Il continente scomparso sotto l’Europa meridionale: cosa sappiamo di Gran Adria, nascosto a oltre 1.500 km di profondità

Sotto i nostri piedi, nascosto per milioni di anni, giace un continente perduto: Grande Adria. La sua scoperta ha rivoluzionato la nostra comprensione della geologia europea e della tettonica planetaria.

Un chiaro esempio di subduzione è ciò che possiamo osservare sulla costa pacifica del Sud America, e che è fondamentale per comprendere cosa è successo a questo continente perduto.

Per secoli, la complessa geologia del sud Europa, dalle Alpi fino ai Balcani, ha sconcertato i geologi con rocce deformate, strutture geologiche invertite e materiali trasportati per centinaia di chilometri dalla loro origine, suggerendo che qualcosa di molto grande fosse accaduto sotto questa regione.

Tuttavia, solo pochi anni fa, alcuni geologi delle università di Utrecht e Oslo e dell’Istituto di Geofisica ETH di Zurigo (Svizzera) sono riusciti a ricostruire il puzzle tettonico e hanno dato un nome a un pezzo chiave: Grande Adria.

L’origine di Gran Adria: un viaggio iniziato 240 milioni di anni fa

Il continente Gran Adria iniziò il suo viaggio circa 240 milioni di anni fa, quando si separò dal bordo settentrionale del supercontinente Gondwana, che comprendeva quelle che oggi sono il Sud America, l’Africa, l’Australia, l’Antartide, il subcontinente indiano e la Penisola Arabica.

Questo frammento continentale iniziò a spostarsi lentamente verso nord, spinto dall’espansione dell’antico oceano Tetide.

Per decine di milioni di anni, questo microcontinente fu ricoperto da mari caldi e poco profondi. In essi si depositarono grandi quantità di sedimenti, che oggi costituiscono buona parte dei materiali calcarei presenti nelle catene montuose di Alpi, Appennini, Carpazi e Balcani.

Per decine di milioni di anni, questo microcontinente fu ricoperto da mari caldi e poco profondi. In essi si depositarono grandi quantità di sedimenti, che oggi costituiscono buona parte dei materiali calcarei presenti nelle catene montuose di Alpi, Appennini, Carpazi e Balcani.

La grande collisione con l’Europa e il suo destino sotterraneo

Il vero punto di svolta nella storia di Grande Adria arriva circa 120 milioni di anni fa, quando iniziò a collidere con la placca euroasiatica, innescando un processo geologico noto come subduzione, nel quale la litosfera di Grande Adria cominciò a sprofondare sotto l’Europa.

Cos’è la subduzione?
Si tratta di un processo geologico in cui una placca tettonica scivola sotto un’altra, sprofondando nel mantello terrestre.

Tuttavia, la sua subduzione non fu completa né uniforme, e parti della sua crosta si frantumarono rimanendo attaccate ai bordi del continente europeo. Altre sprofondarono fino a profondità di 1.500 chilometri sotto la superficie terrestre, formando strutture che oggi possono essere studiate grazie a modelli sismici 3D avanzati. La placca di questo antico continente era spessa circa 100 km, ma solo i primi 5 km rimasero in superficie.

Dove si trova oggi Grande Adria?

Gran parte della sua massa è sepolta sotto il sud Europa, dal sud Italia ai Balcani e sotto le Alpi. Molte delle rocce che un tempo costituivano la sua superficie emersa fanno oggi parte delle catene montuose degli Appennini, di alcune zone delle Alpi, dei Balcani, della Grecia e della Turchia.

Sebbene i suoi resti si trovino in una trentina di Paesi, si stima che solo una piccola frazione di Grande Adria sia ancora visibile in superficie, principalmente sotto forma di rocce sedimentarie sollevate durante l’orogenesi alpina. Il resto è ancora sepolto, frammentato e integrato nella struttura interna del continente europeo.