I tropici iniziano a bollire: raggiunti i +45°C in molte località, quali conseguenze sull'area mediterranea e in Italia?

Lungo la fascia tropicale la calura comincia a farsi sempre più intensa e persistente, andando ad intensificarsi ulteriormente nei prossimi giorni. Ecco le ripercussioni attese per l'area temperata.

Caldo estremo sull'area tropicale.
Nei prossimi giorni, grazie anche alla circolazione piuttosto “lasca” nei bassi strati, molte località e città, soprattutto negli stati centrali e meridionali dell’India, supereranno abbondantemente i +42°C +43°C all’ombra, con picchi anche di oltre i +45°C +46°C.

Con l’arrivo di aprile anche le aree interne del sub-continente indiano, così come la fascia sahelliana, cominciano a scaldarsi, risentendo del continuo soleggiamento diurno e della scarsa ventilazione nei bassi strati. Nei giorni scorsi in India sono stati misurati i primi +46°C di questo 2025. Più precisamente a Nandurbar, dove ieri si sono toccati i +46,5°C. Nei prossimi giorni il caldo si farà molto più intenso, tanto che la colonnina di mercurio sfonderà i +45°C +46°C.

In queste settimane la calura continuerà ad intensificarsi, soprattutto sugli stati meridionali e centrali, lì dove il sole comincerà ad avvicinarsi allo “Zenit” man mano che ci avviciniamo alla seconda decade di aprile.

Ma nei prossimi giorni, grazie anche alla circolazione piuttosto “lasca” nei bassi strati, molte località e città, soprattutto negli stati centrali e meridionali dell’India, supereranno abbondantemente i +42°C +43°C all’ombra, con picchi anche di oltre i +45°C +46°C.

Aprile il mese in cui inizia il grande caldo pre-monsonico

Parliamo di temperature elevate, anche se per aprile non sono ancora particolarmente alte, rispetto alle tipiche medie stagionali. Va ricordato che la primavera in India rappresenta la stagione più calda dell’anno che si conclude verso metà giugno, allorquando si attende l’arrivo dell’umido “monsone di sud-ovet” aspirato dalla profonda depressione termica che si viene a formare sulle pianure dell’India settentrionale.

In questo periodo il sole comincia alzarsi sopra la linea dell’orizzonte e le giornate tendono ad allungarsi rispetto alla notte, garantendo un aumento del soleggiamento diurno. In questi giorni il sole raggiunge lo “Zenit” (raggi solari perpendicolari sull’orizzonte durante le ore centrali del giorno) a ridosso dell’Africa equatoriale, determinando l’inizio della stagione calda che si afferma in primavera, fra l’Africa equatoriale e la vasta regione semi-desertica del Sahel.

Effetti sulla circolazione generale

Questo sta determinando un brusco riscaldamento della fascia tropicale, in particolare sulle aree continentali, dove proprio la primavera rappresenta la stagione più calda dell’anno, la quale preannuncia l’arrivo della stagione delle piogge.

Caldo intensa in India.
In India sono stati misurati i primi +45°C di questo 2025. Più precisamente a Barmer e Jaisalmer. Nei prossimi giorni il caldo si farà molto più intenso, tanto che la colonnina di mercurio sfonderà i +45°C +46°C.

In realtà il caldo già si avverte nelle aree continentali dell’Africa sub-sahariane, investite dai torridi e polverosi venti di “harmattan” (che altro non è che il corrispondente dell’Aliseo di NE sull’area sahariana) messi in moto dal divario barico esistente fra l’anticiclone dinamico sahariano e le basse pressione termiche legate al “fronte di convergenza intertropicale”, attestato nel tratto di oceano poco a sud del Golfo di Guinea.

La presenza di masse d’aria molto secche nei bassi strati, unito all’intenso soleggiamento diurno e alla totale serenità dei cieli, sta favorendo un forte riscaldamento di tutta la fascia sub-sahariana.

Gli effetti sul Mediterraneo

Sul Nord Africa queste masse d’aria piuttosto calde, specie nei medi e bassi strati, che iniziano ad isolarsi e scaldarsi ulteriormente per compressione adiabatica avranno ripercussioni pure sull’area mediterranea.

Ciò significa che la stagione primaverile comincia, pian piano, a scaldare i motori, spingendo verso le medie latitudini masse d’aria sempre più calde, ma secche (sub-tropicali continentali), che entro le prossime settimane potranno affacciarsi sul bacino del Mediterraneo, generando le prime vere “scaldate” che caratterizzano aprile. In pratica le future rimonte pre-frontali potranno usufruire di aria sempre più calda, già stagnante sopra il deserto del Sahara.