Neve fino a quote collinari al centro-sud: ecco i video

L'ondata di freddo ha raggiunto le regioni de centro-sud e la Sicilia dispensando nevicate fino a bassa quota lungo l'Appennino meridionale

Gli +22°C +24°C di massima archiviati in diverse località italiane sono ormai un lontano ricordo, per buona pace di chi già pensava ad un anticipo di primavera. E’ bastato un rallentamento dei tiepidi venti atlantici, con conseguente ondulazione del “fronte polare” (quella linea di demarcazione immaginaria che separa l’aria fredda polare da quella calda che sale dai tropici), per far affluire un refolo di aria fredda, di lontane origini canadese, fin sul bacino centrale del Mediterraneo, sotto impetuosi venti di maestrale e tramontana, che superano pure gli 80-90 km/h.

Dopo aver aggirato la barriera alpina le masse d’aria fredda, in discesa dalle latitudini polari, tendono a scorrere sopra le più miti acque superficiali del medio-basso Adriatico e del basso Tirreno, originando instabilità e nuvole cumuliformi, foriere di nevicate e rovesci di gragnola e grandine piccola fino al livello del mare.

Lo sviluppo della nuvolosità cumuliforme viene spiegato dal fatto che a contatto con la più mite superficie marina la massa d’aria fredda si riscalda e si carica di umidità fin dagli strati più bassi, mentre in quota continua a mantenere le sue origini gelide, con valori al di sotto dei -34°C -35°C attorno i 5200 metri.

Ciò comporta una netta destabilizzazione al proprio interno, determinando la rapida formazione delle nubi cumuliformi (cumulonembi) che vengono spinte dai venti dominanti verso le rispettive aree costiere, dove danno la stura a persistenti precipitazioni, che possono assumere prevalente carattere nevoso fino a bassa quota. Ciò spiega le nevicate e i rovesci di neve, fino a quote collinari, che in queste ore stanno cadendo lungo tutto l’Appennino centro-meridionale, e sui monti della Sicilia.