Domani la "cometa verde" raggiungerà il massimo avvicinamento alla Terra

Domani, mercoledì 1 febbraio 2023, la cometa c/2022 E3 (ZTF), popolarmente conosciuta come la "cometa verde", raggiungerà il suo massimo avvicinamento a noi. È già visibile ad occhio nudo. Ti diciamo in questo articolo come puoi vederlo.

Cometa verde
La cometa c/2022 E3 (ZTF) fotografata dall'Osservatorio Dark Sky®, ad Alqueva, in Portogallo, il 19 gennaio 2023. Autore: Miguel Claro. Fonte: https://miguelclaro.com/

Domani mercoledì (1 febbraio 2023) la "cometa verde" raggiungerà il suo massimo avvicinamento alla Terra: circa 42 milioni di chilometri. Già da alcuni giorni è visibile ad occhio nudo (come oggetto astronomico di magnitudine stellare +5) dall'emisfero nord, e nei prossimi giorni comincerà ad essere visibile anche da sud. In condizioni ottimali di visibilità del cielo notturno, l'occhio umano è in grado di osservare oggetti stellari fino alla magnitudine +6.

È già visibile ad occhio nudo come oggetto astronomico di magnitudine stellare +5, mentre l'occhio umano è in grado di osservare oggetti stellari fino a magnitudine +6.

La cometa ha cominciato ad essere definita "verde", perché quello è il colore sorprendente che la sua chioma (la nube gassosa che circonda il suo nucleo) presenta nelle astrofotografie. L'oggetto è elencato con il nome c/2022 E3 (ZTF). Il riferimento al 2022 è perché è stato scoperto lo scorso anno (precisamente il 2 marzo) da una coppia di astronomi americani, attraverso una telecamera a grande campo dell'Osservatorio Palomar, vicino a San Diego, California, negli USA, integrata in un programma automatizzato di osservazione chiamato Zwicky Transient Facility, da cui l'acronimo ZTF che comprende anche il nome tecnico della cometa.

Il nucleo della cometa ha un diametro di poco inferiore ai 2 chilometri, ma una volta che si è avvicinata al Sole (ha raggiunto il perielio il 12 gennaio), ha cominciato ad aumentare di visibilità dalla Terra, grazie al dispiegamento di diverse code che raggiungono diversi milioni di chilometri di lunghezza.

La cometa ha un'orbita molto eccentrica e l'ultima volta che si è avvicinata alla Terra risale a ben 50.000 anni fa, durante l'ultima era glaciale, quando in Europa convivevano uomini di Neanderthal (già in declino) e Homo sapiens. È emozionante sapere che durante alcune notti gelide e buie di allora, i nostri antenati hanno visto questa stessa cometa verde nei cieli.

Le comete nel corso della storia

La verità è che ci sono centinaia di comete che sono apparse nel cielo nel corso della storia dell'umanità. Per molto tempo furono interpretate come annuncio di calamità. Nell'Antica Grecia, Aristotele, nel suo trattato "Meteorologica" (IV sec. a.C.) gli attribuì erroneamente una natura atmosferica (contraddicendo le idee di filosofi greci come Democrito), trascinando quell'errore per molti secoli, finché finalmente, grazie allo sviluppo dell'Astronomia, abbiamo capito che si trattava di oggetti di origine extraterrestre che solcavano il cosmo.

Gran Cometa de 1577
La Grande Cometa del 1577, vista a Praga il 12 novembre di quell'anno. Incisione di Jiri Daschitzky. Fonte: Wikipedia

Secondo Aristotele le comete si formavano nella regione sublunare, che era una delle regioni in cui era suddiviso il cielo in epoca classica, lasciando al di sotto le regioni associate a ciascuno dei 4 elementi fondamentali della natura (aria, acqua, terra e fuoco) e sopra le sfere dei pianeti e la volta celeste, tempestata di stelle.

Bisognerà attendere il XVI secolo quando, in seguito al passaggio della Grande Cometa del 1577, l'astronomo danese Thycho Brahe (1546-1601) dedusse correttamente che sia questa che le altre comete fossero oggetti astronomici, che periodicamente si avvicinavano alla Terra, proprio come accade in questi giorni con la cometa c/2022 E3 (ZTF).

Come osservare la “cometa verde” (ZFT)

Sebbene, come abbiamo indicato, la cometa sia visibile da alcuni giorni nell'emisfero boreale, l'inquinamento luminoso nelle nostre città e la presenza della Luna durante parte della prima mattinata rendono difficile l'osservazione ad occhio nudo, quindi è consigliabile utilizzare un binocolo (montato su un treppiede) o un piccolo telescopio, nel qual caso potremo vedere la sua lunga coda.

Per poterla osservare con successo, la prima cosa che dobbiamo fare è allontanarci abbastanza dalle città o dai centri abitati, cercando un cielo il più scuro possibile. Devi anche evitare le ore di Luna, quindi devi alzarti presto, ed effettuare l'osservazione durante le due ore prima dell'alba.

Certo, il cielo deve essere senza nuvole, cosa che puoi verificare grazie alle mappe previsionali di copertura nuvolosa. Dovremo dirigere lo sguardo (binocolo o telescopio) verso nord, precisamente verso il Piccolo Carro. Vedremo la cometa non lontano dalla sua stella più luminosa, la Stella Polare, anche se nei prossimi giorni si allontanerà verso la vicina costellazione dell'Auriga e il 5 febbraio sarà molto vicina alla luminosa stella Capella.