Il telescopio James Webb svela la composizione “aliena” della cometa interstellare 3I/ATLAS

Come una vera e propria star, gli occhi di molti telescopi le sono puntati addosso. Ultime in ordine di tempo le osservazioni con il telescopio James Webb ne svelano l’anomalo contenuto di anidride carbonica e acqua a conferma della sua natura extra-solare.

3I/ATLAS
Immagine infrarossa della esocometa 3I/ATLAS scoperta a Luglio e proveniente da un altro sistema stellare. Credit: NASA, ESA, CSA, M. Cordiner (NASA-GSFC)

Tra le diverse tipologie di corpi del sistema solare troviamo le comete.Vengono descritte come "palle di ghiaccio sporco", essendo il loro nucleo costituito da una miscela di diversi tipi di ghiaccio e di materiale roccioso e polveroso.

Tutte le comete che conosciamo fanno parte del Sistema Solare. Quelle che si avvicinano al Sole, sviluppando la coda, provengono o dalla fascia di Kuiper (comete a corto periodo) o dalla Nube di Oort (comete a lungo periodo), entrambe strutture periferiche del nostro Sistema Solare.

Ad oggi conosciamo solo due comete ‘intruse’ che provengono da altri sistemi stellari. La prima ad essere scoperta è chiamata 2I/Borisov, la seconda recentemente scoperta è la 3I/ATLAS.

Che le altre stelle abbiano anche loro comete, chiamate esocomete, non è una meraviglia. Per citarne una, la stella beta Pictoris possiede un disco protoplanetario all’interno del quale sono state osservate esocomete.

Il nome 3I/ATLAS indica che si tratta del terzo oggetto di origine interstellare (3I) ad entrare nel Sistema Solare e che è stato scoperto da ATLAS Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System.

ATLAS è un sistema di allerta precoce per l'impatto di asteroidi sviluppato dall'Università delle Hawaii e finanziato dalla NASA. È composto da quattro telescopi (2 alle Hawaii, 1 in Cile e 1 in Sudafrica), che scansionano automaticamente l'intero cielo più volte ogni notte alla ricerca di oggetti non stellari in movimento.

I precedenti

Prima di 3I/ATLAS erano stati già individuati altri due oggetti intrusi che provenienti dallo spazio interstellare sono entrati nel nostro Sistema Solare.

Il primo in ordine cronologico ad essere stato scoperto si chiama 1I/Oumuamua, che significa 'messaggero' nella lingua indigena delle Hawaii, ed è un asteroide interstellare lungo circa 800 metri e largo 100, piatto e di colore rosso scuro.

Il secondo è la cometa interstellare 2I/Borisov.

Oumamua
Rappresentazione artistica dell'asteroide Oumuamua interstellare, il primo del suo genere ad essere stato scoperto. Credit: Eso/M. Kornmesser

3I/ATLAS è il terzo oggetto finora scoperto.

Cosa ne pensa James Webb

Le osservazioni più recenti della 3I/ATLAS sono state effettuate con il telescopio spaziale James Webb. Il risultato della loro analisi ha mostrato come la coda di questa cometa contenga vapore d’acqua e anidride carbonica. Tuttavia, a differenza delle comete “nostrane” nella 3I/ATLAS il rapporto tra la quantità di anidride carbonica e di acqua è di gran lunga superiore.

Questa peculiarità potrebbe avere diverse interpretazioni. Ad esempio, potrebbe significare che il nucleo della cometa ha abbondanza di anidride carbonica, pertanto si è formata in un luogo molto molto freddo, dove la C02 è riuscita a condensare.

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Immagine ad alta risoluzione della cometa inter3I/ATLAS ottenuta con il telescopio spaziale Hubble. Credit: David Jewitt et al. 2025, The Astrophysical Journal Letters

Altra possibilità è che il nucleo della cometa sia stato esposto a livelli di radiazione elettromagnetica molto superiori a quelli cui sono soggette le comete del Sistema Solare e che avrebbero contribuito alla sintesi della CO2.

Invece, la scarsezza di acqua potrebbe essere dovuta a qualcosa che le impedisce di evaporare dal nucleo alla chiome o semplicemente la distanza dal Sole è ancora troppa perché riesca ad evaporare.

Ancor prima, la cometa è stata fotografata dal telescopio spaziale Hubble, nelle cui immagini non è stato possibile mettere a fuoco il nucleo ma solo evidenza di una tenue coda. Tuttavia, le osservazioni di Hubble hanno permesso di stimare al ribasso le dimensioni, dagli iniziali 20 km a massimo 5 km di diametro.

Questa cometa interstellare ha un’orbita fortemente iperbolica il che significa che il suo passaggio vicino al Sole sarà un evento unico e non più ripetuto.

Scoperta ad una distanza di 670 milioni di km, il 29 Ottobre raggiungerà la sua minima distanza dal Sole (il perielio), di circa 200 milioni di km ad una velocità di circa 70 km/s e lì svilupperà al massimo la sua chioma.

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Il percorso apparente della cometa 3I/ATLAS attraverso le costelazioni nel corso dei prossimi mesi.

Tuttavia, rimarrà comunque un oggetto debole e invisibile ad occhio nudo. Per chi avesse un buon binocolo o un telescopio anche piccolo potrà seguirne il passaggio attraverso le costellazioni così come riportato nella figura di sopra.

Riferimenti allo studio

"Hubble Space Telescope Observations of the Interstellar Interloper 3I/ATLAS" David Jewitt et al. 2025, The Astrophysical Journal Letters in stampa

"JWST detection of a carbon dioxide dominated gas coma surrounding interstellar object 3I/ATLAS" Martin A. Cordiner, et al. 2025 The Astrophysical Journal Letters in stampa