Spettacolo celeste: il Solar Dynamics Orbiter cattura una rarissima doppia eclisse in un solo giorno

Un’eclissi totale di Sole seguita da un’eclisse parziale è ciò che ha osservato la sonda Solar Dynamics Orbiter nello stesso giorno. La prima eclissi prodotta dalla Terra e la seconda dalla Luna. E’ stato un evento raro e visibile solo dallo spazio.

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Inizio dell'eclissi totale di Sole da parte della Terra osservata dalla sonda solare Solar Dynamics Orbiter. Credit: NASA/SDO and the AIA, EVE, and HMI science teams)

La sonda spaziale SDO (Solar Dynamics Orbiter) può considerarsi come nostra sentinella. Essa osserva ininterrottamente (o quasi) il Sole dal 2010 (anno in cui è stata messa in orbita) e ci avvisa quando su questo avvengono fenomeni esplosivi che in misura più o meno intensa possano interessare la Terra.

Cosa osserva il telescopio Solar Dynamics Orbiter

Il monitoraggio da parte di SDO avviene con strumenti di bordo diversificati, alcuni osservano la cromosfera, altri la corona solare, altri ancora l’intensità del campo magnetico solare e i movimenti del plasma sulla superficie solare.

L’atmosfera del Sole si compone di più strati: la fotosfera è lo strato atmosferico più basso che si identifica con la superficie ed emette radiazione nella banda del visibile; andando su si incontra la cromosfera che emette radiazione più energetica; poi c’è un sottile strato di transizione nel quale la temperatura aumenta rapidamente, ed infine la corona che emette la radiazione più energetica, dai raggi ultravioletti ai raggi X.

Gli strumenti a bordo di SDO registrano immagini della cromosfera e della corona ogni 12 secondi. Questa elevata cadenza permette di monitorare in dettaglio l’evoluzione di fenomeni esplosivi quali i brillamenti solari o le emissioni di massa coronale.

SDO
La Luna è passata tra SDO e il Sole dalle 13:31 alle 15:56 UTC (8:31-10:56 ET). Con una durata di 2,5 ore, è stato il transito lunare più lungo finora effettuato dalla missione SDO. Questa immagine è stata scattata alle 14:58 UT, più o meno quando la Luna era centrata rispetto al Sole. L'immagine combina singoli fotogrammi di due lunghezze d'onda di luce ultravioletta estrema acquisiti contemporaneamente.

Quando brillamenti ed emissioni di massa coronale avvengono sulla parte del Sole che guarda la Terra ci si aspetta che radiazione ad alta energia e vento solare raggiungano la Terra producendo tempeste geomagnetiche anche di grande intensità con disturbi sulle telecomunicazioni, eventualmente sulla rete elettrica, ma anche con aurore boreali.

Perché SDO osserva eclissi solari

Questa sonda solare si trova in orbita geostazionaria, cioè ruota attorno alla Terra con la stessa velocità con cui ruota la Terra. Questo significa che si trova sempre sopra lo stesso punto della Terra, ad una quota di circa 36000 km. Nello specifico SDO si trova sopra il New Mexico dove, a White Sands, due antenne da 18 metri ciascuna raccolgono i dati raccolti dal satellite ed inviati a Terra.

Essendo l’orbita di questo satellite geosincrona, succede che a volte la Terra o la Luna si trovino in mezzo alla congiungente satellite-Sole per cui il satellite osserva delle eclissi solari, rispettivamente prodotte dalla Terra o dalla Luna, che si frappongono tra il satellite ed il Sole.

L’inclinazione dell’orbita è stata scelta in modo da minimizzare il numero e la durata di queste eclissi che di fatto rappresentano un problema in quanto interrompono l’osservazione del Sole.

Le eclissi di Sole da parte della Terra durano generalmente 1 ora e si verificano in due stagioni dell’anno (chiamate le "stagioni delle eclissi"), verificandosi ogni giorno per 2-3 settimane consecutive, mentre quelle da parte della Luna sono variabili di numero fino ad un massimo di 5 l’anno.

La doppia eclissi

Lo scorso 25 Luglio, durante una di queste stagioni di eclissi, se ne sono verificate durante lo stesso giorno due.

Si è registrata una doppia eclisse, di cui una totale da parte della Terra ed una parziale da parte della Luna.

La sonda spaziale SDO (Solar Dynamics Observatory) ha catturato il Sole nell'estremo ultravioletto, monitorandone l'attività per un mese. L'immagine mostra aree luminose: brillamenti e regioni attive in cui il campo magnetico è particolarmente intenso. Tali osservazioni aiutano gli scienziati a comprendere i processi che avvengono nell'atmosfera solare e a prevedere brillamenti ed espulsioni di massa coronale che possono interessare la Terra.

Queste eclissi si sono verificate durante la 31esima stagione delle eclissi da quando è iniziata la missione SDO, e quelle da parte della Terra continueranno a verificarsi ogni giorno fino al 7 agosto.

Una simile doppia eclissi si era verificata solo nel 2015 e nel 2016.

Ricordiamo in questo contesto la flotta PROBA-3 formata da due moduli, il "coronografo" e "l'occultatore", che dallo spazio ha prodotto la prima eclissi artificiale di Sole della durata di 6 ore.

Queste eclissi permetteranno di studiare la corona solare senza dover aspettare i tempi delle eclissi naturali.