Questo giovedì la Terra raggiungerà il punto più lontano dal Sole di tutto il 2025, l'afelio: allora perché è estate?

La Terra sta per raggiungere la massima lontananza dal Sole: succederà all'inizio di questo mese di luglio. Cosa sta succedendo, quali saranno le conseguenze, e quali gli effetti sull'estate che entra nel vivo proprio adesso?

perielio
All'inizio di luglio la Terra raggiunge l'afelio, il punto dell'orbita più lontano dal Sole.

Con l'estate ormai pienamente avviata dopo il solstizio del 21 giugno, ci apprestiamo a entrare nel cuore del mese di luglio. In questo 2025 l’estate si sta manifestando in modo altalenante in alcune zone d’Italia, con episodi di caldo intenso alternati a temporali e rinfrescate, anche se il trend generale è quello di un periodo piuttosto caldo, con anomalie termiche molto marcate in Europa e con ondate di caldo persistenti.

Eppure, proprio mentre l’emisfero settentrionale vive la stagione più calda dell’anno, la Terra sta per raggiungere il punto della sua orbita più distante dal Sole, noto come afelio. In quel momento, la distanza dalla nostra stella supererà i 152 milioni di chilometri.

Nel 2025, l’afelio sarà raggiunto il 3 luglio alle ore 19:56 italiane. Un evento astronomico che si ripete ogni anno e che spesso suscita curiosità e domande: com’è possibile infatti che, proprio nel pieno dell’estate, la Terra sia più lontana dal Sole? Vediamo insieme la spiegazione.

L'orbita della Terra è ellittica

La Terra ruota attorno al Sole lungo un’orbita ellittica, quindi non circolare, completando un giro in circa 365 giorni e 6 ore (da qui la necessità degli anni bisestili ogni quattro anni, per recuperare questo "errore"). Questa forma ellittica fu descritta per la prima volta dall’astronomo tedesco Keplero, contemporaneo di Galileo Galilei.

Fu Keplero a intuire che le orbite planetarie non sono cerchi perfetti, ma ellissi, con il Sole in uno dei fuochi.

A causa di questa eccentricità, ci sono due momenti distinti durante l’anno: quello in cui la Terra è più vicina al Sole (perielio) e quello in cui è più lontana (afelio).

Afelio e perielio

Il perielio si verifica all'inizio di gennaio, quando la Terra si trova a circa 147 milioni di chilometri dal Sole. L’afelio, invece, avviene all'inizio di luglio e segna il punto più lontano: circa 152 milioni di chilometri.

Fu Keplero a intuire che le orbite planetarie non sono cerchi perfetti, ma ellissi, con il Sole in uno dei fuochi.

Il nome deriva dai termini greci “apó” (lontano) e “helios” (Sole), e fu proprio Keplero a introdurlo per descrivere questo momento dell’anno.

In estate siamo più lontani dal Sole, ma la distanza non influenza le stagioni

È sorprendente ma vero: la distanza Terra-Sole non è la causa delle stagioni. La differenza tra 147 e 152 milioni di chilometri è troppo piccola per influenzare in modo significativo la temperatura del nostro pianeta o determinare l’alternarsi delle stagioni.

La differenza tra 147 e 152 milioni di chilometri è troppo piccola per influenzare in modo significativo la temperatura del nostro pianeta o determinare l’alternarsi delle stagioni. La distanza Terra-Sole varia durante l’anno, ma non è responsabile del caldo o del freddo stagionale.

Del resto, a conferma di questo fatto, bisogna ricordare che nel momento in cui la Terra si trova all’afelio, è estate nell’emisfero nord e inverno in quello sud.

Il motivo non va ricercato nella distanza, ma nell’inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano dell’orbita solare.

La Terra è inclinata di circa 23°27′, e questa inclinazione fa sì che la quantità di luce solare ricevuta da ciascun emisfero cambi durante l’anno. Quando è estate al nord, i raggi solari arrivano con minore inclinazione e per più ore al giorno, mentre nell’emisfero sud è inverno, e viceversa sei mesi dopo.

La vera causa delle stagioni sta nell'inclinazione della Terra rispetto al Sole

Il nostro pianeta compie il suo moto di rivoluzione con un’inclinazione stabile, che è proprio ciò che determina l’alternarsi delle stagioni, i solstizi e gli equinozi.

Non è dunque la maggiore o minore vicinanza al Sole a generare l’estate o l’inverno, ma il modo in cui i raggi solari colpiscono le diverse aree del globo terrestre nel corso dell’anno. È questa inclinazione che regola la durata delle giornate e l’intensità del riscaldamento solare.

Insomma, anche se il 3 luglio 2025 ci troveremo nel punto più lontano dal Sole, continueremo a vivere pienamente la stagione estiva, soprattutto nelle aree dove il caldo si fa già sentire - purtroppo, vista la sua intensità in questi giorni, confermata dalle previsioni - con forza.