Secondo gli scienziati le estati europee del futuro saranno più calde del previsto

Le estati e le ondate di caldo in Europa saranno ancora più soffocanti del previsto, afferma un nuovo studio condotto da scienziati dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima di Zurigo.

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I modelli climatici regionali utilizzati sottovalutano molto il caldo estivo, in quanto non tengono conto dell’intensificazione del sole dovuta alla diminuzione dell’inquinamento atmosferico.

Dal 1980, le temperature medie estive nell’Europa occidentale sono aumentate tre volte più velocemente delle temperature medie globali. Questo forte riscaldamento di circa 2,3 °C tende ad essere sottovalutato nelle simulazioni modellistiche, che interessano sia i modelli climatici globali che, in particolare, quelli regionali (RCM).

In un nuovo studio, un team dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima di Zurigo dimostra che la maggior parte delle simulazioni di modelli climatici globali e regionali mostrano contributi al riscaldamento legati alla circolazione più deboli di quelli osservati, il che spiega in parte la discrepanza tra osservazioni e modelli.

La maggior parte degli RCM del Coordinated Regional Downscaling Experiment (CORDEX) sottovalutano inoltre il contributo termodinamico al riscaldamento che si verifica principalmente in risposta alle attività antropiche. Poiché tutti i modelli climatici globali nelle simulazioni CORDEX RCM forniscono un riscaldamento globale di fondo almeno sufficiente e spesso addirittura eccessivo, ciò compensa parzialmente la frequente mancanza di riscaldamento termodinamico regionale.

Le previsioni fatte finora non tengono conto della variazione della concentrazione di aerosol nell’atmosfera, quindi i risultati potrebbero essere (e sono stati) inferiori alla realtà.

Il team ritiene che la causa principale di quest’ultima sia l’uso diffuso di concentrazioni di aerosol costanti nelle simulazioni RCM, in modo tale che la luminosità regionale e il riscaldamento associato in Europa a causa delle riduzioni di aerosol negli ultimi decenni non vengono catturati.

L'aria più pulita può contribuire al surriscaldamento

Il team ha aggiunto una sottostima del riscaldamento estivo di circa 0,5°C dal 1980, quando si basavano sull’RCM con aerosol costanti e non in evoluzione sull’Europa occidentale, sebbene ciò dipenda dal sottoinsieme degli insiemi GCM-RCM. A livello locale, nelle parti dell’Europa orientale con riduzioni di aerosol più marcate rispetto all’ovest, le discrepanze possono superare 1°C. L’uso di rappresentazioni costanti degli aerosol non solo contribuisce alla discrepanza del riscaldamento estivo in Europa, ma ha anche un impatto su stagioni diverse dall’inverno.

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Sebbene vengano imposte diverse politiche per ridurre le emissioni, queste potrebbero finire per avere un effetto inverso sul riscaldamento globale.

Sulle scale temporali degli estremi di caldo, la discrepanza inflitta dalla rappresentazione degli aerosol si manifesta ancora più chiaramente: i cambiamenti nell’intensità delle ondate di calore dal 1980 sono già sottostimati dall’RCM con aerosol costanti a circa 1 °C in Europa occidentale, e le discrepanze di riscaldamento aumentano ulteriormente secondo le proiezioni, supererà i 2°C in gran parte dell’Europa ed entro la fine del secolo attuale.

Questo lavoro evidenzia l’importanza di rappresentare tutti i fattori esterni rilevanti e le risposte associate nelle simulazioni RCM, poiché il valore aggiunto delle proiezioni climatiche ad alta risoluzione è discutibile quando si omettono il forte schiarimento e il riscaldamento regionale in Europa e in altre regioni.

Riferimento alla notizia:
Schumacher, D.L., Singh, J., Hauser, M. et al. Exacerbated summer European warming not captured by climate models neglecting long-term aerosol changes. Communications Earth & Environment (2024).