Coprire i ghiacciai per bloccarne lo scioglimento non è una soluzione

Coprire i ghiacciai delle Alpi per rallentarne lo scioglimento non è una soluzione. Decine di esperti di clima e ghiacciai pubblicano una lettera per spiegare perché, dalle conseguenze ambientali all'inutilità di un progetto impossibile da proporre su larga scala, e che può essere etichettato come "greenwashing".

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Teloni per coprire ghiacciai e rallentarne lo scioglimento. foto: Matthias Huss

Negli ultimi anni si sono diffusi sulle Alpi progetti di copertura dei ghiacciai nella stagione estiva con teli geotessili bianchi, con l'intenzione di rallentare la fusione e il ritiro dei ghiacciai. Nel mondo della ricerca, in campo glaciologico e climatico, si sta diffondendo una forte preoccupazione per l'ambigua comunicazione che spesso accompagna la divulgazione di questi progetti. Essi, informa il gruppo di ricerca GeoClimAlp del Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano in un comunicato stampa - non possono essere descritti come interventi finalizzati al contrasto del cambiamento climatico e delle conseguenze del riscaldamento globale. Coprire i ghiacciai con i teloni bianchi è un argomento suggestivo, ma ha importanti conseguenze ambientali e non risolve il problema alla radice, cioè quello del cambiamento climatico, che si risolve solo con la drastica riduzione delle emissioni di gas serra.

"Coprire i ghiacciai non è una soluzione"

In una lettera pubblicata il 21 gennaio, 44 esperti ed esperte di clima e ghiacciai - con il supporto delle principali istituzioni che si occupano del monitoraggio dei ghiacciai italiani su scala regionale e nazionale- spiegano perché la copertura dei ghiacciai non è una soluzione. "Da un punto di vista tecnologico - spiegano nel documento - questa soluzione sembra funzionare sui singoli ghiacciai coinvolti, ma tali pratiche non rappresentano uno strumento per combattere le conseguenze del cambiamento climatico e del riscaldamento globale". "Raccontare la copertura dei ghiacciai come una soluzione agli effetti avversi del cambiamento climatico non è soltanto sbagliato - scrivono - ma è anche un tentativo di greenwashing per descrivere un intervento impattante sull’ambiente da numerosi punti di vista, come sostenibile e anzi addirittura auspicabile".

Le conseguenze ambientali

Gli interventi di copertura artificiale, si argomenta, hanno importanti conseguenze ambientali e per motivi logistico-economici non possono essere applicati a un numero rilevante di ghiacciai. Per citare qualche dato: i ghiacciai italiani occupano oggi circa 360 chilometri quadrati, mentre le azioni di copertura artificiale interessano meno dello 0.08% di questa superficie e si trovano in ghiacciai che ospitano piste per lo sci alpino o altre forme di sfruttamento turistico.

Coprire i ghiacciai non significa salvarli, indicano gli esperti nella lettera. "La copertura dei ghiacciai può avere senso solo se eseguita su specifiche porzioni di ghiacciai a tutela di interessi economici e turistici locali. Trascurare questi aspetti dipingendo la copertura come un intervento di contrasto al cambiamento climatico si prefigura come un tentativo di greenwashing di una pratica che presenta anzi diversi impatti negativi sull’ambiente".

Quali sono gli effetti sull’ambiente e sul clima?

Dal punto di vista ambientale e del contrasto al cambiamento climatico, la pratica di copertura dei ghiacciai è problematica per diversi motivi. In primo luogo, indicano gli esperti, il carburante per alimentare i gatti delle nevi che movimentano i teloni ogni anno e la produzione dei teloni stessi, spesso composti di materie plastiche, sono risorse non rinnovabili, il cui utilizzo contribuisce a incrementare il riscaldamento globale.

Bruciare carburante per stendere i teli significa contribuire all’immissione di CO2 nell’atmosfera, contribuendo ulteriormente al cambiamento climatico. I teloni rilasciano poi grandi quantità di fibre plastiche, e ancora non è chiaro dove si accumulino una volta espulse dai ghiacciai insieme all’acqua di fusione e quali siano gli effetti ambientali.

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Copertura di un ghiacciaio sulle Alpi. Foto: Francesca Ferrari.

Coprire i ghiacciai per preservarli è ancora più problematico considerando le conseguenze a lungo termine. Con l’aumento della temperatura gli ambienti in quota stanno evolvendo rapidamente, con piante e animali che si spostano verso fasce altimetriche più elevate inseguendo le temperature più adatte a essi. Mantenere un ghiacciaio coperto lo renderebbe un corpo estraneo: un blocco di ghiaccio “insaccato” e isolato dal contesto ecologico-ambientale circostante.

I ghiacciai inoltre non sono privi di vita: sono ecosistemi dove vivono comunità ecologiche attive che svolgono fotosintesi e accumulano materia organica, contribuendo all’assorbimento di CO2 atmosferica. Ricoprirli con i teli significa impedire questi processi ecologici e distruggere le comunità biologiche che trovano sulla superficie dei ghiacciai gli ambienti più adatti alla propria sopravvivenza.

Perché vengono coperti i ghiacciai?

I ghiacciai alpini attualmente coinvolti in progetti di copertura ospitano piste per lo sci alpino o altre forme di sfruttamento turistico. La stesura dei teli, indicano gli esperti firmatari della lettera, è incoraggiata dalla tutela di interessi economici locali e puntiformi. I ghiacciai vengono coperti per garantire l’esistenza di piste da sci e risparmiare sui piani di innevamento artificiale durante la stagione sciistica.

Come salvare davvero il clima e i ghiacciai

In conclusione, indicano le 44 scienziate e scienziati che si occupano dello studio della glaciologia e dei cambiamenti climatici firmatari della lettera, i ghiacciai si salvano solo stabilizzando il clima del pianeta: "non esistono scorciatoie", aggiungono. I più recenti studi hanno mostrato che se non limiteremo le emissioni di gas serra in atmosfera nei prossimi decenni, i ghiacciai alpini saranno quasi del tutto scomparsi entro la fine del secolo.

Questo non significa che non c’è più nulla da fare, anzi. Gli stessi studi sottolineano che se saremo capaci di ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili e contenere l’incremento delle temperature planetarie entro i 2 °C rispetto al periodo preindustriale (accordo di Parigi), salveremo il 40% del ghiaccio oggi presente sulle Alpi. Ma non saranno i teli a salvare questa distesa di masse ghiacciate, vista l'impossibilità logistica, economica ed ecologica, di implementare questa tecnologia su larga scala.