I nembostrati, le nuvole delle piogge moderate e persistenti indispensabili per combattere la siccità
Le piogge dei nembostrati, anche se non torrenziali, possono accumulare quantità significative di acqua, e hanno un ruolo chiave nel ciclo idrologico, ricaricando falde, laghi e fiumi.

I nembostrati, dal latino “nimbus”, pioggia, e “stratus”, strato, sono nuvole basse, grigie e uniformi che si estendono come un velo spesso su vaste porzioni di cielo. Spesso prive di contorni netti, queste nubi sono sinonimo di giornate uggiose e sono strettamente legate alle piogge diffuse e persistenti tipiche dei fronti caldi.
La loro capacità di coprire aree estese e di generare precipitazioni prolungate dipende da processi atmosferici specifici e dalla loro struttura fisica. Vediamo nel dettaglio come si formano e perché sono così efficaci nel portare pioggia.
Caratteristiche dei nembostrati
I nembostrati si sviluppano a quote relativamente basse, tra i 100 e i 3.000 metri, e possono raggiungere uno spessore di diverse centinaia di metri. Sono composti da un mix di goccioline d’acqua e, nella parte più alta, da cristalli di ghiaccio.
La loro tonalità grigia, che può variare da chiara a scura, è dovuta all’elevata densità di particelle d’acqua che assorbono e diffondono la luce solare, rendendo il cielo opaco e uniforme.

A differenza dei cumulonembi, che si ergono verticalmente e producono temporali intensi, i nembostrati si espandono orizzontalmente e generano piogge più moderate ma costanti.
Questa differenza è legata al tipo di movimento dell’aria che le genera. Molto turbolento e rapido nei cumulonembi, lento e stabile nei nembostrati. Inoltre, la loro base appare spesso irregolare e sfrangiata, a volte accompagnata da nebbia o foschia, a causa dell’umidità estrema che li circonda.
La dinamica dei fronti caldi
I nembostrati sono una presenza quasi costante nei fronti caldi, ovvero quando una massa d’aria calda e umida avanza sopra una massa d’aria più fredda e densa.
L’aria calda, essendo meno densa, non si mescola facilmente con quella fredda, ma scivola sopra di essa lungo una superficie frontale inclinata, che può estendersi per centinaia di chilometri. Questo sollevamento graduale è cruciale per la formazione delle nuvole.
Quando la temperatura scende al punto di rugiada, il vapore acqueo si condensa, dando vita a una sequenza di nuvole. Prima i cirrostrati (nuvole alte e sottili), poi gli altostrati (nuvole medie più dense) e infine i nembostrati, che segnano l’arrivo delle precipitazioni.
Marine drive, Mumbai today evening.
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Nimbostratus micro weather effect
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Questo processo, lento e progressivo, si svolge su una scala temporale lunga, spesso diverse ore o giorni, e su una scala spaziale ampia, coprendo intere regioni.
Perché producono piogge diffuse e persistenti?
Le precipitazioni associate ai nembostrati hanno caratteristiche distintive che le rendono uniche. Ecco i motivi principali:
Estensione orizzontale: la formazione dei nembostrati avviene su un’area molto vasta, grazie al sollevamento uniforme dell’aria calda lungo il fronte. Questo fa sì che la pioggia cada su regioni estese, senza concentrarsi in punti isolati.
Lentezza del fronte caldo: i fronti caldi si muovono più lentamente rispetto ai fronti freddi (in media 20-30 km/h contro 40-50 km/h), permettendo alle nuvole di stazionare a lungo sopra una determinata zona. I lenti moti ascendenti dell’aria calda, meno incline a moti convettivi violenti, prolungano ulteriormente la durata delle precipitazioni.
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Elevata capacità di umidità: l’aria calda subtropicale può contenere grandi quantità di vapore acqueo. Quando questo si condensa nei nembostrati, il risultato è una pioggia leggera ma incessante, poiché il processo di condensazione è continuo e non si esaurisce rapidamente.
Impatti e ruolo nel ciclo idrologico
Le piogge dei nembostrati, anche se non torrenziali, possono accumulare quantità significative di acqua, con tassi di precipitazione che variano generalmente tra 1 e 5 mm/h. Questo le rende preziose per l’irrigazione naturale dei terreni agricoli, ma può anche portare a problemi come allagamenti o frane in caso di durata eccessiva, specialmente in aree con suoli già saturi.
Dal punto di vista del ciclo idrologico, i nembostrati svolgono un ruolo essenziale nel trasferire l’umidità dall’atmosfera alla superficie terrestre. L’acqua che cade sotto forma di pioggia alimenta fiumi, laghi e falde acquifere, contribuendo a mantenere l’equilibrio idrico del pianeta.

Inoltre, la loro presenza è spesso un indicatore di sistemi meteorologici su larga scala, come le depressioni extratropicali delle medie latitudini, che dominano il clima delle regioni temperate.
Riconoscimento e curiosità
Osservando il cielo, i nembostrati si distinguono per la loro uniformità. Essi non presentano bordi definiti né variazioni di colore marcate, e spesso riducono la visibilità a causa della foschia o della pioggia fine. Un detto popolare li associa al “cielo di piombo”, un’immagine che rende bene l’idea della loro pesantezza visiva.
I nembostrati possono anche produrre nevicate persistenti se le temperature al suolo sono vicine o inferiori allo zero, un fenomeno comune in inverno nelle regioni temperate. Questo li rende versatili, capaci di adattarsi alle condizioni stagionali pur mantenendo la loro caratteristica di continuità.