La polvere del Sahara arriva in Europa

La polvere del Sahara sull'Italia e sull'Europa. Un sistema di previsione europeo permette di monitorare il fenomeno.

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Tempesta di sabbia nel deserto - Foto di MonikaP

La polvere del deserto sta arrivando sul continente europeo. Anche l’Italia sarà investita da queste particelle che si spostano per migliaia di chilometri e alterano gli equilibri climatici oltre ad avere effetti sulla salute delle persone e delle piante e sulla produzione di energia.

La polvere del deserto soffia sull'Europa

Di solito il fenomeno avviene durante la primavera. In questo periodo il vento sposta i pennacchi di polvere del Sahara verso il Mar Mediterraneo. Nella zona meridionale dell’Europa è frequente sollevare il naso verso cieli tinti di rosso. Meno frequente è osservarla nell’Europa settentrionale dove lo spostamento dei granelli del deserto può provocare un peggioramento dei sintomi d’asma nella popolazione oltre a problemi di viabilità stradale per la riduzione della visibilità alla guida. Inoltre, la sedimentazione di polveri su binari ferroviari e linee aeree può avere delle ripercussioni sugli spostamenti su ferro.

Oltre al settore dei trasporti anche quello dell’agricoltura viene toccato dal fenomeno. La polvere che si sedimenta sulle foglie può limitare la fotosintesi e creare problemi alle colture e alla produzione di cibo. Senza dimenticare che depositandosi sui pannelli solari possono alterare la produzione di energia.

Gli effetti benefici

Non ci sono solo effetti negativi. La concentrazione di particelle del deserto in atmosfera, ad esempio, aiuta a contenere l’intensità degli uragani atlantici. Come? Riduce sia la radiazione solare, tra i colpevoli dell’innalzamento della temperatura nelle acque oceaniche, che l’umidità atmosferica, responsabile dell’attività ciclonica. Inoltre, le particelle del deserto contengono sostanze nutritive: sali minerali, che nutrono le alghe marine, e fosforo, che concima il terreno della foresta amazzonica.

Il sistema di monitoraggio europeo Cams

Per riuscire a prevenire i disagi provocati dalla polvere del deserto è importante misurarne le emissioni, il trasporto, la distribuzione giornaliera e la sedimentazione. Questi parametri sono riportati nelle previsioni del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus atmosphere monitoring service (Cams), elaborate per conto dell’Unione europea dal Centro europeo per le previsioni a medio termine.

"Con il cambiamento climatico, che causa l’espansione dei deserti, la polvere nell'atmosfera è destinata ad aumentare", commenta in una nota stampa Richard Engelen, vice responsabile di Cams. "La natura visibile della polvere prova che le particelle di sabbia possono percorrere una lunga strada – prosegue il vice responsabile – e ciò dimostra come la qualità dell'aria non sia solo una questione locale".

"È fondamentale fare previsioni accurate, proprio come quelle meteorologiche", conclude Engelen. Pubblicate due volte al giorno, le previsioni globali raccolgono le osservazioni satellitari fornite da un modello computerizzato che consente di prevedere la variazione della distribuzione dei pennacchi di polvere nei cinque giorni seguenti a quelli della diffusione. In Lettonia le due applicazioni PlumeLabs e airText già usano i dati contenuti forniti da Cams per avere informazioni sulla qualità dell'aria e la presenza di polvere rossa.