Esondano i fiumi in Emilia Romagna, il maltempo quando finirà?
Allerta meteo rossa in Emilia Romagna, piene importanti nel Modenese, esondazione del Savio e altri fiumi in Romagna. La situazione e le nostre foto esclusive dall’aereo.

La depressione Zacharis, nome assegnato dal Dipartimento di Meteorologia dell’Università di Berlino, che si è formata ieri sull’Italia centrale a seguito del nuovo fronte polare, si farà ricordare a lungo, un po’ come la tempesta Vaja dello scorso ottobre. La situazione sinottica è di quelle classiche per il maltempo autunnale o invernale, ma si è formata in maggio trovando quindi mari più caldi, e fatto ancora più inusuale ha trovato, sulle montagne, la neve tardiva di domenica scorsa.
Particolarmente colpita, in questa situazione sinottica, è l’Emilia Romagna, ma il maltempo nelle varie sue sfacettature ha colpito molte regioni Italiane. Ecco cosa è successo, con la straordinaria documentazione fotografica raccolta in volo grazie alla collaborazione con l’Aeroclub di Sassuolo.
foto aeree esclusive (c) Luca Lombroso, grazie a collaborazione con aeroclub Sassuolo, pilota Alessandro Lucchi. Fiume Secchia in piena, particolari delle casse d'espansione e delle campagne inondate @ilmeteonet pic.twitter.com/n4GDGT3Xr5
— luca lombroso (@LucaLombroso) 13 maggio 2019
Le piene ed esondazioni in Emilia Romagna.
Era previsto, annunciato dai nostri articoli ed ufficializzato dagli allerta meteo, arancione, diramati nei giorni scorsi, e puntuali le precipitazioni, consistenti, hanno portato all’ingrossamento dei fiumi e ad esondazioni in Emilia Romagna. Piogge fra 30 e 50 mm nelle zone di pianura, fra 60 e 100 mm in Appennino a cui si è aggiunta l’acqua di fusione della neve hanno portato in particolare il Fiume Secchia a superare la soglia di allarme, e sebbene poco inferiore alle piene del dicembre 2009 e 2017, le campagne nei dintorni di Modena si sono allagate, circondando in modo spettacolare l’Autostrada del Sole allo svincolo con l’Autobrennero, nei pressi di Campogalliano. Molti i timori per la tenuta degli argini, sotto stretta sorveglianza.
Riprese aeree esclusive (c) Luca Lombroso, grazie a collaborazione con aeroclub Sassuolo, pilota Alessandro Lucchi. Fiume Secchia in piena, golene inondate nei pressi di Bastiglia #modena @ilmeteonet pic.twitter.com/urjnDkMlz5
— luca lombroso (@LucaLombroso) 13 maggio 2019
Ancora più critica la situazione in Romagna, la ferrovia fra Bologna e Rimini è rimasta interrotta per quasi tutta la giornata. Il fiume Savio ha rotto gli argini in diversi punti, rotte anche del Montone a Forlì e del Sillaro nei pressi di Imola. Invitiamo ad informarsi dalle autorità locali sulle chiusure e riaperture di ponti e scuole, perché la situazione è in continua evoluzione.
l’Emilia Romagna la regione più colpita dall’intensa perturbazione, resta un inusuale ciclone mediterraneo al centro sud, una ritornante da est riporterà pioggia e neve in appennino fra martedì e mercoledì, altro maltempo nel fine settimana con neve sulle Alpi @ilmeteonet pic.twitter.com/TUa9wRFt5S
— luca lombroso (@LucaLombroso) 13 maggio 2019
Altre perturbazioni in settimana
La situazione, a scala sinottica, resta veramente inusuale. Il caldo c’è, ma dove non dovrebbe esservi, domenica i termometri hanno superato i 30°C nel nord della Russia, verso il Mar Bianco. Verso la Siberia si osservano anomalie termiche fino a 20°C oltre la media, l’anticiclone delle Azzore è sostanzialmente assente dalle sue zone usuali, mentre si sposterà un massimo verso la Scandinavia. La conseguenza si avrà mercoledì, con un nuovo impulso freddo e perturbato che riattiverà l’attuale depressione. Le nostre mappe per mercoledì mostrano chiara la zona di piogge e temporali, anche intensi, attorno al minimo che staziona al centro-sud, e addirittura la neve in Appennino tosco-Emiliano e centrale, oltre i 1000-1200 m circa. Pioggge irregolari, per fortuna meno intense, al nordest.
Un’altra perturbazione, e potrebbe essere più intensa, si avvicinerà nel fine settimana, ancora con neve tardiva sulle Alpi, dove c’è più manto bianco che a Natale, ci segnalano un metro e mezzo sulle Dolomiti a 2300 m!
Seguite i nostri articoli per i dettagli, e, importante, mai sottovalutare gli allerta meteo, gli eventi estremi, ormai è chiaro, sono la nuova normalità.