferenza terrestre, quindi circa 22000 km. Sono legate agli effetti gravitazionali del sistema composto dal Sole, dalla Terra e dalla Luna. Si tratta quindi di un processo periodico prodotto dalla posizione relativa dei tre corpi celesti che presenta delle varianti associate alle morfologia dei fondali marini, alla struttura dei bacini e delle linee di costa, alle condizioni meteorologiche.

Dal punto di vista astronomico le maree che comportano il più ampio sollevamento delle acque sono quelle chiamate maree di Sigizie e si verificano nelle fasi lunari di novilunio e plenilunio. Quando invece la Luna si trova in quadratura rispetto al Sole, fasi lunari di primo e ultimo quarto, si parla di maree di quadratura che danno luogo ad un sollevamento marino più contenuto.

L’allarme di questi giorni

La situazione meteorologica in atto vede protagonista un profondo minimo depressionario di 990 hPa in azione tra la Sardegna ed il basso Tirreno. Questa configurazione determina forti venti di Scirocco in risalita lungo il Mare Adriatico, fino a 80-90 km/h medi al mattino sul Canale d’Otranto ma previsti in rinforzo nel pomeriggio su tutto il settore compreso tra medio e basso Adriatico.

Verso sera lo Scirocco rinforzerà anche in prossimità dell’Istria e, ulteriore aggravante, lungo la fascia costiera compresa tra Trieste e Chioggia rinforzeranno venti da nordest con Bora forte nella città giuliana.

La somma degli effetti

Questa convergenza tra i flussi al suolo, unita ad un calo della pressione previsto nelle prossime ore sulle coste settentrionali adriatiche da 1004 hPa a 998 hPa e a piogge abbondanti, non potrà non avere effetti sul sollevamento marino tra Grado e Chioggia ed in particolare a Venezia. Ricordiamo, inoltre, che oggi la Luna sarà piena, che ci troveremo quindi interessati anche dal massimo sollevamento su base astronomica.

Il moto delle onde di marea in Adriatico

L’onda di marea fa il suo ingresso dal Canale d’Otranto per risalire lungo le coste dalmate, raggiungere l’Istria e Trieste per poi deviare verso ovest e scendere in direzione di Venezia.

Si può capire bene, quindi, quanto la sommatoria dello Scirocco tra medio e basso adriatico, della Bora tra Trieste e Chioggia - quindi in fase con la direzione dell’onda di marea – ed il calo della pressione, possano destare un forte allarme in relazione ai potenziali allagamenti. Le zone più a rischio sono tutte le località lagunari ma naturalmente le mareggiate potranno creare non pochi problemi anche alle altre zone affacciate sul mare.

ALLERTA MAREA
La previsione dei minimi e dei massimi di marea nelle prossime ore. Attenzione puntata alla prossima notte.

La prossima notte il rischio più elevato

Oggi, martedì 12 novembre, prendendo come riferimento Venezia, il primo picco di 140 cm è atteso tra le 10 e le 11. Preoccupa certamente di più l’onda della notte, attesa tra le ore 22 e 23 che sarà caratterizzata dalla massima incidenza di tutti i fenomeni meteorologici sommati all’effetto astronomico più incisivo (previsioni ISMAR-CNR e ISPRA).

Atteso un picco di compreso tra 145 e 155 cm sperando che non vengano superati i 155 cm che significherebbe uno dei più significativi episodi dal tempo dall’apocalisse del 4 novembre 1966 con i suoi incredibili 195 cm.