Inverno in pausa: settimana di anomalia termica sulle Alpi, zero termico verso i 3000 metri

Ci attende una settimana di sole ma con caratteristiche termiche anomale su tutte le nostre montagne, dove il caldo fuori stagione e il vento in quota sono fattori di rischio oggettivi da gestire con prudenza.

L'avvio di settimana sarà caratterizzato da un potente blocco anticiclonico. In arrivo condizioni più autunnali, se non tardo primaverili, che invernali, soprattutto in quota. Le proiezioni meteo per la settimana entrante confermano uno scenario dominato da una marcata anomalia termica positiva che abbraccerà l'intera Penisola.

Se in pianura e nelle conche interne le inversioni termiche potranno mantenere un clima più rigido e umido durante la notte, è salendo di quota che l'anomalia termica si farà sentire con maggiore intensità, delineando una situazione che richiede particolare attenzione per chi ha scelto la montagna per il ponte dell'Immacolata.

Zero Termico alle stelle

Analizzando i dati attuali emerge un quadro inequivocabile per l'Arco Alpino. A partire da lunedì 8 dicembre, assisteremo a una progressiva e decisa risalita delle temperature in quota. Mentre la media stagionale vorrebbe la quota dello zero termico ben al di sotto dei 1500 metri, le elaborazioni modellistiche indicano valori che lunedì si attesteranno già tra i 2800 e i 3000 metri.

La tendenza al rialzo proseguirà tra martedì 9 e mercoledì 10 dicembre, quando l'isoterma di zero gradi potrebbe spingersi fino a picchi di 3300 metri o anche superiori (zero termico fino a 3600-3800 sulla Pianura Padana). Si tratta di valori eccezionali per la prima decade di dicembre, che comporteranno temperature positive anche sulle cime più alte.

Appennino: "Primavera" a dicembre

La situazione sarà analoga, se non più esasperata, lungo la dorsale appenninica. Qui l'alta pressione garantirà stabilità ma porterà lo zero termico a quote ancora più elevate, sfiorando i 3400-3600 metri sull'Appennino Centrale e Settentrionale tra martedì e mercoledì. L'isoterma degli 0°C a 3600-3800 metri, poi, dovrebbe scorrere sull'Adriatico sorvolando l'Appennino Centrale e puntando più decisamene quello meridionale dove, tuttavia, transiterà abbastanza rapidamente tra mercoledì e giovedì.

Caldo.
Ecco l'incredibile anomalia termica positiva attesa nei prossimi giorni sull'Italia.

Questa ondata di calore fuori stagione rappresenta un rischio concreto per il manto nevoso presente (generalmente meno abbondante rispetto alle Alpi). Alle quote medie (1500-1800 m) si prevedono temperature massime abbondantemente sopra lo zero, accelerando la fusione della neve e rendendo i pendii innevati particolarmente umidi e pesanti.

Nebbie e inversione termica in Pianura Padana e valli interne

Mentre in quota splenderà il sole, la Val Padana mostrerà l'altra faccia dell'alta pressione invernale. L'assenza di ventilazione al suolo intrappolerà l'umidità nei bassi strati, favorendo la formazione di nebbie fitte e diffuse, specie lungo l'asse del Po e nelle valli interne del Centro.

Attenzione alla guida, perché in molte aree la coltre nebbiosa potrà risultare persistente anche nelle ore centrali del giorno, mantenendo temperature rigide e un clima umido (inversione termica), in netto contrasto con il tepore e la luce presenti a 1500 metri.

Centro-Sud e Isole: sole e clima mite

Sul resto della Penisola prevarrà la stabilità. Al Centro-Sud e sulle Isole Maggiori il cielo sarà sereno o poco nuvoloso. Qui l'anomalia termica si tradurrà in valori massimi decisamente gradevoli per dicembre. In particolare sulle zone interne di Sardegna e Sicilia si potranno toccare punte di 18-20°C, regalando giornate dal sapore quasi primaverile.

Vento e condizioni meteo

La stabilità atmosferica garantirà cielo prevalentemente sereno su gran parte dei settori montuosi. Tuttavia, l'anomalia termica non arriverà da sola, sarà accompagnata da una ventilazione sostenuta.

I flussi in quota prevedono venti moderati da nord-ovest sulle Alpi (con episodi di Föhn nelle valli) e ventilazione tesa sui crinali appenninici esposti. Il vento contribuirà a seccare l'aria e a mantenere le temperature elevate anche durante le ore notturne nelle zone non soggette a inversione.

Il manto nevoso e l'insidia della stabilità

In questo contesto di "bel tempo", la situazione nivologica richiede un'analisi attenta sia sulle Alpi che sull'Appennino. Facendo riferimento ai dati di monitoraggio e ai principi di prudenza dettati dai bollettini ufficiali, la stabilità è messa alla prova da due fattori.

Il forte rialzo termico, soprattutto in Appennino e sui versanti soleggiati alpini, indebolisce la coesione del manto nevoso, appesantendolo e aumentando il rischio di distacchi di neve umida. In quota, l'azione eolica dei giorni scorsi ha creato accumuli e lastroni spesso difficili da riconoscere, che possono cedere anche con debole sovraccarico.

    È imperativo mantenere alta la soglia di attenzione. Prima di ogni uscita è fondamentale consultare il bollettino valanghe ufficiale aggiornato per la propria zona specifica (MeteoMont o servizi regionali).

    Uno sguardo al fine settimana

    Le proiezioni a lungo termine suggeriscono che questo dominio anticiclonico potrebbe incrinarsi verso la fine della settimana. I modelli iniziano a mostrare segnali di un possibile cedimento della pressione intorno al 13-14 dicembre, che potrebbe aprire la porta a correnti più fredde o instabili.

    Tuttavia, data la distanza temporale, questa evoluzione necessita di conferme nei prossimi aggiornamenti.