Il 2020 inizia con l'anticiclone, cosa aspettarci per l'Epifania?

Il nuovo anno inizia all'insegna dell'alta pressione, ma attenzione alle nebbie e alle nubi basse attese su vallate e pianure del centro-nord. Ecco le previsioni per i primi giorni del 2020 e per l'Epifania.

Il 2020 esordirà all’insegna del tempo stabile e soleggiato un po’ su tutto il Paese, da nord a sud. Il flusso freddo che negli ultimi giorni del 2019 ha portato neve fino a bassa quota sulle regioni del centro-sud, inclusa la Sicilia, è stato scacciato via, in direzione della Grecia e del Mediterraneo centro-orientale, da un robusto promontorio anticiclonico che interesserà l’Italia nei prossimi giorni.

L’alta pressione non è sempre garante di tempo soleggiato

L’incremento barico assicurerà una maggiore stabilizzazione atmosferica, anche se bisogna ricordarsi che in questo periodo dell’anno l’alta pressione non è sempre sinonimo di bel tempo e clima soleggiato, causa il fenomeno dell’inversione termica (dovuto ai cieli sereni) e la stagnazione dell’umidità nei bassi strati che agevola la formazione delle solite foschie e banchi di nebbia notturni lungo le pianure e le vallate delle regioni del nord e in parte di quelle del centro.

Attenzione alle nebbie e foschie mattutine

Le formazioni nebbiose, inoltre, durante la mattinata, venendo riscaldate dai primi raggi di sole, tenderanno a sollevarsi dando luogo a cieli in genere nuvolosi o molto nuvolosi per la persistenza di una densa nuvolosità bassa (strati) che causerà grigiori, dando all’atmosfera un aspetto umido e uggioso, come avviene sovente in Val Padana, quando la circolazione dei venti nei bassi strati rimane ferma.

Il promontorio anticiclonico, inoltre, agevolerà la formazione di intense “inversioni termiche” sulle pianure del nord e del centro Italia, prodotte principalmente dall’irraggiamento notturno del suolo che interessa gli strati più bassi della troposfera. Quando il cielo è sereno, in una condizione anticiclonica, con venti deboli o assenti, e poco o nullo rimescolamento delle masse d’aria.

Possibile cambiamento per l’Epifania?

Analizzando le ultime emissioni modellistiche si nota come la struttura anticiclonica, rafforzandosi ulteriormente, evolverà in un anticiclone di blocco che rischia di durare ben più a lungo di quanto preventivato fino a pochi giorni dai principali centri di calcolo internazionali. Peraltro questo tipo di anticicloni, quando assumono un certo sviluppo, venendo alimentati da masse d’aria molto miti in risalita dalle medie latitudini oceaniche, possono durare anche più di 10-15 giorni, prima di essere erosi da ondate di freddo che scivolano dal bordo orientale della suddetta impalcatura anticiclonica.

Se queste tendenze verranno confermate molto probabilmente anche la prossima ondata di freddo, attesa proprio in concomitanza con l’Epifania, possa scivolare in direzione dell’Egeo e della Turchia, con effetti marginali che si potranno risentire solo all’estremo sud e zone ioniche, dove si verificherà un rinforzo della ventilazione settentrionale.