Dalla musica ai vulcani: 16 parole italiane che non ti aspetti usate in tutto il mondo, e nessuna riguarda la cucina!
Ci sono molte parole italiane usate in tutto il mondo che non hanno nulla a che vedere con pizza, pasta e cappuccino: eccone alcune molto usate a livello internazionale in musica e vulcanologia.

Come ogni anno si sta tenendo, in questa terza settimana di ottobre, la Settimana della Lingua italiana nel mondo.
Organizzata dalla rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura in collaborazione con i principali partner della promozione linguistica italiana, la Settimana è divenuta nel tempo la più importante rassegna su scala globale dedicata alla nostra lingua. Sin dalla sua istituzione nel 2001, questo appuntamento ha ricevuto annualmente l’Alto Patronato da parte della Presidenza della Repubblica.
Per noi di Meteored, che ogni giorno pubblichiamo notizie di meteo ma anche di divulgazione scientifica, dalla geologia all'astronomia, e tante altre di attualità con curiosità di ogni tipo, è l'occasione per parlare di un aspetto poco conosciuto: le parole italiane usate in tutto il mondo in campi come la vulcanologia, o la musica.
Parole italiane diffuse nel mondo che non hanno a che vedere con la cucina
Tutti sappiamo bene quanto la cucina italiana sia amata all'estero. In tutto il mondo sono noti numerosi piatti italiani, tutti sanno cos'è la "pasta", la "pizza", gli "spaghetti", ma anche la "mozzarella", il "gelato", il "cappuccino", e l"espresso". Sono infatti proprio queste qui le parole italiane più note in tutto il mondo.
Al di fuori della cucina ci sono anche altre parole italiane che si sono diffuse tantissime, come il nostro saluto più popolare: "ciao". Ma andiamo a vedere anche le parole italiane in altri campi.

Nel mondo della musica e del teatro sono popolarissime diverse parole italiane. Si parte da "opera", per continuare con i tempi musicali "allegro", "adagio", "crescendo" (questo ultimo viene usato all'estero anche in senso figurato), oppure "a cappella". Anche la parola "bravo" è nota in tutto il mondo, sempre associata al mondo del teatro e della musica, anche se si è diffusa solo la sua variante al maschile (pochi sanno all'estero che a una donna bisogna dire "brava!").
Ma ci sono poi anche i nomi degli strumenti musicali, come il "violino", o il "pianoforte": questi, anche nelle declinazioni che hanno nelle varie lingue, affondano le radici nell'italiano.
Se entriamo nel campo della bellezza artistica, paesaggistica e in generale dell'arte, troviamo anche altre parole italiane piuttosto conosciute fuori dall'Italia, come "belvedere", "cupola", o "chiaroscuro".
La vulcanologia ed i nomi in italiano, dalla lava allo Stromboli
Ma lasciamo la musica per passare in un altro campo nel quale l'italiano va forte: la vulcanologia.
Pochi lo sanno, ma molte parole in uso oggi in vulcanologia sono legate a luoghi geografici situati in Italia, che nell'Europa continentale è l'area geografica dove si concentrano la maggior parte dei vulcani attivi.
Questi vulcani, situati al centro del Mediterraneo, sono osservati e descritti da millenni dalle diverse civiltà di quest'area del globo: i nomi a loro associati sono poi diventati di uso comune nella vulcanologia mondiale. Andiamo a vedere quali sono.
L'isola di Vulcano, al largo della Sicilia, ed il termine internazionale "vulcano"
L’isola di Vulcano è la più meridionale dell’arcipelago delle Isole Eolie, e si trova a soli 20 chilometri dalla costa settentrionale della Sicilia. Venne chiamata Hiera dai greci che ne fecero la sede della fucina del dio Efesto, a causa della frequente attività eruttiva.

