Alla scoperta del lentisco, la pianta tipica della macchia mediterranea che cresce spontanea nei luoghi incontaminati

Generalmente questa pianta non supera altezze di 4 metri. La chioma è generalmente densa per la fitta ramificazione, assumendo una forma a globo. L'intera pianta emana un forte odore resinoso.

lentisco
Il lentisco, conosciuto anche col nome scientifico di “Pistacia lentiscus”, è una pianta arbustiva tipica della macchia mediterranea.

Il lentisco, conosciuto anche col nome scientifico di “Pistacia lentiscus”, è una pianta arbustiva tipica della macchia mediterranea. Cresce spontaneamente nelle nostre aree costiere, in particolare nei luoghi rimasti ancora incontaminati.

Generalmente questa pianta non supera altezze di 4 metri. La chioma è generalmente densa per la fitta ramificazione, assumendo una forma a globo. L'intera pianta emana un forte odore resinoso. La corteccia è grigio cinerina, il legno invece di colore roseo.

Alcune caratteristiche del lentisco

Le foglie del lentisco sono composte da 6-10 foglioline ovato-ellittiche a margine intero e apice ottuso. I rami, invece, sono di colore bruno e spinoso. La fioritura ha luogo in primavera, da aprile a maggio. I frutti rossi sono ben visibili in piena estate e in autunno e maturano in inverno.

Il frutto è una piccola drupa sferica o ovoidale, di 4–5 mm di diametro, di colore rosso, tendente al nero nel corso della maturazione. Essendo una pianta dioica con infiorescenze riunite in pannocchie all’ascella delle foglie sui rami degli anni precedenti.

Area di diffusione

Il Lentisco è una specie tipica della macchia mediterranea, è eliofila, termofila e xerofila, che sopporta condizioni di forte aridità. Si adatta a qualsiasi tipo di terreno, pur prediligendo suoli sabbiosi. Resiste bene ai venti più forti ma teme il freddo.

In Sardegna, così come in Sicilia, vegeta fino ai 400-500 metri di altitudine. Non è un caso se questa pianta cresca spontaneamente solo nelle aree rimaste pressochè incontaminate. In Sardegna l'olio di semi di lentisco è stato fino al XX secolo il grasso alimentare vegetale più consumato dopo l'olio d'oliva e dell'olio di olivastro.

lentisco
Il lentisco si diffonde per seme, ma anche per polloni radicali. E’ una specie resistente al fuoco e grazie alle sue elevate capacità pedogenetiche è molto utile nella ricostituzione del manto vegetale.

Questo tipo di olio era fortemente apprezzato per le sue grandi proprietà aromatiche, di gran lunga superiori a quelle dell'olio lampante, ma in ogni modo si trattava di un alimento destinato alle mense dei poveri, a cui si faceva largo ricorso in periodi di carestia e in occasioni di scarso raccolto dagli olivi e dagli olivastri.

La diffusione della pianta

Il lentisco si diffonde per seme, ma anche per polloni radicali. E’ una specie resistente al fuoco e grazie alle sue elevate capacità pedogenetiche è molto utile nella ricostituzione del manto vegetale.

Fino a pochi anni fa veniva utilizzato per il legno per produrre ottimo carbone o direttamente per piccoli lavori di falegnameria, grazie alle sue proprietà e al suo bel colore rosso-venato.

In passato dalla ebollizione e dalla spremitura dei frutti si estraeva un olio che veniva utilizzato sia per l'illuminazione che per l'alimentazione, mentre il tannino presente nelle foglie lo si impiegava nella concia delle pelli.