Bonsai per principianti: consigli di coltivazione e cura per avvicinarsi a questa antica arte orientale

Alla scoperta dell’arte del bonsai, alberi in miniatura nati nella Cina di oltre duemila anni fa: dalla scelta della specie alla cura quotidiana, tre modi per coltivarne uno a casa

Bonsai per principianti: tre modi per coltivarne uno a casa

Coltivare un bonsai non è come curare una pianta qualsiasi: questi alberi, miniaturizzati nelle dimensioni ma non nel fascino, richiedono attenzione, delicatezza e precisione. Prendersi cura di un bonsai non è solo un esercizio di giardinaggio, ma un modo per osservare da vicino i ritmi della natura e assistere in scala ridotta al mutare delle stagioni, dal foliage autunnale alla comparsa delle foglie in primavera. Un’esperienza che invita a entrare in armonia con il tempo e la natura.

Che cos'è un bonsai

Il termine bonsai deriva dalla lingua giapponese e significa letteralmente “pianta coltivata in un vaso”.

Non indica una specie particolare, ma una tecnica di coltivazione che permette di mantenere un albero di dimensioni ridotte, pur conservandone in maniera del tutto sorprendente e autentica la forma e le proporzioni naturali.

Il risultato è una piccola opera d'arte vivente, in cui ogni dettaglio, dal tronco ai rami e dalle radici al vaso (senza tralasciare foglie, fiori e frutti), contribuisce a creare un senso di equilibrio e armonia.

Nel bonsai sono conservate forme e proporzioni naturali di tutti gli elementi dell'albero: dal tronco ai rami e dalle foglie ai frutti

Coltivare un bonsai significa ricreare, in piccolo, l’essenza di un paesaggio naturale, racchiudendo in pochi centimetri quadrati la forza e lo spettacolo della natura. Questa pratica risale a una millenaria tradizione orientale, oggi apprezzata e diffusa in tutto il mondo.

Dalle origini a oggi

Le prime forme di coltivazione in miniatura risalgono alla Cina di oltre duemila anni fa, dove prendevano il nome di penjing, ovvero “paesaggio in vaso”. Si trattava di vere e proprie rappresentazioni in scala della natura, in cui alberi, rocce e muschi ricreavano piccoli mondi da contemplare.

Con i monaci buddhisti l'arte del bonsai, nata in Cina come rappresentazione del paesaggio naturale in miniatura, si concentra sulla cura e rappresentazione dell'albero

Questa tradizione, portata in Giappone intorno al XII secolo dai monaci buddhisti, si trasformò nel bonsai come lo conosciamo oggi: una forma più essenziale e meditativa, centrata sull’albero come simbolo di equilibrio e armonia interiore.

Le specie vegetali più adatte

Quasi ogni albero o arbusto può, in teoria, essere coltivato come bonsai, ma alcune specie si prestano meglio di altre a questa forma "estrema" di coltivazione, soprattutto per chi è alle prime armi.

Tra i bonsai da interno, il Ficus retusa (più comunemente noto come Ficus bonsai) è tra i più diffusi: resistente, adattabile e capace di tollerare piccoli errori di cura. L’Ulmus parvifolia (olmo cinese) è apprezzato per la crescita vigorosa e la facilità di modellatura. Per chi dispone di uno spazio esterno adeguato in cui esporli, l’Acer palmatum (acero giapponese) regala un foliage spettacolare in autunno, mentre il Juniperus (ginepro) offre forme sinuose e suggestive.

Lo spettacolare foliage dell'acero giapponese bonsai

Anche la Carmona e la Serissa sono scelte comuni, grazie alla loro fioritura delicata e alla buona adattabilità.

Una volta individuata la specie più adatta, è importante capire come avvicinarsi alla pratica del bonsai: si può partire da un esemplare già formato, dal seme o trasformare una pianta in vaso.

1) Acquistare un bonsai già formato

L’acquisto di un bonsai già formato è il modo più semplice per avvicinarsi a questa pratica: l’albero è già modellato e in equilibrio, ma mantenerlo in buona salute richiede alcune attenzioni costanti.

Dove collocarlo

Occorre prima individuare il giusto ambiente di crescita:

  • Bonsai da interno (come Ficus retusa, Carmona, Serissa): amano la luce diffusa e costante, ma vanno protetti dai raggi solari diretti e da fonti di calore come termosifoni o stufe.

  • Bonsai da esterno (come Juniperus, Acer, Olmo cinese): devono restare all’aperto tutto l’anno, preferibilmente in un luogo luminoso ma non esposto al sole nelle ore più calde. In inverno è bene ripararli dal gelo, ad esempio vicino a un muro o in una serra fredda.

