Alla scoperta dell'affascinante aquila di Bonelli, rapace diffuso fra Spagna e Sicilia

L’aquila di Bonelli, conosciuta anche con il termine di aquila fasciata, è un rapace molto particolare, originario dell’Europa meridionale. Tale nome è stato coniato in un omaggio all'ornitologo italiano Franco Andrea Bonelli.

Aquila di Bonelli
L’aquila di Bonelli, conosciuta anche con il termine di aquila fasciata, è un rapace molto particolare, originario dell’Europa meridionale.

L’aquila di Bonelli, conosciuta anche con il termine di aquila fasciata, è un rapace molto particolare, originario dell’Europa meridionale. Tale nome è stato coniato in un omaggio all'ornitologo italiano Franco Andrea Bonelli.

Si tratta di una specie il cui stato di conservazione è ancora sotto osservazione. L’aquila di Bonelli è diffusa su tutta l’area del Mediterraneo, fra la Spagna, la Sicilia e la costa del Nord Africa. Ma sono stati censiti esemplari persino in Medio Oriente, India e Cina.

Popolazione in calo in Europa

La gran parte delle coppie sono state censite nel territorio spagnolo, poi in Italia, più precisamente in Sicilia, dove questa specie ha trovato l’ambiente ideale alla nidificazione. Ultimamente in Europa sembra che si stia registrando una diminuzione della popolazione.

Aquila di Bonelli
L’aquila di Bonelli generalmente vive in zone rocciose e pareti per posizionare il nido, sebbene possa pure realizzarlo anche su albero o su tralicci elettrici.

Il punto debole dell’aquila di Bonelli potrebbe essere rappresentato dall’elevata mortalità causata da elettrocuzione e dovuta alla sua abitudine, a differenza di altre specie di grandi aquile di posarsi, oltre alle parti alte dei piloni, anche in punti più bassi dei tralicci, nei quali il rischio si moltiplica.

Dove nidifica l’aquila di Bonelli?

L’aquila di Bonelli generalmente vive in zone rocciose e pareti per posizionare il nido, sebbene possa pure realizzarlo anche su albero o su tralicci elettrici. L’alimentazione si basa sulle prede più abbondanti nei territori di nidificazione, con una preferenza per coniglio selvatico, pernici o columbidi, pur non disdegnando corvidi o altri passeriformi.

In certe occasioni possono predare pure lucertole e serpenti. I giovani compiono movimenti dispersivi verso aree con grande densità di prede, nelle quali si uniscono a giovani di altre grandi aquile. Questi movimenti possono andare da decine fino a migliaia di chilometri.

Aquila di Bonelli
Si è visto di recente che la principale minaccia non naturale per la specie sono le linee elettriche.

Durante il progetto LIFE BONELLI è stato possibile constatare la dispersione di aquile di Bonelli liberate nell’area di Madrid fino al continente africano, verso il Marocco e il Senegal.

Dopo aver trascorso un periodo di dispersione, i giovani entrano positivamente a far parte della popolazione riproduttiva, sia rimpiazzando uno degli adulti in territori già formati, sia definendo territori nuovi o tornando in territori già da tempo abbandonati.

Quali sono le principali minacce della specie?

Si è visto di recente che la principale minaccia non naturale per la specie sono le linee elettriche. La maggior parte delle morti sono causate da elettrocuzione, a fronte di casi meno numerosi di collisione.

I dati raccolti non indicano la persecuzione diretta tra i problemi principali, pur essendo questo un fattore che richiede di essere maggiormente approfondito.

Nell’ambito della mortalità naturale si registrano casi di malattie trasmesse da atri uccelli (come per la tricomoniasi) e predazione o attacco da parte di altri grandi rapaci.

Nel corso del LIFE Bonelli si sono registrati attacchi di aquila reale e aquila imperiale spagnola su esemplari di aquila di Bonelli, nonché casi a livello della medesima aquila di Bonelli, di adulti a danno di giovani. Sono stati inoltre registrati casi di predazione delle aquile da parte del gufo reale.