Curiosità e stranezze che non tutti conoscono sugli anelli di Saturno
Sebbene tutti e 4 i pianeti gassosi del Sistema Solare posseggano anelli, quelli di Saturno sono i più prominenti, belli ma anche caratterizzati da curiose stranezze non a tutti note.

Iniziamo con il chiarire che Saturno ha gli anelli più belli, ma non è affatto l’unico pianeta del Sistema Solare a possederne. Infatti, tutti e quattro i pianeti gassosi possiedono anelli. Giove ne ha di sottili e scuri composti da sottili particelle di polvere; Urano ne ha di stretti e scuri separati da corsie di polvere; infine Nettuno ne possiede anche lui, ma incompleti, i suoi sono archi piuttosto che anelli completi.
Curiosità ma anche stranezze
I più belli e prominenti e conosciuti sono proprio quelli di Saturno ma anche caratterizzati da stranezze che li rendono unici!
Veloci come schegge
Sebbene sembrino un’unica struttura solida a forma di disco, gli anelli sono formati da miliardi di detriti di roccia e ghiaccio dalle dimensioni per lo più non superiori al metro, ma anche fino a centinaia di metri (le cosiddette "moonlet"). Ciascuno di essi compie la propria orbita attorno al pianeta con velocità fino a 70.000 km/h. Quindi, a dispetto della loro placida apparenza, si tratta di veri proiettili che sfrecciano attorno al pianeta.
Essendo costituiti al 99% di acqua ghiacciata sono la struttura più brillante di tutto il Sistema Solare, essendo la loro riflettività elevatissima.
Ancora dubbi sulla loro origine
La loro origine non è certa, se si siano originati da una luna di Saturno frantumata dalla collisione con un’altra luna o da una luna (la enigmatica Chrysalis che, in analogia alla crisalide, si è trasformata da luna in anelli) frantumata dalla gravità dello stesso pianeta.
Si parla al plurale di anelli poiché è possibile distinguerne 7 principali chiamati, dal più interno verso l’esterno: D, C, B, A, F, G, E.
Oggi ci sono, domani non più
Si sarebbe tentati di pensare che essi siano esistiti da quando Saturno esiste ed invece, sorprendentemente, essi sono un fenomeno temporaneo. Fino a circa 100 milioni di anni fa non esistevano (ricordiamo che Saturno, come tutto il Sistema Solare, ha un’età di circa 4 miliardi e mezzo di anni), e possiamo affermare anche che non esisteranno più in un prossimo futuro. Infatti, i detriti di cui gli anelli sono composti stanno letteralmente “piovendo” sul pianeta. Si stima che entro circa 300 milioni di anni, a causa di questa pioggia di detriti, essi saranno ormai tutti piovuti su Saturno.

Tra tutti e sette, l’anello E fa eccezione in quanto viene continuamente rifornito di particelle di ghiaccio che vengono espulse dai geyser presenti sulla luna Enceladus.
Lo spessore di questi anelli è incredibilmente piccolo, appena 10 metri rispetto alla loro larghezza di oltre 270.000 km. Nella nostra esperienza quotidiana nulla esiste di così largo e così tanto sottile.
Come pecore guidate da cani pastore
Una caratteristica particolarissima degli anelli è che la loro reciproca disposizione è mantenuta non solo dalla gravità del pianeta, ma anche dall’azione gravitazionale delle lune che, esattamente come cani pastore, muovono e mantengono allineati questi greggi di detriti, impedendo loro di disperdersi.

Misteriose sono poi le strisce scure che improvvisamente compaiono sull’anello B, raggiungendo in pochi minuti lunghezze di migliaia di km. Si ipotizza che siano dovute a polvere che rimane in sospensione per effetto del campo magnetico del pianeta e della sua interazione con il vento solare.
Sicuramente, con o senza curiosità e stranezze, la prima visione al telescopio degli anelli di Saturno, per chi ha avuto la fortuna di vederli, rimane una emozione indimenticabile.