Che estate sarà quella del 2023? Ecco gli ultimi aggiornamenti

Secondo gli ultimi aggiornamenti del centro di calcolo europeo l’estate del 2023 potrebbe essere un po’ diversa dalle ultime estati degli anni 2000, con temperature tutto sommato non distanti dalle medie climatologiche e maggiori periodi di instabilità.

Secondo gli ultimi aggiornamenti del centro di calcolo europeo, ECMWF, l’estate del 2023 potrebbe essere un po’ diversa dalle ultime estati degli anni 2000, con temperature tutto sommato in linea con le medie stagionali su buona parte del vecchio continente, e sull’Italia.

Quella di oggi, 21 giugno 2023, è stata la giornata del solstizio d'estate (d'inverno nell'emisfero sud), che sancisce l’inizio dell’estate dal punto di vista astronomico. Il Sole ha raggiunto il massimo dell'altezza sull'orizzonte nel nostro emisfero, consentendo alle ore di luce di raggiungere le 15 ore, il massimo di durata annuo.

Oggi cercheremo di vedere, attraverso l’analisi dei vari indici climatici, come si comporterà l’estate 2023 nel corso dei prossimi mesi. Soprattutto dal punto di vista termico e prettamente pluviometrico.

Le previsioni stagionali (da non confondere con le normali previsioni a breve scadenza che valgono fino a 72 ore), o meglio “linee di tendenza”, sono sperimentali e presentano un’enorme incertezza, anche quest’anno accentuata dalle discrepanze tra i modelli di riferimento.

Secondo l'ultima analisi del modello ECMWF luglio potrebbe vedere precipitazioni al di sopra della media climatologica su gran parte del Paese, soprattutto sulle regioni settentrionali.

Come sarà l'estate 2023?

Secondo gli ultimi aggiornamenti del centro di calcolo europeo, ECMWF, l’estate del 2023 potrebbe essere un po’ diversa dalle ultime estati degli anni 2000, con temperature tutto sommato in linea con le medie stagionali su buona parte del vecchio continente, e sull’Italia.

Il motivo sta nella particolare disposizione delle anomalie bariche sul vecchio continente, che vede la presenza di persistenti anomalie di pressione positive sull’Europa centro-settentrionale, mentre sull’area del Mediterraneo rimarrà un campo di pressioni medie, che favorirà l’innesco dell’instabilità pomeridiana sui rilievi dell’entroterra.

Ci aspetta realmente una estate fresca?

Secondo la maggior parte dei grandi centri di calcolo internazionali l’estate del 2023 pare che non si comporterà come le caldissime estati d’inizio anni 2000, caratterizzate dalle frequenti invasioni dell’anticiclone africano sul bacino del Mediterraneo.

Ciò pero non significherà che non farà caldo e non avremo ondate di calore, anche particolarmente intense. Ma che queste fasi di tempo stabile, caldo e soleggiato non dovrebbero essere durature, per settimane, o mesi.

Dal punto di vista termico il mese di luglio per il modello ECMWF potrebbe vedere anomalie anche sotto le medie del periodo su buona parte del territorio nazionale.

E si alterneranno a periodi con tempo instabile e inaffidabile, causa il possibile isolamento di potenziali gocce fredde o cut-off sui mari attorno l’Italia, che potranno causare fasi di instabilità, con fenomeni temporaleschi anche sulle zone costiere.

Le regioni settentrionali saranno quelle maggiormente esposte alle infiltrazioni di aria più fresca dal nord Europa, che potrebbero arrecare brevi, ma violente sferzate temporalesche, con grandinate e violente raffiche di vento.

Il grande dubbio dell’estate

L’unico vero dubbio dell’estate 2023 riguarderà proprio l’anticiclone africano, in modo particolare l’area in cui potrebbe sbucare con maggiore persistenza sul Mediterraneo e in Europa, nella seconda parte della stagione estiva, in base all’evoluzione del monsone di Guinea sull’Africa occidentale, e del flusso perturbato atlantico sul nord Atlantico, fra America e Europa.

Se l’anticiclone subtropicale africano, nel corso dell’estate, sbucherà in direzione della Penisola Iberica, ad ovest, l’Italia verrà investita in pieno da correnti più fresche dai quadranti settentrionali, che oltre a mantenere la calura su valori più che accettabili, potrebbero regalarci anche degli eventi temporaleschi e brevi fasi di spiccata instabilità atmosferica, e non solo fra Alpi e Appennini.

Se la cuspide del promontorio africano sbucherà in direzione del bacino centrale del mar Mediterraneo, soprattutto nella seconda parte dell’estate, l’Italia potrebbe trovarsi nella giusta traiettoria di ondate di calore anche piuttosto intense, proprio come visto lo scorso anno sulle regioni meridionali.