Allarme per un altro anno di riscaldamento eccezionale degli oceani

Un nuovo studio appena pubblicato rivela che nel 2022 gli oceani della Terra sono stati nuovamente i più caldi mai registrati nella storia, superando il precedente record che era stato raggiunto nel 2021.

oceano caldo
Nuovo record di caldo per gli oceani della Terra nel 2022.

Il 2022 è stato un nuovo anno di caldo record per gli oceani. L'anno scorso ha visto le temperature oceaniche più calde mai registrate nella storia, ed è stato il sesto anno consecutivo in cui questo record è stato battuto.

Secondo lo studio Another year of record heat for the oceans, appena pubblicato sulla rivista Advances in Atmospheric Science, nell'anno appena concluso le temperature degli oceani hanno fatto segnare un nuovo record, superando il valore massimo precedente che era stato toccato soltanto l'anno prima, nel 2021.

L’articolo, firmato da un team internazionale di 24 ricercatori di 16 istituti, tra cui Simona Simoncelli dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e Franco Reseghetti dell’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) analizza le osservazioni effettuate dagli anni ’50 a oggi, appartenenti a due dataset internazionali: il primo dell’Institute of Atmospheric Physics (IAP) della Chinese Academy of Sciences (CAS), il secondo del National Centers for Environmental Information (NCEI) della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).

Il 2023 si apre con la notizia di un nuovo record relativo al riscaldamento dell’Oceano accompagnato da un aumento della stratificazione e dalla variazione di salinità delle acque.

“I dataset, IAP e NCEI, sono consistenti ed entrambi mostrano un valore record di calore accumulato nei primi 2000 m di profondità dell’oceano nel 2022”, commenta Tim Boyer della NCEI/NOAA.

I risultati dello studio: oceani mai così caldi

Secondo i dati IAP/CAS, il contenuto di calore dell'oceano (OHC, Ocean Heat Content) tra la superficie e i 2000 metri di profondità, è aumentato nel 2022 di circa 10 Zetta Joule (ZJ), superando quello del 2021.

caldo mare
Non solo sono state registrate temperature più elevate, ma sta cambiando anche la salinità e la stratificazione degli oceani.

Per dare un’idea della enormità del valore di energia accumulato, 10 ZJ di calore possono mantenere in ebollizione 700 milioni di bollitori da 1,5 litri di acqua per tutta la durata dell'anno, informa in una nota l'ENEA insieme all'INGV.

I cambiamenti nel contenuto di calore dell'oceano (OHC), nella salinità e nella stratificazione forniscono indicatori critici per i cambiamenti nei cicli dell'energia e dell'acqua della Terra. Questi cicli sono stati profondamente alterati a causa dell'emissione di gas serra e altre sostanze antropogeniche da parte delle attività umane, determinando cambiamenti pervasivi nel sistema climatico terrestre. Nel 2022, gli oceani del mondo, come indicato da OHC, sono stati nuovamente i più caldi mai registrati nella storia e hanno superato il precedente massimo record del 2021 (dallo studio: Another Year of Record Heat for the Oceans).

Nuovo record per il riscaldamento dell'oceano

Tra sette regioni, quattro bacini (Pacifico settentrionale, Atlantico settentrionale, Mar Mediterraneo e oceani meridionali) hanno registrato il loro più alto OHC dagli anni '50.

Valori estremi per la salinità: forte preoccupazione

Il professor Lijing Cheng dell’Accademia Cinese delle Scienze, nonché primo autore del lavoro, ha commentato così questi risultati: “Il riscaldamento globale dell’oceano continua e si manifesta sia con nuovi record del contenuto termico delle acque ma anche con nuovi valori estremi per la salinità. Le aree già salate diventano ancora più salate mentre le zone con acque più dolci diventano ancora meno salate: c'è un continuo aumento dell'intensità del ciclo idrologico”.

Tra le tante conseguenze, l'aumento della salinità e della stratificazione dell’Oceano può causare la deossigenazione all’interno della colonna d’acqua, un fenomeno che suscita forte preoccupazione, non solo per la vita e gli ecosistemi marini, ma anche per gli esseri umani e gli ecosistemi terrestri. Tutto ciò contribuisce a ridurre la biodiversità marina.