Terremoto in Emilia del 2012, sono passati 10 anni: la storia

Ricorre il decennale dei terremoti che il 20 e 29 maggio 2012 colpirono la bassa pianura emiliana e parte del Mantovano e basso Veneto. A celebrare la ricorrenza è atteso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ecco la storia di quei giorni. A che punto è la ricostruzione?

La Chiesa di Cavezzo (MO) crollata a seguito del sisma del 20 e 29 maggio 2012.

Ricorre in questi giorni il 10° anniversario del terremoto in Emilia. Non solo questa regione però ne fu coinvolta, danni ed edifici inagibili si ebbero anche nelle zone confinanti della Lombardia e localmente in Veneto. Un terremoto caratterizzato da una lunga sequenza sismica, con due violente scosse di Ml 5.9 il 20 e 29 maggio e migliaia di repliche. Ecco la storia di quei drammatici giorni e il punto della situazione della ricostruzione.

La sismicità storica

Nella storia terremoti di magnitudo stimata di 5.5 si verificarono vicino a Ferrara nel 1346, 1561 e 1570, altri nelle vicine zone di Finale Emilia e Bondeno avvennero nel 1574, 1639, il 15 dicembre 1761, 1908 e 1986. Un terremoto storico si verificò a Ferrara il 16-17 novembre 1570, stimato in M 5.4, causando gravi danni in città e alla Rocca Estense. Più di recente il 15 ottobre 1996 un terremoto di Mw 5.4 ebbe epicentro nelle zone di Novellara, causando diversi danni nel Reggiano.

La scossa del 20 maggio 2012

Alle ore 4:03:52 locali (02:03:52 UTC) una forte scossa di Ml 5.8 e profondità 6.3 km, Epicentro a Finale Emilia (MO) della durata di 136 secondi svegliò improvvisamente quasi tutta la popolazione della zona, compreso chi scrive. I social rimbalzavano la notizia, ripresa dalla BBC e perfino dalla TV di Panama. Immediatamente fu chiara la portata dell’evento, con immagini drammatiche dalla zona, fra cui la Torre di Finale Emilia crollata e il Municipio di Sant’Agostino (FE) gravemente danneggiato.

Questa prima scossa causò 7 vittime accertate, 50 feriti e oltre 5000 persone con casa inagibile. Oltre ai danni, fece stupore il fenomeno della liquefazione del suolo che si verificò in alcune zone prossime all’epicentro. Seguirono varie repliche, in giornata stessa del 20 maggio alle 15:18 con M 5.3, e altre superiori a 4 nei giorni seguenti. Purtroppo però non era finita qui.

La scossa del 29 maggio 2012

Il 29 maggio 2012 una seconda forte scossa arrivò improvvisa alle 9:00:03. L’intensità fu simile a quella del 20, sempre 5.9 di Magnitudo locale con ipocentro a 8.3 km di profondità. Epicentro fu la zona fra Medolla e Cavezzo, in provincia di Modena. Seguirono altre due scosse molto intense, alle 12:55 di M 5.5 e alle 13:00 di M 5.0. Seguì una prolungata crisi sismica con numerose altre scosse anche intense, in particolare il 3 giugno alle 21:20 di M 4.9.

Il terremoto fu risentito in tutto il nord Italia e localmente anche a nord della Alpi, Croazia e al centro Italia. Personalmente mi trovavo nella mia abitazione, a circa 25 km dall’epicentro, la casa tremò forte per fortuna senza danni e mi portai immediatamente al riparo sotto al tavolo, la prima protezione in caso di terremoto viene infatti dal nostro comportamento.

Il bilancio di danni e vittime

Altri danni e purtroppo anche vittime andarono così ad accrescere il bilancio del terremoto del 20 maggio. Si contarono purtroppo altre 20 vittime e 350 feriti. I senza tetto salirono a oltre 15000, tanto che la Protezione Civile dovette allestire tendopoli e strutture provvisorie.

Dal punto di vista dei danni, colpiti in particolare molti insediamenti industriali con diverse vittime all’interno di capannoni crollati. Inagibili quasi tutte le chiese del territorio del cosiddetto cratere, un parroco perse la vita a Rovereto di Novi (MO). Oltre 400 scuole furono dichiarate inagibili, l’anno scolastico sospeso e quello successivo in molti comuni iniziò in strutture provvisorie. Poi numerose case, condomini e abitazioni private tanto che i danni complessivi assommarono a oltre 20 miliardi di Euro

La ricostruzione e la ricorrenza

Subito si attivò la Protezione Civile per i soccorsi, poi passata la fase di emergenza iniziò la ricostruzione. Oggi, fa sapere la Regione Emilia Romagna, oltre il 95% degli edifici lesionati è stato ripristinato.

Gli edifici ripristinati sono 8mila, per circa 16.500 abitazioni rese di nuovo agibili, oltre a 5.700 piccole attività economiche e quasi 3.500 imprese (industria, agricoltura, commercio) ricostruite o riportate in sicurezza. Inoltre 541 scuole sono state ristrutturate o ricostruite.

Transitando nelle zone colpite si notano ancora alcuni cantieri, nel centro storico di Concordia (MO) le ferite del terremoto del 2012 sono ancora evidenti, soprattutto in edifici pubblici. Per celebrare il decennale la zona colpita dal sisma del 2012 il 20 maggio sarà visitata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che il 20 maggio si recherà in particolare a Medolla e a Finale Emilia.