Si chiama BH3 ed è un buco nero da primato, il più massiccio buco nero di origine stellare tra quelli finora scoperti, con ben 33 masse solari. La scoperta è stata effettata grazie al satellite Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea.
Sergio Messina
Astronomo - 111 articoliSergio Messina è Ricercatore Astronomo. Consegue la Laurea in Fisica nel 1993 e, successivamente, il Dottorato di Ricerca in Astrofisica nel 1998 presso l’Università degli Studi di Catania. Dal 2000 è Ricercatore Astronomo a tempo indeterminato dell’Istituto Nazionale di Astrofisica presso la sede dell’Osservatorio Astrofisico di Catania.
Si occupa di fenomeni di attività magnetica e variabilità in stelle giovani di tipo solare, di ricerca e caratterizzazione di stelle con eso-pianeti, di evoluzione del momento angolare stellare, ed è coinvolto nelle missioni spaziali GAIA e PLATO dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). È autore di oltre 250 articoli su riviste scientifiche internazionali peer-review ad alto impact-factor.
Da diversi anni conduce attività di ricerca e di divulgazione nel settore del clima e del cambiamento climatico. È del 2017 il suo libro “Comprendere i cambiamenti climatici: il primo passo”. La sua attività di ricerca in campo meteorologico e climatico viene svolta utilizzando sia osservazioni da satellite, sia misure dalle reti di stazioni meteo da Terra.
Conduce attività di divulgazione utilizzando il blog personale “Cambiamenti climatici…per non specialisti” e la pagina Facebook “Comprendere i cambiamenti climatici”.
Articoli di Sergio Messina
La presenza di idrocarburi nelle regioni circumstellari è nota da tempo. Tuttavia, le recenti osservazioni di James Webb nel nucleo della galassia M82 svelano nuovi dettagli sulla loro formazione e sul ruolo dei venti galattici.
Non era mai successo. La temperatura media globale del pianeta sta raggiungendo anche per questo mese di Aprile valori massimi assoluti. E’ dal mese di Luglio 2023, cioè da 10 mesi consecutivi, che la temperatura segna solo record assoluti.
La fertilità delle galassie, nel senso letterale della capacità di generare nuove stelle, ha dell’incredibile. Sembra che le galassie non conoscano limiti di età nel formare nuove stelle.
Una bellissima danza di anelli di fumo dai crateri sommitali dell'Etna è stata immortalata nel corso della mattinata di ieri.
Non esiste altro pianeta del sistema solare in cui si verifichi il fenomeno dell’eclissi totale di Sole. La Terra è l’unico pianeta su cui sia possibile ammirare tale spettacolo. Ma non sarà così per sempre.
Ciò che sta succedendo nelle regioni artico-boreali è una manifestazione del meccanismo di retroazione climatica al riscaldamento globale. L’emissione “antropica” di metano produce, indirettamente, un aumento dell’emissione “naturale” di metano, così accelerando il processo di riscaldamento globale.
Persistono da giorni le intrusioni di sabbia di provenienza dal Sahara nei cieli meridionali dell'Italia. Ecco le foto e la situazione aggiornata.
Gli esopianeti gassosi, come Giove e Saturno, finora scoperti sono generalmente “caldi”, a motivo della loro vicinanza alla propria stella. Spicca la scoperta dell'esopianeta TOI-4600 c per essere un raro esempio di Saturno “freddo”. Cosa li rende così rari?
Utilizzando i telescopi dell’Osservatorio Europeo Australe (ESO), un team di astronomi ha recentemente concluso la più estesa ricognizione di dischi protoplanetari attorno a giovani stelle. Ne è risultata un mosaico di bellezza.
Meglio osservarlo da lontano, considerata la presenza di venti superiori ai 600 km/h e alla continua formazione di strutture cicloniche grandi quanto la Terra. Le recenti osservazioni di Hubble confermano un’atmosfera per il pianeta gassoso estremamente dinamica e in continua evoluzione.
È noto come di un iceberg si veda solo l’11%, la parte emersa, mentre il rimanente 89% rimanga nascosto alla vista. Curiosamente, anche nel caso del riscaldamento globale, solo l’11% è ciò che più palesemente si percepisce.
Nella galassia del Triangolo, gli astronomi trovano una regione in cui sono recentemente nate quasi 200 stelle massicce. Mai viste finora simili concentrazioni altrove, neanche nella nostra Galassia.
Chi avrebbe mai immaginato di scoprire “distillerie” di alcool etilico nei dischi stellari! E’ ciò che è successo col telescopio spaziale James Webb osservando i dischi di polveri e gas attorno a due giovanissime stelle.
Le prime stelle dell'Universo sono tra le più ricercate. Mai osservata, se ne ipotizzava l’esistenza. Ora ci siamo quasi, grazie al telescopio spaziale James Webb. Cosa le rende tanto diverse dalle altre e quindi così interessanti?
Sensazionalismo! Sarebbe bello poterlo classificare come sensazionalismo. Purtroppo, l'osservazione delle variabili climatiche e la loro interpretazione mostra in modo inclemente uno scenario preoccupante, in cui sembra che nelle aree che si affacciano sul bacino mediterraneo, ci si sia letteralmente persi la stagione invernale.
Immense quantità di vapore acqueo sono state osservate dagli astronomi all’interno dei dischi stellari, esattamente nelle regioni del disco dove è in corso o dove si formeranno nuovi esopianeti. L’acqua sui pianeti sembra essere già presente ancor prima della loro formazione.
Quale modo migliore di festeggiare un compleanno per una supernova se non quello di svelare, dopo ben 37 anni di ricerche, la stella di neutroni che si formò nel momento in cui esplose. Si tratta della supernova 1987A, l’unica in epoca moderna la cui esplosione fu visibile ad occhio nudo.
I ghiacci continentali della Groenlandia si stanno sciogliendo rapidamente, lasciando posto alla vegetazione, raddoppiata negli ultimi trent’anni. Di questo passo forse vedremo questa regione così come la videro i Vichinghi più di 1000 anni fa.
È stato scoperto un quasar da record. Si tratta di un buco nero al centro di una lontanissima galassia che ingoia circa un Sole al giorno. Ciò ne fa l’oggetto più luminoso di tutto l’Universo ed il buco nero col maggiore tasso di crescita mai osservato.