Sulla Luna potrebbe esserci acqua grazie al vento solare, lo dicono nuovi studi della NASA
Nuovi studi effettuati dalla NASA mostrano come forse grazie al vento solare anche il nostro satellite, la Luna, potrebbe avere acqua. Questa teoria sembrerebbe confermata anche da prove empiriche.

Non è assolutamente un’ipotesi recente quella che vede il Sole come fonte essenziale degli ingredienti necessari alla formazione di acqua sulla Luna. In realtà questo è ipotizzato dagli scienziati sin dagli anni ’60, tuttavia ora sembrerebbero essere giunte anche le conferme empiriche.
In pratica, secondo questa teoria, quando il vento solare arriva sulla superficie lunare, innesca una reazione chimica che potrebbe generare molecole di acqua.
La NASA trova le prove della presenza di acqua
Per verificare se appunto il vento solare, interagendo con la Luna, possa formare acqua gli scienziati della NASA (National Aeronautics and Space Administration) hanno sviluppato in laboratorio una simulazione il più possibile realistica di questo processo. Il risultato è stato sbalorditivo e ha confermato la possibilità di creare acqua.
Questo incredibile lavoro è stato di recente pubblicato sulla rivista JGR Planets e ha enormi ed importantissime implicazioni per le future missioni lunari come il programma Artemis che porterà nel Polo Sud della Luna i prossimi astronauti.
Lo studio è stato guidato dalla ricercatrice Li Hsia Yeo, del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland, e proprio lei ha affermato:
Il vento solare è in grado di interagire con la superficie lunare perché il nostro satellite, a differenza della Terra, non ha alcuna protezione magnetica e atmosferica riguardo alle particelle emesse dal Sole. La Luna non possiede nessuna atmosfera e nessuna magnetosfera.

Abbiamo detto prima che il vento solare è composto principalmente da protoni, ovvero i nuclei degli atomi di idrogeno privi di elettroni e, come dimostrano modelli al computer ed esperimenti di laboratorio, quando questi colpiscono la superficie lunare si combinano con elettroni e possono formare atomi di idrogeno.
Questi atomi di idrogeno poi possono legarsi con gli atomi di ossigeno già presenti in minerali come la silice, presente sulla Luna, formando molecole di idrossile (OH), un componente dell’acqua, e anche molecole di acqua (H₂O).
La presenza di idrossile e acqua è già stata confermata dagli scienziati che ne hanno trovato le prove negli strati superficiali della Luna, a pochi millimetri di profondità.
Una evidenza di questo era giunta dalle misurazioni delle sonde spaziali che avevano notato che il segnale spettrale legato all’acqua cambia nel corso della giornata lunare. In alcune zone è più forte al mattino, quando la superficie è più fredda, e diminuisce col calore del giorno.
Come se le molecole di acqua e idrogeno si muovessero o evaporassero nello spazio durante le ore più calde. Inoltre durante la notte, quando la superficie del nostro satellite torna a raffreddarsi, il segnale torna a crescere.
È proprio questo ciclo giornaliero a suggerire la presenza di una fonte attiva che rifornisce continuamente la Luna di piccole quantità di acqua, e probabilmente questa sorgente è proprio il vento solare.
L'utilizzo di campioni della missione Apollo 17
I ricercatori della NASA hanno quindi utilizzato due diversi campioni raccolti sulla Luna durante la missione Apollo 17 del 1972 e li hanno inseriti all’interno di una camera priva di aria che simulava l’ambiente lunare con un generatore di particelle solari e un rilevatore di molecole.
Hanno quindi bombardato la polvere lunare con una sorta di vento solare per diversi giorni, nel frattempo con uno spettrometro hanno misurato la luce riflessa dalla polvere per monitorare come cambiava la composizione chimica dei campioni nel corso dell’esperimento.
Alla fine si è osservato un calo del segnale luminoso nella zona dello spettro infrarosso, vicino a 3 micron, dove l’acqua assorbe energia.
Anche se questo esperimento non fornisce ancora una certezza assoluta di aver prodotto molecole di acqua, la forma e l’ampiezza della variazione registrata dallo spettrometro suggeriscono la presenza sia di idrossile che di acqua nei campioni lunari della missione Apollo 17.
Riferimenti allo studio:
Yeo, L. H., Georgiou, A., Morrissey, L., Farrell, W., & McLain, J. (2025). Hydroxylation and hydrogen diffusion in lunar samples: Spectral measurements during proton irradiation. Journal of Geophysical Research: Planets, 130, e2024JE008334. https://doi.org/10.1029/2024JE008334