Clima, dal 2030 Europa del sud a rischio dengue, Zika e febbre gialla

Le zanzare Aedes aegypti, vettore dei virus di pericolose malattie tropicali, potrebbero espandersi già nei prossimi decenni in Cina, Stati Uniti ed Europa meridionale. Ed in Italia? Ecco come prevenire il problema zanzare e malattie tropicali.

Macro di zanzara Aedes aegypti che succhia il sangue sulla pelle umana. Questa zanzara è portatrice di virus di pericolose malattie tropicali come degne, zika e Chicungunya

L’aumento delle temperature e il cambio di regime delle precipitazioni potrebbe allargare al sud Europa l’area con habitat favorevole alle zanzare Aedes aegypti. Sono le zanzare che maggiormente trasmetto il virus di malattie tropicali come dengue, zika e febbre gialla.

I risultati di una ricerca al riguardo sono stati pubblicati in un articolo dal titolo “Accelerating invasion potential of disease vector Aedes aegypti under climate change”, con autori i ricercatori Takuya Iwamura, Adriana Guzman-Holst & Kris A. Murray dell’Imperial College London e della Tel Aviv University e pubblicato su Nature Communication.

I modelli e gli scenari di diffusione zanzare

Il lavoro del team di ricerca ha preso in considerazione il passato, presente e futuro della diffusione delle zanzare Aedes aegypti. Uniti alla parte climatologica, si sono applicati modelli biologici e fenologici sul ciclo di vita di questi insetti.

Il team ha esaminato in laboratorio l'effetto della temperatura su diversi stadi di vita di A. aegypti: uova, larve, pupe, adulti. Hanno quindi collegato questi dati usando un modello fenologico per capire quante volte la zanzara può completare il suo intero ciclo di vita nelle condizioni meteorologiche prevalenti.

Il modello è stato applicato dapprima con dati di precipitazione del periodo 1950-2000, per valutare la velocità con cui questa zanzara, vettore di dengue e zika, sia in grado di crescere in luoghi diversi e in condizioni diverse. Più velocemente un insetto può diventare un adulto, più generazioni possono essere prodotte dalla zanzara.

Per il futuro invece sono stati utilizzati due scenari basati sulle proiezioni dell’ultimo rapporto di valutazione IPCC, in cui si ipotizzano forti riduzioni delle emissioni serra, e lo scenario “business as usual”, cioè proseguire con l’attuale modello di sviluppo altamente emissivo.


Risultati allarmanti

Sul periodo 1950-2000 i risultati indicano che il nostro pianeta è diventato dell’1.5% più adatto a questo tipo di zanzara ogni decennio. Per il futuro, le proiezioni indicano un incremento del 3.2% per decennio nello scenario RCP 4.5, quello a basse emissioni, e del 4.4% nello scenario RCP 8.5 ad alte emissioni serra.

In concreto, questo significherebbe che le zanzare A. aegypti avanzeranno di circa sei chilometri all'anno in Cina e Stati Uniti.

In Europa, questo renderebbe già nel 2030 favorevoli alcune zone meridionali di Spagna, Grecia e Portogallo a questa zanzara, vettore della Dengue,.

Il problema zanzare e malattie tropicali, similmente alla pandemia COVID-19, si riflette in costi economici. Secondo uno degli autori, Kris Murray dell’Imperial College, “Questo lavoro aiuta a rivelare i potenziali costi a lungo termine della mancata riduzione dei gas serra”.

E l’Italia? Il precedente della chikungunya

Riguardo l’Italia, nelle mappe si notano alcune piccole aeree favorevoli anche nelle zone meridionali di Sardegna, Sicilia e Calabria.

A parte il futuro, il nostro paese ha già sperimentato alcuni piccoli focolai epidemici di chikungunya, una malattia tropicale trasmessa dalle zanzare nota anche come “febbre spacca ossa”. Vettore però non fu la zanzara Aedes aegypti, bensì Aedes albopictus, la zanzara tigre che già da molti anni si è insediata nel nostro paese.

Il primo, nel 2007, avvenne in Provincia di Ravenna, paziente zero fu una persona di ritorno da un viaggio in India, dove si era infettata. Un altro episodio avvenne nell’estate 2017 in Provincia di Roma. Entrambi i casi sono stati prontamente individuati e posti sotto controllo grazie alla sorveglianza sanitaria.

Come è già successo in passato, quando ci sono state le condizioni idonee allo sviluppo di una specie, questa è arrivata, si è espansa ed ha colonizzato il territorio.

Secondo il dott.Niccolò Patelli, entomologo e PhD student al Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia "Aedes aegypti non riesce ancora a tollerare le temperature invernali del nostro paese. Se però le temperature si alzeranno e gli inverni diventeranno ancora più miti, questa zanzara potrà colonizzare alcune zone del nostro paese. "

Quando entrerà in contatto con uno dei virus di cui è vettore come Dengue, Zika e febbre gialla allora anche questi virus potranno espandersi, come è già successo con la chikungunya.

Come difenderci?

Ancora una volta citiamo la frase “gestire l’inevitabile, evitare l’ingestibile”. La difesa più efficace resta il trattamento di tutti i ristagni d’acqua non eliminabili, associata all’utilizzo di idonei repellenti quando ci si reca in zone a rischio. Talvolta si rendono necessari, con attenzione, trattamenti abbattenti sugli adulti, ricordandoci però che molti degli insetticidi sono dannosi per altri insetti e anche per l’uomo.

In ultima analisi è fondamentale limitare drasticamente le emissioni di gas serra per evitare l’instaurarsi di condizioni idonee a questa specie e non solo. Come affermano gli autori del lavoro, “I nostri risultati mostrano che questa specie di zanzara ha probabilmente già beneficiato dei recenti cambiamenti climatici. Ma questo aumento dell'idoneità sta ora iniziando anche ad accelerare. Prevediamo che significativi tagli delle emissioni possono aiutare a rallentarlo.”