La Niña: ritorno imminente con notevoli conseguenze globali e sull'Europa

Con il probabile ritorno di La Niña nell'autunno del 2024, scopri come questo fenomeno climatico potrebbe rimodellare le condizioni meteorologiche su scala globale e avere impatti specifici su Europa e Italia.

La Niña
La Niña, fenomeno caratterizzato dal raffreddamento delle acque del Pacifico, contrasta con El Niño e i suoi effetti di riscaldamento.

L’annuncio della NOAA di un probabile ritorno del fenomeno La Niña nell’autunno del 2024 ha suscitato un vivo interesse per la comprensione dei potenziali impatti sul clima globale, anche in Europa e più specificamente in Italia. Questo fenomeno, caratterizzato da un raffreddamento delle acque del Pacifico, contrasta con El Niño e i suoi effetti di riscaldamento, innescando così una serie di reazioni atmosferiche e oceaniche con ripercussioni climatiche globali.

La Niña e i suoi effetti globali

La Niña comporta un rafforzamento degli alisei che spostano le acque calde verso ovest e promuovono la risalita delle acque fredde nel Pacifico orientale, un processo noto come upwelling. Questo cambiamento nella temperatura della superficie dell’oceano influenza la corrente a getto e le correnti atmosferiche, modificando le precipitazioni e i modelli di temperatura in tutto il mondo.

Numerose le ripercussioni in tutto il mondo

Ad esempio, potrebbe portare ad un aumento delle precipitazioni in Indonesia e Australia, mentre negli Stati Uniti sudoccidentali potrebbero verificarsi condizioni più secche. Inoltre, La Niña è associata all’aumento dell’attività dei cicloni nell’Atlantico e alla prolungata siccità in Sud America, influenzando così la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi.

Impatti specifici su Europa e Italia

Gli impatti di La Niña sull’Europa sono complessi e influenzati da vari fattori climatici come l’oscillazione del Nord Atlantico e il Jet Stream. Gli effetti non sono uniformi in tutto il continente e possono variare in modo significativo da regione a regione.

Tuttavia, i cambiamenti nelle correnti atmosferiche e oceaniche possono alterare la temperatura e i modelli di precipitazione, influenzando potenzialmente la meteorologia europea. In Francia, come in altre zone dell'Europa nord-occidentale, ciò potrebbe comportare variazioni nelle precipitazioni e nelle temperature, anche se le previsioni specifiche restano incerte.

In Italia invece questo fenomeno potrebbe portare precipitazioni più intense, ma gli effetti locali sono incerti anche in questo caso

El Niño vs. La Niña

Comprendere le differenze tra El Niño e La Niña è fondamentale per anticipare i rispettivi effetti. Mentre El Niño corrisponde a un riscaldamento delle acque superficiali nel Pacifico equatoriale, favorendo temperature globali più elevate e modificando i modelli delle precipitazioni globali, La Niña rappresenta il fenomeno opposto con un raffreddamento che può portare a temperature globali più basse e influenzare le precipitazioni globali in modo diverso.

Insieme costituiscono le due fasi estreme dell’ENSO (El Niño Southern Oscillation), un indicatore chiave della variabilità climatica globale. In sintesi, il potenziale ritorno di La Niña nell’autunno del 2024 ci ricorda l’importanza di un monitoraggio e di una preparazione continui per i vari impatti climatici che può causare su scala globale ed europea.