Vulcano: aumento dell'attività nell'isola, cratere monitorato

Negli ultimi giorni sull'isola di Vulcano si è riscontrato un incremento, considerevole, dell'attività sismica e fumarolica, davvero inusuale per il vulcano. Disposto il passaggio al livello di allerta gialla per rischio vulcanico.

Ecco l'isola di Vulcano, la più meridionale dell'arcipelago delle Eolie

Meno famosa dei conosciutissimi Etna, Stromboli e Vesuvio, l’isola di Vulcano è sempre stato un vulcano attivo, in stato di “quiescenza”. Ciò significa che sebbene l'ultima eruzione sia avvenuta nel 1888 - 1890, il vulcano non ha mai cessato di dare prova della propria vitalità, ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni, quali fumarole, getti di vapore sia attorno il cratere, che sottomarini, e la presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà terapeutiche. Si tratta della seconda isola, dopo Stromboli, a presentare ancora una attività vulcanica.

Dall’ultima eruzione, nel 1888-1890, Vulcano è entrato in uno stato di diffusa attività fumarolica, visibile sulla spiaggia di Porto di Levante e sul cratere della Fossa di Vulcano, accompagnata da terremoti e da rigonfiamenti dei fianchi del cono.

A quando risale l’ultima eruzione?

L’eruzione del 1888-1890 ha presentato delle caratteristiche peculiari che hanno giustificato l’introduzione dell’espressione eruzione vulcaniana per classificare tutte le eruzioni con caratteristiche similari (Mercalli , 1907).

L’isola, che s’innalza per più di 500 metri, da una profondità di più di 1000 m (Gabbianelli et al. 1991), sorge, insieme con Lipari e Salina, lungo una struttura litosferica ribassata, orientata N-NO/S-SE, formatasi per i movimenti distensivi avvenuti negli ultimi 200 ka, responsabili anche dello sprofondamento del basamento ercinico (Barberi et al. 1994).

Cosa sta succedendo in questi giorni?

Negli ultimi giorni i vulcanologi dell’INGV, che quotidianamente monitorano tutti i parametri del vulcano, attualmente in stato di “quiescenza”, hanno riscontrato più movimento del solito, con un incremento dell'attività fumarolica e sismica.

Inoltre, sempre oggi, in mattinata, con l’assenza di vento e l’umidità dell’aria molto alta (>90%) si è formato un pennacchio di vapore davvero alto, ben visibile dalle coste tirreniche del messinese.

Il cratere centrale dell'isola di Vulcano fotografato dall'alto

Un fenomeno davvero inusuale per l’isola. Vulcano in questi giorni è un pochino agitato. Questo incremento dell’attività vulcanica ricorda, per certi versi, la crisi che avvenne alla fine anni 80, inizio anni 90, quando si registrò un improvviso aumento di tutti i parametri vulcanici, con la preoccupazione degli esperti per una eventuale eruzione.

Alla fine quell’episodio si concluse all’inizio degli anni 90, senza alcuna eruzione. Al momento è davvero molto difficile sbilanciarsi, visto che è troppo presto per capire se effettivamente il rischio di una eruzione si possa fare concreto. Il monitoraggio degli scienziati dell’INGV nel frattempo continuerà, con l’impiego di strumentazioni più sofisticate.

INGV e Protezione Civile attive nel monitoraggio

Di certo questa sarà una opportunità per studiare al meglio il comportamento del vulcano eoliano. L’evoluzione della situazione viene tenuta sotto controllo dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile, che assieme ai vulcanologi dell’INGV tengono costantemente aggiornate le autorità locali.

Dal 1° ottobre allerta gialla per il vulcano dell'isola di Vulcano

Sulla base delle informazioni raccolte dall’INGV, la Protezione Civile ha disposto il passaggio al livello di allerta “giallo” per l’isola di Vulcano.

Sostanzialmente vuol dire un incremento del monitoraggio. Il livello di allerta attenzione giallo, “indica che alcuni parametri geofisici e geochimici presentano anomalie o concatenamenti al rialzo impossibili da decifrare, e per tale motivo potrebbe essere necessario accentuare le attività di monitoraggio del vulcano”.