Cambiamenti climatici e malattie tropicali, occhio alle zanzare! Tornano i contagi di Chikungunya e Dengue in Italia
Estate tempo di caldo e di zanzare. La zanzara tigre può essere vettore di due malattie tropicali, Chikungunya e Dengue. Il punto della situazione dell’estate 2025 e i risultati di una interessante ricerca scientifica.

Torna la preoccupazione per i focolai autoctoni di Dengue e Chikungunya in Italia. Premesso che non siamo certo in situazione di emergenza, monitorare la situazione, prevenire la diffusione di queste e altre malattie tropicali di cui sono vettore le zanzare e informare è doveroso.
Vediamo dunque come è la situazione nel corso di questa calda estate dai più volti, alternativamente fra torrida e afosa - temporalesca.
Uno studio scientifico recente analizza la situazione degli ultimi anni in Italia anche alla luce dei cambiamenti climatici
Chikungunya e Dengue: cosa sono come si diffondono
Queste malattie hanno caratteristiche e sintomi simili ma con alcune differenze. Febbre alta, mal di testa, stanchezza, eruzioni cutanee. La Chikungunya si riconosce soprattutto per i dolori articolari intensi e persistenti, che possono durare anche mesi. La Dengue, oltre ai forti dolori muscolari e articolari, spesso è accompagnata da malessere generale, nausea e, in rari casi, lievi sanguinamenti fino alla pericolosa versione emorragica.
La febbre dengue è trasmessa in primis dalla Aedes aegypti, molto diffusa ai tropici ma non presente in Italia in quanto al momento non trova condizioni ambientali favorevoli. Le cose potrebbero però cambiare in futuro.
Tuttavia, la Dengue può essere trasmessa, anche se in modo meno efficiente, dalla zanzara tigre (Aedes albopictus), che invece è ormai molto diffusa in Italia. Per quanto riguarda la Chikungunya, la situazione è più delicata, perché la zanzara tigre è molto efficiente nel trasmettere questo virus.
La situazione dell’estate 2025
L’epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità aggiorna e pubblica settimanalmente i dati sui casi di Dengue e Chikungunya riportati al sistema nazionale di sorveglianza integrata delle arbovirosi.
Nel bollettino del 15 luglio risultavano complessivamente 83 casi confermati di Dengue, la maggior parti in viaggiatori rientrati dall’estero, ma 1 caso autoctono si è registrato in provincia di Arezzo. La cronaca locale riporta poi un altro caso in questi ultimi giorni.
Anche riguardo la Chikungunya si riscontra un solo caso autoctono sui 51 casi confermati. La maggior parte, 50, sono associati a viaggi all’estero.
La buona notizia è che per entrambe le malattie non è stato segnalato nessun decesso.
Zanzare, prevenirne la diffusione per evitare malattie tropicali come dengue, zika virus e Chicungunya, ecco alcuni decaloghi @ilmeteonet pic.twitter.com/l5Ew9OE03L
— luca lombroso (@LucaLombroso) May 11, 2020
Rischi in Italia: lo studio
In Italia, il rischio di trasmissione locale di Dengue e Chikungunya è in crescita, favorito dal mix fra viaggi internazionali e cambiamenti climatici. Secondo uno studio di Francesco Menegale della Fondazione Bruno Kessler e altri scienziati pubblicato su Nature Communications, tra il 2006 e il 2023 sono stati notificati 1577 casi importati in viaggiatori rientrati dall’estero. Nel dettaglio si sono riscontrati 1435 di dengue e 142 di Chikungunya.
Le principali epidemie di Chikungunya si sono verificate nel 2007 in Emilia-Romagna nella zona di Castiglione di Ravenna, poi nel 2017 nel Lazio e in Calabria.
Per quanto riguarda la dengue, il primo caso autoctono in Italia è avventuto nel 2020 in Veneto, con un piccolo focolaio di 11 casi. Nel 2023 si sono verificati ben quattro focolai separati, in particolare uno con 40 casi in Lombardia e uno a Roma con 38 casi.
Le mappe di rischio elaborate dagli autori mostrano che gran parte del territorio italiane, soprattutto aree costiere, periferie e grandi città del Centro-Nord, presenta condizioni favorevoli alla trasmissione di malattie tropicali, in particolare da luglio a ottobre, ma con estensioni anche fino a novembre nei climi più tiepidi.
L’origine dei focolai importati
Lo studio evidenzia inoltre che, sebbene la dengue venga importata più spesso e soprattutto da viaggi in Thailandia, India, Cuba e Maldive, la Chikungunya ha un potenziale di trasmissione più elevato, con focolai più ampi e duraturi. I focolai si estinguono solitamente entro una generazione di trasmissione (2–4 settimane), ma l’identificazione dei casi è spesso tardiva anche perché i sintomi sono spesso confusi con forme influenzali classiche.
Gli autori raccomandano quindi un rafforzamento della sorveglianza entomologica e sanitaria, soprattutto nei mesi estivi, e una maggiore attenzione da parte dei medici verso le forme febbrili estive nei pazienti rientrati da viaggi internazionali o residenti in zone ad alta presenza di zanzare tigre.
Riferimento notizia
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica. Bollettino Arborivirus, https://www.epicentro.iss.it/febbre-dengue/aggiornamenti
Menegale, F., Manica, M., Del Manso, M. et al. Risk assessment and perspectives of local transmission of chikungunya and dengue in Italy, a European forerunner. Nat Commun 16, 6237 (2025). https://doi.org/10.1038/s41467-025-61109-1