Spettacolo celeste: il Solar Dynamics Orbiter cattura una rarissima doppia eclisse in un solo giorno
Un’eclissi totale di Sole seguita da un’eclisse parziale è ciò che ha osservato la sonda Solar Dynamics Orbiter nello stesso giorno. La prima eclissi prodotta dalla Terra e la seconda dalla Luna. E’ stato un evento raro e visibile solo dallo spazio.

La sonda spaziale SDO (Solar Dynamics Orbiter) può considerarsi come nostra sentinella. Essa osserva ininterrottamente (o quasi) il Sole dal 2010 (anno in cui è stata messa in orbita) e ci avvisa quando su questo avvengono fenomeni esplosivi che in misura più o meno intensa possano interessare la Terra.
Cosa osserva il telescopio Solar Dynamics Orbiter
Il monitoraggio da parte di SDO avviene con strumenti di bordo diversificati, alcuni osservano la cromosfera, altri la corona solare, altri ancora l’intensità del campo magnetico solare e i movimenti del plasma sulla superficie solare.
Gli strumenti a bordo di SDO registrano immagini della cromosfera e della corona ogni 12 secondi. Questa elevata cadenza permette di monitorare in dettaglio l’evoluzione di fenomeni esplosivi quali i brillamenti solari o le emissioni di massa coronale.

Quando brillamenti ed emissioni di massa coronale avvengono sulla parte del Sole che guarda la Terra ci si aspetta che radiazione ad alta energia e vento solare raggiungano la Terra producendo tempeste geomagnetiche anche di grande intensità con disturbi sulle telecomunicazioni, eventualmente sulla rete elettrica, ma anche con aurore boreali.
Perché SDO osserva eclissi solari
Questa sonda solare si trova in orbita geostazionaria, cioè ruota attorno alla Terra con la stessa velocità con cui ruota la Terra. Questo significa che si trova sempre sopra lo stesso punto della Terra, ad una quota di circa 36000 km. Nello specifico SDO si trova sopra il New Mexico dove, a White Sands, due antenne da 18 metri ciascuna raccolgono i dati raccolti dal satellite ed inviati a Terra.
Essendo l’orbita di questo satellite geosincrona, succede che a volte la Terra o la Luna si trovino in mezzo alla congiungente satellite-Sole per cui il satellite osserva delle eclissi solari, rispettivamente prodotte dalla Terra o dalla Luna, che si frappongono tra il satellite ed il Sole.
Le eclissi di Sole da parte della Terra durano generalmente 1 ora e si verificano in due stagioni dell’anno (chiamate le "stagioni delle eclissi"), verificandosi ogni giorno per 2-3 settimane consecutive, mentre quelle da parte della Luna sono variabili di numero fino ad un massimo di 5 l’anno.
La doppia eclissi
Lo scorso 25 Luglio, durante una di queste stagioni di eclissi, se ne sono verificate durante lo stesso giorno due.
Si è registrata una doppia eclisse, di cui una totale da parte della Terra ed una parziale da parte della Luna.
The Sun in Ultraviolet
— Black Hole (@konstructivizm) May 18, 2025
The SDO (Solar Dynamics Observatory) spacecraft captured the Sun in the extreme ultraviolet range, tracking its activity for a month. The image shows bright areas - these are flares and active regions where the magnetic field is especially intense. Such pic.twitter.com/WlD4a7iLCV
Queste eclissi si sono verificate durante la 31esima stagione delle eclissi da quando è iniziata la missione SDO, e quelle da parte della Terra continueranno a verificarsi ogni giorno fino al 7 agosto.
Una simile doppia eclissi si era verificata solo nel 2015 e nel 2016.
Ricordiamo in questo contesto la flotta PROBA-3 formata da due moduli, il "coronografo" e "l'occultatore", che dallo spazio ha prodotto la prima eclissi artificiale di Sole della durata di 6 ore.
Queste eclissi permetteranno di studiare la corona solare senza dover aspettare i tempi delle eclissi naturali.