Annaffiatura

L’irrigazione è uno degli aspetti più delicati:

  • Innaffia solo quando il terriccio in superficie inizia ad asciugarsi.

  • Versa l’acqua lentamente, finché fuoriesce dai fori di drenaggio.

  • Evita ristagni: il bonsai soffre più per l’eccesso che per la carenza d’acqua.

  • Usa acqua a temperatura ambiente e, se possibile, non calcarea.

L’acquisto di un bonsai già formato è il modo più semplice e rapido per avvicinarsi a questa forma d'arte

Concimazione

Il bonsai vive in un piccolo volume di terra, quindi ha bisogno di concimazioni regolari per mantenersi vigoroso:

  • Utilizza un fertilizzante bilanciato specifico per bonsai, ogni 3–4 settimane in primavera e autunno.

  • Evita di concimare nei periodi di caldo intenso o subito dopo il rinvaso: la pianta è più vulnerabile.

  • Non eccedere con le dosi: troppo concime può danneggiare le radici.

Potatura e manutenzione

Per mantenere la forma e stimolare la ramificazione:

  • Accorcia i germogli nuovi quando hanno sviluppato 6–8 foglie, lasciandone 2–3.

  • Elimina i rami secchi o disordinati che alterano l'aspetto complessivo.

  • Non potare in inverno o nei periodi di stress per la pianta.

L'importanza della potatura per dare al bonsai le forme più artistiche e stravaganti

Rinvaso

Ogni 2–3 anni, il bonsai va rinvasato:

  • Effettua l’operazione in primavera.

  • Accorcia le radici più lunghe di circa un terzo e sostituisci parte del substrato con uno nuovo e ben drenante (akadama, pomice, sabbia grossolana).

  • Dopo il rinvaso, sospendi la concimazione per alcune settimane e proteggi la pianta dal sole diretto.

Errori comuni da evitare

  • Esporre il bonsai al sole diretto dietro un vetro: le foglie si bruciano facilmente.

  • Lasciare il sottovaso pieno d’acqua: causa marciumi radicali.

  • Spostare frequentemente la pianta: il bonsai soffre i cambi di posizione e luce.

  • Dimenticare la concimazione: senza nutrienti, la crescita rallenta e la pianta si indebolisce.

2) Creare un bonsai da seme

Coltivare un bonsai dal seme è un percorso lungo e impegnativo, adatto a chi ha pazienza e dedizione. La germinazione può richiedere settimane o mesi e i primi anni servono a stimolare una crescita sana. Esistono kit con semi selezionati, terriccio e istruzioni dettagliate, che aiutano a seguire correttamente ogni fase.

Preparazione del seme

I semi contenuti nei kit devono spesso essere “preparati” prima della semina:

  • Stratificazione fredda: molte specie (come acero o pino) devono trascorrere alcune settimane al freddo per germogliare. Si possono tenere in frigorifero avvolti in sabbia umida per 4–6 settimane.

  • Ammollo: altri semi vanno semplicemente lasciati in acqua tiepida per 24 ore per ammorbidire il guscio.

Anche i bonsai, se creati da seme, hanno una fase giovanile in cui devono sviluppare radici, fusto, rami e foglie in maniera adeguata e armonica

Leggi sempre le istruzioni specifiche per la specie contenuta nel kit: i tempi e i metodi possono variare.

Semina e prime cure

  • Utilizza un piccolo vaso con fori di drenaggio e uno strato di ghiaia sul fondo.

  • Riempi con un terriccio leggero e ben drenante (akadama o una miscela di sabbia e torba).

  • Interra i semi a circa mezzo centimetro di profondità, disponendoli in modo ordinato e distanti tra loro almeno 3-4 cm, infine inumidisci con uno spruzzino.

  • Copri il vaso con pellicola trasparente forata o una mini serra per mantenere l’umidità.

  • Tienilo in un luogo luminoso ma non al sole diretto, a temperatura costante.

Quando i semi avranno germogliato e le piantine avranno sviluppato le prime foglie vere, potrai trapiantarle con delicatezza in piccoli vasi individuali. In questa fase è importante non danneggiare le radici ancora fragili: usa un bastoncino o una pinzetta per sollevarle e interrarle nel nuovo contenitore.

Crescita e formazione

Nei primi due o tre anni, lo scopo è favorire una crescita vigorosa e un apparato radicale sano, non modellare la pianta.

  • Non potare e non applicare fili nei primi tempi.

  • Irriga regolarmente, mantenendo il terreno appena umido.

  • Concima leggermente in primavera ed estate, con un prodotto organico o specifico per bonsai diluito.

