Felce di Boston: il fascino esotico di una pianta sempreverde e antichissima

Con le sue fronde leggere e il portamento elegante, la felce di Boston trasforma ogni angolo di casa in una finestra sui tropici. Scopri come curarla e accoglierla nello spazio domestico, esplorando l'affascinante mondo delle felci

Felce di Boston (Nephrolepis exaltata ‘Bostoniensis’)

Tra le piante da interno più apprezzate e riconoscibili, la felce di Boston (Nephrolepis exaltata ‘Bostoniensis’) è una presenza elegante e accogliente. Il suo fitto fogliame verde brillante, composto da fronde arcuate e leggere, porta un tocco di natura in ogni ambiente, evocando il fascino delle serre e dei giardini esotici.

Il nome “felce di Boston” risale alla fine dell’Ottocento, quando una varietà particolarmente rigogliosa di Nephrolepis exaltata fu selezionata e diffusa proprio nella zona di Boston, negli Stati Uniti. Da lì la pianta conquistò rapidamente il mercato ornamentale internazionale, diventando una protagonista delle case vittoriane. Ancora oggi è una presenza gradita e ricercata negli interni moderni.

Caratteristiche botaniche

La felce di Boston appartiene alla famiglia delle Nefrolepidacee, un piccolo gruppo di felci originarie delle zone tropicali e subtropicali. È una pianta perenne a crescita cespugliosa, caratterizzata da una densa rosetta di fronde arcuate, lunghe in genere da 40 a 80 centimetri.

Ogni fronda è composta da numerosi pinnuli sottili e allungati, disposti in modo regolare lungo il rachide centrale. Il colore del fogliame varia dal verde chiaro al verde intenso, con sfumature che cambiano a seconda della luce e dell’umidità.

Le fronde nuove inizialmente sono arrotolate su sé stesse e, al progredire della crescita, si distendono conferendo alla pianta quel caratteristico aspetto ricadente, perfetto per vasi sospesi o mensole alte.

Nelle felci le fronde nuove inizialmente sono arrotolate su sé stesse e, al progredire della crescita. si srotolano e si distendono

Le radici sono sottili ma robuste, spesso accompagnate da piccoli stoloni sotterranei o superficiali.

In natura questa pianta vive nei boschi umidi e ombrosi, dove cresce come pianta terrestre o, più raramente, come epifita su tronchi e rocce ricoperte di muschio.

Come tutte le felci, non produce fiori né semi, ma si riproduce attraverso spore, visibili come piccoli punti marroni sulla pagina inferiore delle fronde mature. Questo tratto botanico sottolinea la sua antichissima origine evolutiva: le felci sono tra le piante più antiche della Terra, risalenti a oltre 300 milioni di anni fa.

Esigenze e cure

La felce di Boston è una pianta relativamente semplice da mantenere, ma per conservarne l’aspetto rigoglioso e compatto per molti anni è importante rispettare alcuni accorgimenti, diversi a seconda della stagione.

Inverno

Durante la stagione fredda la felce di Boston va tenuta in ambiente interno, lontana da correnti d’aria e fonti di calore diretto come termosifoni o stufe.

L’ideale è una temperatura costante tra 16 e 22 °C, con un tasso di umidità ambientale piuttosto elevato (almeno 50–60%).

  • Luce: preferisce una luce diffusa, mai diretta. L’ideale è una posizione vicino a una finestra esposta a est o a nord, dove riceve luce per diverse ore al giorno. In caso di ambienti poco luminosi, può beneficiare di una luce artificiale a spettro bianco neutro.

  • Irrigazione: il terreno deve restare sempre leggermente umido, evitando ristagni e lunghi periodi senz'acqua. L’acqua ideale è non calcarea, meglio se a temperatura ambiente.

  • Umidità ambientale: l’aria secca degli appartamenti riscaldati è il principale nemico di questa pianta. È utile vaporizzare regolarmente le fronde con acqua, oppure collocare il vaso sopra un sottovaso riempito di argilla espansa e acqua, in modo che l’evaporazione aumenti localmente l’umidità.

In inverno l’aria secca degli appartamenti riscaldati è il principale nemico di questa pianta: è fondamentale vaporizzare regolarmente le fronde con acqua
  • Concimazione: da ottobre a febbraio la crescita rallenta; si può sospendere o ridurre drasticamente la concimazione.

Estate

Con l’arrivo della bella stagione la felce di Boston può essere spostata all’esterno, purché con gradualità e nelle giuste condizioni.

  • Posizione: l’ambiente ideale è ombreggiato o semi-ombreggiato, al riparo dai raggi solari diretti, che bruciano facilmente le foglie. Una loggia, un portico o il sottobosco di un giardino sono perfetti.

