Vulcano: cresce l'agitazione vulcanica nell'isola, prime evacuazioni

L'aumento dei gas e delle attività fumaroliche ha costretto le autorità ad evacuare un primo nucleo di residenti dalla zona di Porto di Levante, nell'isola di Vulcano.

Le fumarole lungo l'area craterica dell'isola di Vulcano. Immagini di repertorio

Come abbiamo visto nei giorni scorsi, da un paio di settimane sull’isola di Vulcano si sta riscontrando un significativo incremento dei flussi “idrotermali”, direttamente collegati all’attività vulcanica. L’isola, la più meridionale delle Eolie e la più vicina alla Sicilia, è sempre stata un vulcano attivo, in stato di “quiescenza”. Ciò significa che sebbene l’ultima eruzione sia avvenuta nel 1888 – 1890, il vulcano non ha mai cessato di dare prova della propria vitalità, ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni, quali fumarole, getti di vapore sia attorno il cratere, che sottomarini.

Notevole l’intensificazione delle fumarole

Negli ultimissimi giorni l’attività fumarolica si è ulteriormente incrementata, tanto da spingere i vulcanologi dell’INGV, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ad avviare una nuova, corposa, campagna studi, con l’utilizzo di strumentazioni ancora più complesse e precise, usate sull’Etna.

L’obiettivo è quello di cogliere ogni minimo segnale del vulcano, a partire dall’incremento della sismicità, significative variazioni delle proprietà dei gas e le deformazioni lungo l’area dell’edificio vulcanico.

Sempre in questi giorni una squadra di vulcanologi montate altre strumentazioni e si faranno altri rilievi dall’Ingv e dal Cnr, il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Si attendono queste attività di monitoraggio per aggiornare sulla situazione il Dipartimento di Protezione civile.

Prime evacuazioni degli abitanti

Intanto nei giorni scorsi, nella località Porto di Levante, a seguito dell’ulteriore intensificazione dell’attività fumarolica, sono scattate le prime evacuazioni, a seguito del ritrovamento di alcuni gatti morti in abitazioni private.

Scattato l’allarme, sono stati avviati anche i rilevamenti dei tecnici dell’INGV, che hanno confermato i fenomeni di “degassamento con percentuale di anidride carbonica” sopra i livelli soglia.

Gli abitanti delle abitazioni di Porto Levante sono perciò stati invitati a lasciare casa e sono stati supportati dai carabinieri, di stanza sull’isola. Già nei giorni scorsi il gas era entrato nelle abitazioni, preoccupando i residenti. Ricordiamo che solo dieci giorni fa era stata proclamata una allerta gialla per rischio vulcanico.

Le maggiori anomalie concentrate nella Fossa

L’attività del cratere è concentrata nella Fossa, dove al momento si concentrano le maggiori anomalie. In modo particolare il significativo incremento di tutti i parametri, dal flusso dei gas, alla deformazione del suolo, sempre più significative nell’area di levante dell’isola.

Tutte queste anomalie dei parametri vengono costantemente monitorate, anche se ancora è troppo presto capire se Vulcano si sta preparando per una eruzione.

A quando risale l’ultima eruzione?

L’ultima eruzione di Vulcano è avvenuta fra il 2 agosto 1888 ed il 22 marzo 1890. Questa eruzione è l’evento tipo che ha portato all’introduzione del termine di attività vulcaniana, caratterizzata da distinte esplosioni molto forti, che emettono frammenti di lava in stato quasi solido. Alcuni di questi frammenti incandescenti raggiungevano persino la vicina isola di Lipari.

Dalla fine dell’ultima eruzione, Vulcano si trova in uno stato di quiete eruttiva. Ma questo sonno è a volte disturbato da temporanee crisi di attività sismica e aumenti nelle emissioni e temperature fumaroliche, come avvenuti più recentemente negli anni 80.

Ora bisogna capire se le anomalie di questi giorni siano riconducibili ad una crisi temporanea, molto simile a quella degli anni 80. O se magari c’è dell’altro da approfondire, con accurata precisione.