Tra storia e botanica, ecco il fiore simbolo del 25 aprile in Italia
Aprile è il mese dei papaveri: iniziano a fiorire proprio ora e sono il simbolo del 25 Aprile, Festa della Liberazione. Scopri il perché di questo legame e tante curiosità su questo bellissimo fiore

In questi giorni inizia la fioritura di una pianta che cresce dove meno te lo aspetti: lungo i bordi delle strade, sui binari della ferrovia o nei campi incolti, creando suggestive macchie o distese di colore rosso dalle città alle campagne.
Il papavero, infatti, è il fiore del partigiano e non solo: il suo colore ci parla del sangue versato in guerra, la sua rusticità rappresenta la tenacia di chi ha combattuto per un ideale, mentre la fragilità dei suoi petali sottili ricorda quella dell’essere umano di fronte alla guerra.
Aspetti botanici
Il papavero comune (Papaver rhoeas) è una pianta erbacea annuale caratterizzata da un fiore di colore rosso intenso, a volte punteggiato di nero alla base dei petali, che sboccia alla sommità di uno stelo sottile e peloso.
La pianta può raggiungere i 50-70 cm di altezza. Le foglie sono verdi, lobate e ruvide al tatto. Il fiore è costituito da quattro petali leggerissimi, quasi trasparenti, che si aprono al sole e si richiudono al tramonto o con la pioggia.
Dopo la fioritura, alla caduta dei petali, rimane una capsula rotonda contenente centinaia di minuscoli semi neri che, trasportati dal vento o dagli animali, raggiungono nuovi luoghi in cui germogliare la primavera successiva.

È una pianta pioniera, capace di crescere su terreni poveri, abbandonati o incolti, dove nient’altro fiorisce. Il suo successo in natura dipende proprio da questa capacità: non ha bisogno di molto, non entra in competizione per lo spazio e le risorse con altre piante e colonizza luoghi inospitali per la vita di altre piante.
Un mondo di papaveri: generi, specie e varietà
I fiori che vengono comunemente chiamati papaveri appartengono per la maggior parte al genere Papaver, ma anche ad altri generi affini, come Meconopsis e Oreomecon; fanno tutti parte della famiglia delle Papaveracee e condividono un aspetto simile. Oltre al papavero comune, le specie più note e affascinanti sono:
Papaver somniferum
Conosciuto come papavero da oppio, è coltivato da millenni per i semi (commestibili) e per l’estrazione di alcaloidi come la morfina. I fiori sono grandi e variegati: dal bianco al viola, passando per rosa e lilla. È la specie da cui si ottiene anche l’olio di semi di papavero. In Italia è soggetto a restrizioni legali per le potenzialità stupefacenti.
Papaver orientale
Il papavero orientale è una pianta perenne ornamentale, dai grandi fiori spettacolari che spaziano dal rosso all’arancione, fino al rosa e al bianco. Originario del Caucaso, è molto apprezzato nei giardini per la sua rusticità e la lunga fioritura.
Papaver nudicaule
Conosciuto come papavero islandese, produce fiori dai colori pastello (bianco, giallo, rosa, arancio) ed è coltivato soprattutto in zone fredde o di montagna. È utilizzato in aiuole e bordure, dove porta un tocco delicato e poetico.

Meconopsis betonicifolia
Il leggendario papavero blu dell’Himalaya è uno dei fiori più ambiti e difficili da coltivare. Ama i climi freddi e umidi e regala fiori dal blu intenso e vellutato, un colore raro in natura. È simbolo di mistero e bellezza estrema.
Oreomecon alpina
Endemico delle Alpi, cresce tra le rocce e nei pascoli d’alta quota. I suoi fiori gialli o bianchi sbocciano tra fine primavera e inizio estate, anche in condizioni climatiche difficili. È una pianta simbolo della flora montana ed è una specie protetta.
Stylomecon heterophylla
Meno conosciuto ma interessante, è un papavero originario della California, dai fiori rosati o color salmone. Si coltiva come annuale ornamentale nei giardini “selvatici” o naturalistici.
Molteplici usi
Il papavero non è solo bello da vedere: nel corso dei secoli è stato utilizzato in molti modi e alcuni di essi sono ancora attuali.
I semi di papavero sono utilizzati in gastronomia per arricchire pani e dolci, soprattutto nella cucina dell’Europa orientale e mediterranea. Da essi si ricava anche un olio delicato, usato talvolta in cucina ma soprattutto in campo cosmetico, per le sue proprietà emollienti.
In passato i petali venivano impiegati per preparare tisane calmanti e sciroppi naturali contro tosse e insonnia, grazie alle leggere proprietà sedative e antinfiammatorie dovute ad alcuni alcaloidi presenti in basse concentrazioni.
Un tempo i papaveri venivano anche impiegati per la produzione di coloranti naturali, utilizzati in ambito artigianale o cosmetico.

In alcune zone si credeva avessero poteri protettivi o onirici, come testimonia l’usanza di metterne uno sotto il cuscino per favorire il sonno o scacciare i pensieri tristi.
Oggi si trovano in infusi per la pelle, in alcune lozioni lenitive e persino come ingrediente aromatico in bagnoschiuma o creme rilassanti.
Come coltivarli in vaso o in giardino
A partire dai semi, facilmente reperibili nei garden center, vivai o online, è possibile portare un tocco di colore fuori dalle finestre della propria casa. Amano il sole pieno e si adattano bene a terreni poveri e ben drenati. Non sopportano i ristagni d’acqua né i trapianti: per questo è consigliabile seminarli direttamente a dimora, in giardino o in vasi ampi e profondi. La semina si può fare tra l’autunno e la fine dell’inverno, così da permettere alla pianta di germogliare e fiorire tra la primavera e l’inizio dell’estate.
Una volta germogliati, non richiedono cure particolari: sono piante rustiche, nate per crescere spontanee. Dopo la fioritura, le capsule si seccano e rilasciano i semi, che possono dare vita a nuove fioriture l’anno successivo, in un ciclo continuo.
Per una fioritura più spettacolare, si possono mescolare varietà diverse: dai classici Papaver rhoeas ai papaveri orientali dai fiori grandi e colorati.
Il papavero è una pianta mellifera e i suoi fiori attirano api, bombi e altri impollinatori, offrendo loro una preziosa fonte di nettare in primavera.

Inserirli in aiuole miste, prati fioriti o angoli “selvaggi” del giardino va a beneficio di molte specie di insetti.
Bentornati papaveri
Bentornati papaveri: questi fiori sono uno spettacolo della natura e, carichi di memoria e significato, tornano ogni primavera a farci riflettere sulla nostra storia presente e passata.