Storico accordo per la protezione della biodiversità marina: i dettagli

I paesi membri delle Nazioni Unite hanno raggiunto, dopo anni di negoziati, un accordo per garantire la protezione della biodiversità marina nelle acque internazionali, definite anche "Alto mare".

oceano
Uno storico accordo per la protezione degli oceani è stato raggiunto dai paesi membri dell'ONU.

I paesi membri delle Nazioni Unite (ONU), hanno finalmente raggiunto un accordo per garantire la protezione della biodiversità marina nelle acque internazionali, definite a volte "Alto mare". Dopo anni di negoziati, l'accordo è arrivata quando in Italia erano le 3 di notte di domenica 5 marzo.

Il segretario generale António Guterres si è congratulato con i paesi membri dell'ONU per aver trovato l'accordo su un testo che garantisce la conservazione e l'uso sostenibile della diversità biologica marina delle aree al di fuori della giurisdizione nazionale, ed ha parlato di "svolta" dopo quasi due decenni di trattative.

L'accordo raggiunto dai delegati della Conferenza intergovernativa per la conservazione della biodiversità marina delle aree al di fuori della giurisdizione nazionale, meglio nota con l'acronimo BBNJ, è il culmine dei colloqui facilitati dalle Nazioni Unite che erano iniziati nel 2004, quasi 20 anni fa.

Garantire la biodiversità delle acque internazionali

Le acque internazionali, o alto mare, sono l'area al di là della Zona Economica Esclusiva (ZEE) nazionale, oltre le 200 miglia nautiche (circa 370 km) dalla costa, ed occupano circa due terzi degli oceani. Quest'area marina si trova al di fuori delle giurisdizioni nazionali: qui tutti gli Stati hanno il diritto di pescare, navigare e realizzare ricerche.

Finora nessun governo si era preso la responsabilità di proteggere e gestire in maniera sostenibile le risorse dell'Alto Mare, che erano quindi altamente vulnerabili. In queste aree si trovano però ecosistemi importantissimi per la biodiversità del pianeta. Secondo le stime, tra il 10% e il 15% delle specie marine è già a rischio estinzione.

Il "Trattato sull'alto mare" collocherà il 30% degli oceani del mondo in aree protette, destinando più denaro alla conservazione marina.

Le reazioni all'accordo

"Questa azione è una vittoria per il multilateralismo e per gli sforzi globali per contrastare le tendenze distruttive che affliggono la salute degli oceani, nel presente e per le generazioni a venire", ha affermato il segretario delle Nazioni Unite Guterres in una dichiarazione rilasciata dal suo portavoce nella tarda serata di sabato, quando in Italia era notte fonda, poche ore dopo la conclusione dell'accordo.

Attraverso il suo portavoce, Guterres ha affermato inoltre che il trattato è fondamentale per affrontare la triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell'inquinamento.

"Signore e signori, la nave ha raggiunto la riva", ha annunciato la presidente della conferenza Rena Lee, tra i lunghi applausi dei delegati. Il disco verde è arrivato dopo oltre 15 anni di discussioni.