Meteo: irrompe il föhn fra la Merla e la Candelora?

Probabile irruzione del föhn al nord con repentino aumento termico nei giorni della Merla. Poi breve infiltrazione fredda per la Candelora. Acuti dell’inverno a febbraio o primavera anticipata?

Gli altocumuli lenticolari sono la firma del fenomeno del föhn. Appaiono fermi ma il vento scorre a oltre 100 km/h, possono dare colori spettacolari al tramonto. Attenzione dunque fra il 30 e 31, al nordovest e valli Alpine, quando potrebbe irrompere con netto aumento termico.

Eccoci entrati nei giorni della merla, subito a seguire arriva la Candelora quindi altri santi dalla barba bianca. L’inverno però, a ben guardare, stenta. Le incursioni fredde dovute ai veloci fronti dal nord Europa saltano quanto a precipitazioni il nord e gran parte del centro, portando fugaci apparizioni di neve a basse quote al sud e nel settore Adriatico centrale.

Diciamolo chiaro però, non sono queste vere massicce irruzioni di aria gelida. Le masse d’aria sull’Italia sono infatti prevalentemente polari, solo brevemente artiche marittime. L’effetto sulle temperature non è nemmeno confrontabile con le vere ondate di freddo e gelo, ed anzi queste irruzioni fredde si alternano a onde di aria mite anche con effetti di aumento di temperatura al centro nord a causa del fohn. Quando si sbloccherà questa situazione?

Cosa sono i giorni della Merla?

Si narra che un tempo i merli erano bianchi, di colore candido e immacolato. Una bellissima merla bianca fece scorta di cibo e si rintanò per tutto il mese di gennaio, che allora aveva 28 giorni. Uscì a fine mese, e non faceva poi così freddo. Così la merla si mise a cantare allegra, sbeffeggiando gennaio. Il mese di gennaio si offese così tanto che chiese tre giorni a prestito a febbraio, e scatenò freddo neve e gelo.

La merla fu costretta a rintanarsi in un camino, e ne uscì tutta nera. Da allora i merli sono tutti neri, e gennaio ha trentun giorni. Va detto però che la climatologia smentisce la tradizione. I giorni più freddi climaticamente infatti sono a inizio mese e nella seconda decade. Ciò non toglie che fine mese talora riserva ondate di gelo anche storiche, aprendo la strada al mese di febbraio.

Come sarà la merla del 2022?

Quest’anno i giorni della Merla saranno tutt’altro che gelidi. Anzi, la conformazione dell’anticiclone innesca flussi da NW con marcato gradiente barico fra nord delle Alpi e Pianura Padana.

Sono condizioni che potrebbero innescare il fenomeno del foehn soprattutto al nordovest, con repentino aumento di temperatura domenica 30 e lunedì 31 gennaio.

Questo al nord e in parte al centro, con massime anche a 12-14°C, valori decisamente inusuali per la stagione. Per opposto le minime scendono leggermente sotto zero, insomma forte escursione termica in un quadro di variabilità ventosa. Nevicate copiose a nord delle Alpi e in parte per svalicamento lungo le zone di confine, ma con aumento di temperatura in montagna, con zero termico in temporaneo rialzo a 2300-2500 m anche sulle Alpi. Lunedì 31 nubi e piovaschi su levante Ligure e alta Toscana e temporaneo peggioramento al nordest, soprattutto fra Emilia orientale e Romagna con fugace nevicata in Appennino.

Per quanto riguarda il sud, nubi e residue precipitazioni sabato, piovaschi e brevi nevicate su Appennino centrale e Aspromonte, ma a quote di media montagna. Temperature in aumento anche al sud, con 14-16°C nel pomeriggio, 4-8°C all’alba.

Corrente a getto a 300 hPa per il 2 febbraio prevista da ECMWF. La direzione del flusso è decisamente da N-NW, l'arco alpino protegge, salvo brevi onde, il nord e in parte anche il centro dalle perturbazioni. L’ondulazione sulle Alpi è dovuta proprio all'orografia ed è un segnale del possibile foehn.

E la Candelora?

La versione più nota del proverbio di Santa Candelora, 2 febbraio, dice « Per la santa Candelora se nevica o se plora dell'inverno siamo fora; ma se l'è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno ». Ovvero se nevica significa che presto saremo fuori dall’inverno, mentre se c’è il sole, l’inverno non è affatto finito. Anche qui nulla di confermato dalle statistiche, meglio affidarsi ai modelli. Da martedì 1 febbraio in effetti qualcosa cambia, un fronte freddo attraverserà da nord a sud l’Italia, ma il nord sarà completamente saltato dai fenomeni, con soli passaggi di nubi alte e vento. Calano le temperature, ma nulla di particolare, saremo nella media del mese.

Al centro il fronte produrrà i suoi effetti solo nel versante Adriatico, con veloci nevicate in Abruzzo e Molise. Al sud fra martedì 1 e mercoledì 2 arrivano rovesci sempre nel settore Adriatico e fra Sicilia orientale e Calabria, con qualche nevicata qua e la anche in collina. Mercoledì la tramontana spazzerà via gran parte delle nubi da nord a sud. Poco freddo, anzi le massime saranno complice l’aria secca anche sopra ai 10°C perfino al nord, 12-15°C al centro sud. Modeste gelate notturne, l’aria fredda sarà infatti presto rimpiazzata da aria più mite.

Cambiamenti nel corso di febbraio?

Meglio non sbilanciarsi troppo, visto l’andazzo. Fino a ieri l'altro l’anticiclone non sembrava volere cedere, ora invece ci sono cenni di cambiamento di circolazione, ma con ingresso di correnti di provenienza dal medio Atlantico. Una perturbazione in particolare potrebbe transitar fra il 5 e 7 febbraio, riportando neve sulle Alpi e qualche pioggia al nord, spostandosi poi veloce al centro sud. L'anticiclone però sembra tornare in fretta al suo seguito, e il generale inverno restare così ancora latitante.