Gennaio mite e siccitoso: analisi dei dati e record di temperatura

Primo mese del decennio particolarmente mite, battuti record assoluti di temperatura, una sola perturbazione e forti inversioni termiche con anomalia positiva più marcata in montagna. Sono mancate completamente irruzioni di aria fredda.

Confermate le previsioni stagionali del centro meteo europeo ECMWF: i modelli prevedevano un mese di gennaio particolarmente mite e siccitoso e così è stato.

Le temperature si sono mantenute ampiamente al di sopra della media del periodo con la quasi totale assenza di irruzioni di aria fredda, se si esclude un unico debole episodio che ha interessato il basso Adriatico in corrispondenza del primo weekend del mese.

Battuti record assoluti di temperatura

Da una prima analisi delle temperature minime e massime registrate durante il mese che si è appena concluso, saltano all'occhio valori particolarmente elevati con forti inversioni termiche al Centro-Nord fino al 17 gennaio e l'ultima decade del mese caratterizzata dal Libeccio con un ulteriore incremento dell'anomalia termica sia in montagna che in pianura.

Termoli (CB) il 16 gennaio ha registrato una massima di 23°C superando di un grado il record del gennaio 1995. Si tratta anche della temperatura più alta registrata dalle stazioni dell'Areonautica Militare in questo mese del 2020.

L'altro record spetta a Grosseto che il 30 gennaio ha stracciato la sua massima assoluta di 19°C registrata nel lontano 1979 raggiungendo un valore diurno di ben 21°C.

Una sola perturbazione sulla Penisola, una seconda in Sardegna

La prima parte del mese, da inizio anno al 17 gennaio, è stata caratterizzata dalla presenza di un robusto blocco anticiclonico esteso dall'Atlantico fino all'area Carpatico-Danubiana, che ha impedito alle perturbazioni atlantiche di raggiungere il nostro Paese sia da ovest che da Nord. Come conseguenza si sono verificate forti inversioni termiche che hanno favorito il ristagno degli inquinanti nei bassi strati dell'atmosfera.

La regione che ha ricevuto il maggior quantitativo di pioggia è stata la Sardegna con una perturbazione che ha interessato soltanto l'isola ed un picco giornaliero di 31 mm accumulati nelle 24 ore a Capo San Lorenzo il 20 gennaio.

L'unica perturbazione che ha investito il resto del Paese nel mese di gennaio è stata quella di sabato 18 che ha portato un massimo di 17 mm a Ferrara e che, più che altro, è servita ad arginare temporaneamente il problema dell'inquinamento atmosferico.

Smog alle stelle, le città più inquinate al Nord

Lo smog è stato il vero protagonista di questo mese di gennaio su Pianura Padana e nelle conche interne del centro Italia. Le città più inquinate Milano, Torino, Frosinone, Padova e Treviso, seguite a ruota da Cremona, Pavia, Terni, Venezia, Vicenza, Alessandria, Modena, Piacenza, Roma e Rovigo. Queste sono le città che hanno sofferto maggiormente questa condizione di stabilità atmosferica dettata dall'alta pressione che ha portato a numerosi superamenti dei 50 μg/m3, limite di legge per le polveri sottili ( PM10).

Scattati numerosi blocchi per autoveicoli inquinanti e limitazioni di temperatura all'interno degli ambienti per arginare temporaneamente il problema.

In alta montagna anomalia termica più marcata

La mancanza di irruzioni di aria fredda, il passaggio di una sola perturbazione e la persistenza di condizioni anticicloniche hanno favorito temperature particolarmente alte per il periodo su tutto il nostro Paese.

Il servizio meteorologico della TV svizzera (Srf Meteo) ha dichiarato che i valori più elevati rispetto alle medie si sono registrati sull'arco alpino ad alta quota con temperature al di sopra della media anche di 4°C.

Andiamo ad analizzare i dati misurati da due stazioni meteorologiche dell'areonautica militare, riconosciute ufficialmente dall'Organizzazione Mondiale della Meteorologia: la prima è quella del Plateau Rosa, la più alta in territorio italiano e la seconda del Passo Rolle, all'interno della Provincia Autonoma di Trento

Al Plateau Rosa ( 3488 m s.l.m. ) la temperatura massima registrata si è posizionata al di sopra della media del periodo per ben 25 giorni nell'intero mese di gennaio con un'anomalia che per 9 volte era compresa tra gli 8 e i 10°C.

Al Passo Rolle ( 2006 m s.l.m. ) situazione analoga. Questa volta il confronto lo facciamo con le minime: il valore minimo medio di gennaio di questa stazione è di -7°C e per ben 28 giorni su 31 il suo termometro si è fermato al di sopra di questo valore. L'anomalia massima il 9 gennaio, quando la temperatura minima non è scesa sotto lo zero, ma si è fermata a +1°C, incredibile se pensiamo che si tratta di valori minimi di gennaio ad una quota di 2000 metri!

Quanto affermato dai meteorologi svizzeri a questo punto appare più che attendibile e a breve usciranno i dati ufficiali relativi a questo mese che, molto probabilmente in Italia si posizionerà tra i più caldi degli ultimi anni.