Il Vesuvio 80 anni dopo l'ultima eruzione: cosa ci dicono gli ultimi terremoti, e qual è la situazione del vulcano oggi?

L'11 marzo un terremoto nell'area del Vesuvio ha aperto alcune domande a distanza di 80 anni dall’ultima eruzione, e nel mezzo di una situazione di preoccupazione per gli eventi sismici in corso ai Campi Flegrei. Cosa sappiamo?

vesuvio
Il Golfo di Napoli con l'inconfondibile sagoma del Vesuvio.

Nel tardo pomeriggio dell'11 marzo, un terremoto con magnitudo Md 3.0 è avvenuto nell'area del Vesuvio. La scossa di terremoto è stata registrata dall'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano) alle 19.08, ed è stata avvertita anche a Napoli. L'epicentro del sisma nel Vesuviano, a due chilometri dal comune di Massa di Somma (Napoli), mentre l'ipocentro è stato localizzato a 3 km di profondità.

Il sisma, che è stato avvertito distintamente nell'area, ha generato apprensione tra i residenti, già preoccupati da mesi per la frequente attività sismica che si sta producendo ai Campi Flegrei.

L'evento ha generato anche domande sullo stato del Vesuvio, quando proprio in questi giorni si compiono 80 anni dalla sua ultima eruzione. In questo articolo risponderemo ad alcuni dubbi.

Terremoto 3.0 nell'area del Vesuvio, le cose da sapere

Quando si verificano eventi sismici in Italia, e quando si hanno dubbi su fenomeni vulcanici, il punto di riferimento è l'INGV, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che fornisce informazioni e che monitora continuamente l'attività sismica e vulcanica nel paese.

Ogni mese centinaia di terremoti sotto il Vesuvio, ogni tanto uno più forte è un evento normale

In merito all'ultimo terremoto, il sismologo dell'INGV Alessandro Amato ha spiegato in un tweet che il sisma non deve stupire, perché sotto il Vesuvio si verificano centinaia di terremoti ed un evento più forte ogni tanto è normale. Allo stesso tempo lo scienziato spiega che "si vedrà in seguito se avrà un seguito o un significato nella dinamica del vulcano".

Gli eventi sismici che avvengono nell'area del Vesuvio possono essere monitorati sul sito dell'Osservatorio Vesuviano.

In un articolo pubblicato sempre dall'INGV il 12 marzo, si legge: "il Vesuvio è un vulcano attivo e, come tutti i vulcani attivi, ha la sua sismicità caratteristica, connessa con la normale evoluzione del vulcano in un periodo di quiescenza come quello attuale. La sismicità del Vesuvio è totalmente indipendente da quella in atto ai Campi Flegrei, che è legata ad una dinamica differente. Al Vesuvio attualmente si registrano centinaia di eventi sismici, generalmente di magnitudo molto bassa e non avvertiti dalla popolazione, a cui periodicamente si intercalano eventi di energia maggiore".

Eventi sismici come quello verificatosi nella serata dell’11 marzo 2024 - spiega l'INGV - sono molto più rari e rappresentano in genere casi isolati che, a differenza di quelli più comuni, possono verificarsi al di fuori dell’asse craterico e a profondità maggiori, probabilmente correlati alla parziale e locale riattivazione di faglie che interessano il basamento dell’edificio vulcanico.

Il terremoto più forte registrato in area vesuviana, dal 1944 ad oggi, è quello occorso nel 1999, che fu di magnitudo 3.6.

Lo stato attuale del Vesuvio

Allo stato attuale, secondo quanto riporta l'INGV, il livello di allerta del Vesuvio è VERDE, come stabilito dal Dipartimento della Protezione Civile, sulla base dei risultati dei monitoraggi che non segnalano alcun fenomeno anomalo rispetto all’ordinaria attività del vulcano.

Il Vesuvio
È senza dubbio tra i più noti e celebrati vulcani al mondo. Attivo da circa 40.000 anni, costituisce un grave pericolo per l'area abitata che si trova alle sue pendici, e per la prossimità alla città di Napoli. Al termine dell'ultima eruzione, avvenuta nel 1944, il Vesuvio ha iniziato una fase di quiescenza in cui il condotto eruttivo è ostruito dalle lave dell'ultima eruzione. Questa fase, ancora in corso, è caratterizzata da bassa sismicità e attività fumarolica.

Secondo l'ultimo bollettino mensile, nel mese di febbraio 2024 l’attività del Vesuvio si è mantenuta su livelli bassi, con 89 terremoti con una Magnitudo massima=1.7±0.3. Di questi, 83 eventi (pari a circa il 93% del totale) hanno avuto una magnitudo minore di 1.0 o non determinabile e 6 eventi (pari a circa il 7% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa tra 1.0 e 1.7, confermando un livello di attività sismica di bassa energia.

Terremoto nel Vesuviano, nessun collegamento con i Campi Flegrei

Negli ultimi mesi c'è massima attenzione alla situazione dei Campi Flegrei, il supervulcano situato alle porte di Napoli (e che non è collegato al Vesuvio, perché si tratta di due vulcani diversi), dove è in corso una crisi bradisismica.

Il terremoto avvenuto l'11 marzo nell'area del Vesuvio non ha però niente a che vedere con la situazione ai Campi Flegrei. Sono infatti due vulcani diversi e con attività non collegate tra loro.