Era lì, dentro il cratere, che il dio forgiava le armi per gli altri dei, aiutato dai ciclopi. In epoca romana quel dio del fuoco diventò Vulcano, e da allora l'isola prende il nome di questa divinità classica.
Il nome Vulcano è diventato poi, nei secoli, il termine universale per riferirsi ai rilievi caratterizzati da attività vulcaniche. Anche se in inglese i vulcani sono noti come "volcano", l'origine è proprio nella piccola isola mediterranea situata vicino alla Sicilia.
Lo Stromboli e le eruzioni stromboliane
Sempre nell'arcipelago delle Eolie si trova un vulcano che ha dato il nome ad un tipo di attività vulcanica particolare (molto diffusa nel mondo) che è definita "stromboliana".
Stiamo parlando del vulcano Stromboli, nell'isola omonima, noto fin dall'antichità come "faro del Mediterraneo" perché le eruzioni avvengono continuamente, in modo persistente da almeno due millenni.
Quelle stromboliane sono eruzioni caratterizzate dall'emissione persistente di fontane di lava alte fino a centinaia di metri.
Anche in questo caso, il termine vulcanologico usato a livello internazionale è "stromboliano", e affonda le radici in questa isola italiana.
Eruzioni pliniane
Anche questo tipo di eruzioni, che sono esplosive ed altamente distruttive, prendono il nome da un episodio avvenuto nel territorio dell'attuale Italia, presso il Vesuvio, e devono il loro nome a Plinio il Giovane, scrittore e magistrato dell'antica Roma, che descrisse in maniera molto precisa l'eruzione del 79 d.C, quella che portò alla distruzione di Pompei ed Ercolano.
Quelle pliniane sono eruzioni molto esplosive, con emissioni di enormi quantità di lapilli e ceneri, che vengono eiettate in una colonna eruttiva che può raggiungere decine di chilometri di altezza.
Lava
La lava è il materiale fluido che fuoriesce dai vulcani, di natura magmatica, e che ha temperature anche superiori ai 1000 °C.

In questo caso il termine "lava", usato in tutto il mondo, deriverebbe dalla lingua napoletana, dal termine usato nell'area di Napoli, secoli fa, per riferirsi alle colate laviche del Vesuvio. A sua volta deriverebbe dal latino labes, che indica 'caduta, frana’. In sostanza il termine indica qualcosa che scivola, ed anche in questo caso affonda le radici nel nostro paese.
Lapilli
L'etimologia della parola "lapillo" va ricercata nella sua origine latina, in particolare dalla parola "lapis", che significa pietra. Con questo termine italiano si indica un tipo di piroclasto (quindi materiale che viene eruttato dal vulcano) che ha dimensioni comprese fra 2 mm e 64 mm.
Un lapillo è più grande delle particelle di cenere, e più piccolo delle "bombe", i blocchi di grosse dimensioni che a volte escono dal cratere del vulcano.
Anche la parola "lapillo" è usata in tutto il mondo, non è stata tradotta in modo diverso.
La curiosità: in vulcanologia ci sono molti nomi associati ad altre aree geografiche, dalle Hawaii all'Indonesia
Nella vulcanologia si usano nomi legati anche ad altre aree del mondo. Le Hawaii ad esempio sono un arcipelago che ha dato nome alle eruzioni di tipo hawaiano, che sono caratterizzate da emissione di lava molto fluida.
Le eruzioni peleane prendono il nome dall'eruzione del vulcano La Pelèe (Martinica) del 1902, e sono caratterizzate da violente esplosioni e colate piroclastiche. Le eruzioni surtseyane prendono invece il nome dal vulcano Surtsey, che nel 1963 originò l'isola omonima a sud-ovest dell'Islanda, e sono eruzioni freatomagmatiche.
Altro nome che si usa riferito a fenomeni vulcanici è lahar: i lahar sono colate di fango composte da materiali piroclastici caduti al suolo durante una eruzione, trascinati via dalle piogge. Possono essere catastrofiche. In questo caso si tratta di una parola utilizzata in Indonesia.