  • Lascia crescere liberamente, rinvasando ogni anno in vasi via via più bassi.

Solo dopo che il tronco avrà raggiunto una certa consistenza potrai iniziare le prime potature leggere per definire la struttura principale.

Nel giardinaggio la pazienza è sempre importante, ma quando ci si prende cura di un bonsai questa virtù diventa essenziale

Errori da evitare

  • Fretta: non cercare di modellare subito la pianta; rischi di indebolirla.

  • Eccesso d’acqua: i semi e le giovani radici marciscono facilmente.

  • Scarsa luce: la mancanza di luce rallenta la crescita e indebolisce gli steli.

  • Terriccio sbagliato: evita i substrati compatti e poco drenanti.

3) Trasformare una pianta in vaso in un bonsai

Creare un bonsai partendo da una pianta già cresciuta è un’esperienza molto gratificante. Permette di intervenire su una pianta reale, modellandola con pazienza per conferirle l’aspetto di un piccolo albero adulto. È un processo graduale che richiede osservazione, rispetto dei tempi naturali e alcune attenzioni tecniche fondamentali.

Scelta della pianta

Si parte da un esemplare giovane, sano e con un buon apparato radicale. Le specie migliori sono quelle che reagiscono bene alla potatura e all’adattamento in vaso: ficus, olmo cinese, ginepro, acero, bosso o cotoneaster.

Il bosso è una pianta che tollera molto bene la potatura e qualsiasi forma di modellazione, compresa quella per trasformare una pianta normale in un bonsai

Evita piante già troppo grandi o con radici e tronco eccessivamente rigidi: è difficile modellarle senza danneggiarle.

Potatura della chioma

Per ottenere la giusta proporzione, si inizia con una potatura di formazione:

  • Elimina i rami secchi, danneggiati o disordinati.

  • Mantieni pochi rami principali che definiscono la struttura del bonsai.

  • Accorcia gli altri, lasciando spazio alla nuova crescita.

Questa operazione si effettua preferibilmente in primavera o autunno, quando la pianta è in fase attiva ma non sotto stress.

Potatura delle radici e rinvaso

Il passo successivo è adattare l’apparato radicale a un vaso più basso e largo, tipico dei bonsai.

  • Estrai con cautela la pianta dal vaso originario.

  • Accorcia sensibilmente circa un terzo delle radici più lunghe, eliminando quelle danneggiate o aggrovigliate.

  • Sistema uno strato di ghiaia o pomice sul fondo del nuovo vaso per favorire il drenaggio.

  • Riempi con un terriccio specifico per bonsai, leggero e drenante (akadama, pomice, torba o una loro miscela).

Dopo il rinvaso, innaffia abbondantemente e tieni la pianta in una zona ombreggiata per alcuni giorni per favorire il recupero.

Modellatura con filo di alluminio

Una volta stabilizzata, puoi iniziare a orientare i rami con filo di alluminio anodizzato, piegandoli delicatamente nella posizione desiderata.

La modellatura con filo di alluminio è fondamentale quando si trasforma una pianta normale in un bonsai
  • Avvolgi il filo a spirale attorno al ramo, senza stringere troppo.

  • Piega gradualmente nel corso di più settimane, mai in un’unica volta.

  • Rimuovi il filo non appena il ramo mantiene la forma, per evitare che scavi nella corteccia.

La modellatura è un lavoro lento e di precisione, da eseguire solo su piante in buona salute.

Cura successiva

  • Luce: la maggior parte delle specie va tenuta in piena luce, ma al riparo da raggi diretti nelle ore più calde.

  • Irrigazione: regolare ma moderata; il terreno deve restare appena umido.

  • Concimazione: nei mesi di crescita (primavera ed estate) somministra un fertilizzante liquido specifico per bonsai, diluito e a cadenza quindicinale.

  • Manutenzione: pota periodicamente i nuovi germogli per mantenere la forma e stimolare una ramificazione fine.

Errori comuni da evitare

  • Potare o piegare troppo in una sola volta: meglio agire gradualmente.

  • Usare vasi troppo piccoli o terricci poco drenanti.

  • Esporre la pianta al sole forte subito dopo il rinvaso.

  • Lasciare il filo troppo a lungo sui rami, rischiando di segnarli.

L'arte di "scolpire" la natura

Il bonsai è un’arte antichissima che, oggi, diventa una via per ritrovare pace e contatto con la natura. In un dialogo silenzioso tra mani e natura, osservare la sua perfezione e scolpire la sua forma con pazienza e rispetto significa riscoprire l'equilibrio, l'armonia e il valore del tempo.