Quando quella notte del 1833 caddero 100.000 meteore all’ora, la storia della tempesta di stelle che torna a novembre
Si avvicina l’anniversario della pioggia di stelle cadenti più grande di tutti i tempi, avvenuta quasi 200 anni fa, la notte tra il 12 e il 13 novembre del 1833. Uno spettacolo da togliere il fiato.

Quando pensiamo alle stelle cadenti ci viene naturale pensare alla notte di San Lorenzo, il 10 agosto, quando la Terra si trova ad attraversare lo sciame meteorico delle Perseidi che ci regala questa bellissima pioggia meteorica.
Tuttavia la tempesta meteorica più grande di tutti i tempi non è legata alle Perseidi bensì alle Leonidi, uno dei più importanti sciami meteorici.
Questo sciame è causato dalla Cometa Tempel-Tuttle ed è visibile ogni anno nel mese di novembre, con picco intorno alla metà del mese. Come per gli altri sciami meteorici, anche in questo caso ogni anno la Terra attraversa i densi filamenti di polveri lasciati dal passaggio della cometa madre.
Tra non molto è atteso il picco delle Leonidi
Per la precisione quest’anno il picco è atteso la notte tra il 17 e il 18 novembre, il che è un’ottima notizia in quanto il 20 del mese avremo la Luna nuova e quindi il disturbo lunare nell’osservazione di questo sciame sarà davvero minimo.
Proprio la tempesta del 1833 viene ricordata come una delle tempeste più intense di tutti i tempi, con meteore che illuminarono il cielo notturno per ore. Alcune stime parlano di migliaia di meteore al minuto.
La cometa Tempel-Tuttle completa una sua orbita in circa 33 anni ed ecco perché, se ci fate caso, le tempeste meteoriche più intense avvengono tendenzialmente con questo intervallo di tempo.

Bisogna comunque ammettere che in teoria quest’anno non sono previsti outburst eccezionali, anche se questa possibilità non è comunque nulla e quindi non è escluso un temporaneo incremento locale dell’attività di questo sciame.
Ora vediamo alcune indicazioni per riuscire ad osservare questa pioggia di stelle cadenti.
Innanzitutto anche le Leonidi, come gli altri sciami, devono il loro nome alla posizione del radiante, ovvero il punto da cui sembrano provenire le meteore, che in questo caso risulta localizzato nella costellazione del Leone. Questa costellazione si trova lungo la linea dell’eclittica, con la costellazione del Cancro a ovest e quella della Vergine a est.
Il suggerimento è quindi quello di trovare un luogo lontano da fonti di inquinamento luminoso, come centri urbani e città. Possibilmente il punto in cui decidiamo di fare la nostra osservazione dovrà essere lontano anche da oggetti alti che possano ostacolare la vista, come palazzi o alberi.
Insomma, abbiamo bisogno di una buona visuale verso l’orizzonte, in particolare verso est, direzione da cui dovrebbero irradiarsi le meteore.
Come riuscire ad osservare la pioggia di stelle cadenti
Non si avrà bisogno di binocoli o telescopi, basterà semplicemente aspettare qualche minuto per far abituare i nostri occhi al buio in modo da riuscire a captare meglio le scie luminose.
Questo sciame ha un Tasso Orario Zenitale (identificato con la sigla TOZ o ZHR, dall’inglese Zenithal Hourly Rate) medio che si aggira intorno alle 15-20 meteore all’ora ma, come abbiamo già detto, questo può essere anche notevolmente superiore.
Il Tasso Orario Zenitale non è altro che il numero di meteore che un osservatore sarebbe in grado di osservare in un’ora, sotto un cielo buio e terso, se il radiante dello sciame fosse sempre allo zenit, ovvero perpendicolare al piano dell’orizzonte.
Ora non ci resta quindi che sperare nel meteo favorevole, che cioè non ci siano nuvole a disturbare la nostra osservazione.