A sorpresa, sempre più probabile il ritorno di La Niña: quali gli effetti sull'inverno in Italia?

Questo cambiamento di temperatura delle acque oceaniche poi influenza la circolazione atmosferica globale, modificando il percorso della corrente a getto e, di conseguenza, i pattern meteorologici in diverse regioni del mondo.

La Niña, inverno.
L'impatto di La Niña sarà notevole a livello globale, con importanti ripercussioni sul futuro inverno in Italia, e in gran parte dell'Europa. In alcune regioni le precipitazioni saranno ben oltre le medie climatologiche.

Nei prossimi mesi, un po' a sorpresa, saliranno le probabilità di rivedere il fenomeno di La Niña sul Pacifico tropicale, capace di condizionare l’andamento meteorologico sull’intero pianeta.

Dalle ultime previsioni probabilistiche emerge come, tra ottobre e dicembre, le probabilità di La Niña saliranno al 60%, rendendo il fenomeno maggiormente probabile nella parte finale del 2025.

Ma cos’è La Niña?

La Niña è la fase fredda dell’ENSO, un fenomeno climatico che alterna periodi di raffreddamento (La Niña) e riscaldamento (El Niño) delle acque superficiali del Pacifico equatoriale.

Questo cambiamento di temperatura delle acque oceaniche poi influenza la circolazione atmosferica globale, modificando il percorso della corrente a getto e, di conseguenza, i pattern meteorologici in diverse regioni del mondo.

La Niña.
Fra il mese di ottobre e novembre saliranno di oltre il 60% le possibilità di sviluppo del fenomeno di La Niña. Le ripercussioni saranno a livello globale.

Secondo le previsioni del modello NMME, per l’autunno 2025 e l’inizio dell’inverno 2025/2026 è atteso un debole evento di La Niña, con anomalie di temperatura oceanica fredde nel Pacifico tropicale.

Verso un vortice polare debole nel prossimo inverno?

Se il fenomeno si svilupperà ufficialmente a cavallo fra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno boreale, la prima conseguenza potrebbe essere legata ad un indebolimento della struttura del vortice polare, durante l’inverno 2025/2026.

Un vortice polare più debole, caratterizzato da pressioni più alte e temperature più elevate nella stratosfera polare, può portare a una corrente a getto polare più ondulata, favorendo pattern meteorologici più dinamici e potenzialmente più freddi in alcune regioni, inclusa l’Europa e soprattutto il Nord America.

Quali potrebbero essere le ripercussioni sul clima europeo?

La connessione tra La Niña e l’Europa è più complessa rispetto a quella con il Nord America, poiché il nostro continente è più lontano dalla regione di origine del fenomeno.

Tuttavia La Niña ha un impatto significativo pure in Europa, dato che tende a rimodulare le grandi onde di Rossby, queste grandi onde atmosferiche planetarie capaci di plasmare le condizioni meteorologiche lungo le nostre latitudini, favorendo lo sviluppo degli anticicloni e dei cicloni.

Quest’ultime ingrandendosi possono trasportare grande quantità di moto e flussi di calore che dai tropici si spingono fino all’area Artica, andando ad instabilizzare e indebolire il vortice polare.

Ciò agevola una circolazione atmosferica che può portare aria fredda dalle regioni polari verso l’Europa, specialmente se associata a un vortice polare instabile. Questo potrebbe tradursi in un aumento delle giornate fredde e nevose, in particolare nell’Europa centrale e occidentale.

La Niña può portare a un pattern meteorologico più “bloccato”, con alta pressione a nord e bassa pressione su parti dell’Europa centrale e occidentale, o nel mezzo del Mediterraneo. Tale scenario generalmente incrementa le precipitazioni, incluse nevicate, soprattutto nelle regioni dell’Europa occidentale e meridionale.

Quali ripercussioni sul prossimo inverno sull’Italia?

Per l’Italia, le implicazioni di La Niña nell’inverno 2025/2026 potrebbero essere significative, soprattutto considerando la nostra posizione geografica e la vicinanza al Mediterraneo, che amplifica la variabilità meteorologica.

Corrente a getto.
La Niña tende a rimodulare le grandi onde di Rossby, queste grandi onde atmosferiche planetarie capaci di plasmare le condizioni meteorologiche lungo le nostre latitudini, favorendo lo sviluppo degli anticicloni e dei cicloni

La Niña, in un contesto con un vortice polare debole, potrebbe favorire l’ingresso di aria fredda dall’Europa orientale o dal Nord Atlantico. Questo potrebbe portare temperature inferiori alla media stagionale, specialmente al Nord e nelle regioni interne del Centro Italia, ma con un clima più secco, per via della maggiore influenza degli anticicloni che si isoleranno sull’Europa centro-settentrionale.

Nel Sud Italia e nelle Isole Maggiori, La Niña potrebbe portare a un aumento delle precipitazioni, soprattutto sotto forma di piogge intense, a causa di una corrente a getto polare con traiettorie più meridionali che favorisce la formazione di cicloni mediterranei.

Ciò potrebbe agevolare anche ondate di maltempo molto severe sulle regioni meridionali, una vera e propria manna dal cielo per le aree interessate da condizioni di siccità.

L’influenza di La Niña sull’Europa però possono variare a seconda di altri indici climatici, come l’oscillazione del Nord Atlantico (NAO) o dell’Artico (AO). In un inverno con La Niña, l’Europa potrebbe sperimentare periodi di alta pressione con tempo stabile e freddo, alternati a fasi più umide e piovose, specialmente nelle regioni meridionali e mediterranee.