Appennino, la neve in quota ha le ore contate: caldo anomalo in arrivo

Ecco i video della neve che copre ancora le cime dell'Appennino centrale, nell'area del massiccio del Gran Sasso, il 28 dicembre. Cosa ci aspetta per fine anno? Ecco cosa potrebbe succedere con l'anticiclone africano a inizio 2022.

Gli ultimi giorni del 2021 vedono un'ultima perturbazione di passaggio sull'Italia, in attesa del grande evento di fine anno e inizio 2022: un potente anticiclone africano che porterà temperature molto al di sopra della media del periodo sull'Italia e su vaste aree dell'Europa. Le anomalie saranno particolarmente alte in quota, e questo si farà sentire sul paesaggio montano. Il 28 dicembre la situazione neve sull'Appennino centrale, in Abruzzo, è quella che si vede nel video, filmato a varie quote sul Monte San Franco, ultima propaggine settentrionale del massiccio del Gran Sasso, tra i comuni di Pizzoli e L'Aquila.

Chiazze di neve rimangono al di sotto dei 1800 m s.l.m., mentre al di sopra dei 1800-2000 m sul livello del mare la neve caduta tra fine novembre e i primi dieci giorni di dicembre è ancora lì, in parte ghiacciata (nel video qui sotto si vede la vetta del Monte San Franco, a 2.132 metri sul livello del mare: dopo una bella salita e nonostante il freddo a quelle quote, si apprezza come si sta iniziando a ridurre la copertura di neve).

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Questa situazione sta per cambiare radicalmente nelle prossime ore e giorni. Il vasto anticiclone africano che si posizionerà sull'Europa e sull'Italia farà salire di molto la quota dello zero termico. Per fare un esempio, se sul Gran Sasso la temperatura dello zero termico il 28 dicembre si posizionava sui 2000 metri all'alba (già così, non proprio un freddo invernale per queste altitudini), il 1° gennaio del 2022 la quota degli 0°C si posizionerà intorno ai 3800 metri sul livello del mare secondo i modelli meteorologici. Una conseguenza sarà lo scioglimento della neve residua, salvo nelle zone più protette, in ombra o con caratteristiche morfologiche particolari.