  • Temperatura: la pianta tollera bene il caldo, purché l’aria non sia eccessivamente secca. Temperature superiori ai 28–30 °C richiedono maggiore attenzione alle annaffiature e all’umidità.

  • Irrigazione: in estate il fabbisogno idrico aumenta. È opportuno innaffiare con regolarità, anche ogni giorno nei periodi più caldi. Le radici devono rimanere sempre umide, ma in un terreno ben drenato.

Con l’arrivo della bella stagione la felce di Boston può essere spostata all’esterno
  • Concimazione: da aprile a settembre si può somministrare ogni 15–20 giorni un concime liquido per piante verdi, diluito in acqua, per favorire la produzione di nuove fronde.

  • Pulizia e manutenzione: eliminare periodicamente le fronde secche o danneggiate, che possono ostacolare la crescita di quelle nuove e e compromettere l'estetica della pianta.

In autunno, quando la temperatura notturna scende stabilmente sotto i 15 °C, conviene riportare la pianta all’interno, scegliendo un punto luminoso e umido per facilitare l’adattamento al nuovo ambiente.

Propagazione

La felce di Boston, pur non essendo tra le piante più facili da moltiplicare, può essere propagata secondo tre diverse modalità:

Divisione dei cespi: in primavera, al momento del rinvaso, si estrae la pianta dal vaso e si divide il cespo in due o più porzioni. Ogni porzione va rinvasata e posta in un luogo luminoso, mantenendo il terriccio umido. In poche settimane le nuove piante dovrebbero ambientarsi e iniziare a produrre nuove fronde.

La propagazione della felce di Boston può avvenire per divisione dei cespi, tramite stoloni e attraverso la semina delle spore

Tramite stoloni: la pianta emette naturalmente sottili stoloni, dai quali possono svilupparsi nuove piante. Per sfruttare questo metodo è necessario individuare piccole rosette già formate, da far radicare quando lo stolone è ancora collegato alla pianta madre, oppure interrare lo stolone e attendere che vegeti e radichi, prima di reciderlo dalla pianta madre.

Per spore: più lenta ma affascinante, consente di osservare il ciclo vitale completo delle felci. Le spore, raccolte dal lato inferiore delle fronde mature, vanno fatte germinare su un substrato sterile e sempre umido, in un ambiente caldo e ombreggiato, come se fossero semi.

Piante dal portamento ricadente: non solo felci

Il portamento ricadente della felce di Boston è comune a diverse altre piante da appartamento, perfette da abbinare a questa pianta e per abbellire mensole, ripiani e mobili della casa.

Tra le più note ricordiamo:

  • Pianta ragno o falangio (Chlorophytum comosum): classica e robusta, con foglie nastriformi variegate di bianco e verdi; forma lunghi stoloni che portano piccole rosette pendenti.
  • Pothos (Epipremnum aureum): una delle piante più facili da coltivare, con tralci flessibili e foglie cuoriformi che possono diventare enormi con il tempo.
Pothos (Epipremnum aureum)
  • Dischidia (Dischidia nummularia): pianta epifita dai fusti sottili e flessibili, coperti di piccole foglie tondeggianti. Molto decorativa se lasciata ricadere da contenitori appesi.
  • Pianta di cera (Hoya carnosa): fusti flessuosi e fiori cerosi profumati; cresce lentamente ma vive a lungo.

  • Cactus del vischio (Rhipsalis baccifera): succulenta epifita con lunghi fusti pendenti e aspetto originale; ama la luce diffusa e poca acqua.

Il mondo delle felci

La felce di Boston è forse la più conosciuta e coltivata tra le felci da appartamento, ma appartiene a una famiglia vastissima che comprende migliaia di specie diffuse in tutto il mondo, dai tropici umidi alle zone temperate e montane.

Nelle foreste pluviali si trovano felci arboree di dimensioni imponenti, con tronchi che superano i due metri e fronde che si aprono come ombrelli vegetali imponenti, capaci di creare un sottobosco ombroso e fitto.

Nei climi più freschi prosperano invece specie rustiche e di dimensioni più ridotte, adattate a vivere tra le rocce, lungo i torrenti o nel sottobosco, come nel caso del Polipodio comune (Polypodium vulgare), della felce femmina (Athyrium filix-femina) e della felce maschio (Dryopteris filix-mas).

Polipodio comune (Polypodium vulgare)

Le felci spontanee contribuiscono in modo essenziale alla salute degli ecosistemi: trattengono l’umidità del suolo, creano micro e macro habitat per la fauna locale e favoriscono l’equilibrio del sottobosco.

Che si trovino in natura o in uno spazio chiuso, la loro presenza porta equilibrio e benefici in qualsiasi ambiente, naturale o antropizzato, testimoniando una straordinaria capacità di adattamento che le accompagna fin dalle origini.