Meteo: forte vento spazza l'Italia, incendi e grave siccità al nord

L'Italia spazzata dal forte vento. Raffiche da uragano sulle Alpi. Divampano gli incendi al Nord, alimentati dal vento e dalla grave siccità. L'allarme: il fiume Po come in estate, e poca neve sulle montagne. Ecco il quadro ed alcune immagini.

Una tempesta di vento sta spazzando l'Italia in queste ore. Le raffiche raggiungono i 120 km/h, superandoli in certe aree. Raffiche di vento foehn fino a quasi 180 chilometri orari sono state registrate sulle montagne del Piemonte, superando i 70 km/h a Torino. La tempesta di vento è stata provocata dalla combinazione tra un fronte freddo sceso dal nord Europa e lo scontro tra l'alta pressione sull'Europa occidentale e la bassa pressione sulla parte orientale del continente.

Le stazioni meteo dell'agenzia per la protezione ambientale del Piemonte (Arpa), hanno registrato ieri, 31 gennaio, raffiche di 178.6 km/h sopra Ceresole Reale, nel parco nazionale del Gran Paradiso. Nella bassa Val di Susa sono stati toccati gli 84.6 kmh, 73 kmh alla periferia di Torino. Numerose le richieste di soccorso arrivate alla sala operativa dei vigili del fuoco del comando di Torino per il forte vento, informa l'agenzia Ansa.

Purtroppo il forte vento, unito al fatto che da molte settimane non piove più, sta alimentando numerosi incendi nel nord Italia, dalla Liguria al Piemonte, fino alla Lombardia. Un incendio è divampato la scorsa notte sul monte Moro, sulle alture di Genova. Sul posto lavorano cinque squadre dei vigili del fuoco e volontari. Le forti raffiche di vento su Torino e provincia, dalla Val Susa fino al pinorelese, hanno alimentato un incendio boschivo a Col de Lys.

Gli incendi stanno divampando nelle regioni del nord Italia su un territorio estremamente secco per la mancanza di precipitazioni. Gli ultimi mesi sono stati marcati da pochissime precipitazioni al nord. Questo si riflette su una grave carenza di acqua, con suolo secco e bassa copertura nevosa.

La portata del fiume Po, corso d'acqua che già a metà gennaio mostrava segni di grave sofferenza, continua a ridursi: "è in secca come d'estate e anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 18% di quello di Como al 22% del Maggiore", riporta la Coldiretti nel suo ultimo monitoraggio. Il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3 metri, più basso che a Ferragosto "ed è rappresentativo della situazione di sofferenza in cui versano tutti i principali corsi d'acqua al nord".

"Sono gli effetti - sottolinea l'associazione - dell'assenza di precipitazioni invernali significative al nord dove in molte zone non piove da due mesi ed è scattato addirittura l'allarme incendi favorito dal vento forte, dalla Lombardia al Piemonte che ha dichiarato lo stato di massima pericolosità su tutto il territorio. A preoccupare è anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell'arco alpino ed appenninico ed il cui valore, soprattutto nella parte lombarda e piemontese, registra un -58%. Una situazione che mette a rischio le coltivazioni che avranno bisogno di acqua per crescere al risveglio vegetativo favorito da un inverno mite".